Lorenzo D'Amico
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Lorenzo D'Amico

Sono Lorenzo D’Amico, classe ’96, nato e cresciuto nel centro storico di Venezia. Ho conseguito la laurea magistrale in Lingue e Relazioni Internazionali all’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove ho optato per lo studio di inglese e russo, approfondendone la conoscenza a Cambridge e a Mosca. Ho sviluppato il mio interesse per la storia contemporanea scrivendo due tesi circa il rapporto diplomatico tra Russia e Stati Uniti sia durante la Guerra Fredda che dopo la caduta dell’URSS. Terminati gli studi universitari, mi sono trasferito a Bologna per affrontare un Master in management del calcio. Ho lavorato prima a Brescia nel calcio femminile e poi a Milano come video analista ed osservatore nel maschile presso un’importante academy, per poi acquisire l’abilitazione di match analyst FIGC a Coverciano nella primavera del 2023. Oggi lavoro a Milano per un’azienda di marketing e media sportivi, dove seguo principalmente la Serie A e la Saudi Pro League.

Le mie due passioni cominciano entrambe per c: cucina e calcio. La cucina è storia, tradizione ed innovazione. È una necessità quotidiana trasformata in arte. Cucinare per chi amo e scoprire nuovi sapori mi ha permesso di conoscere non solo la versione migliore di me stesso, ma la cultura e l’anima delle città europee che ho visitato. Ogni piatto tipico riflette l’amore ed il rispetto degli abitanti locali nei confronti delle risorse e delle materie prime di cui un luogo dispone.

E poi c’è il calcio, molto di più dello sport più seguito al mondo. Il calcio è cultura. Dietro ad un semplice derby può risiedere un’antica rivalità tra classi sociali, uno spaccato storico di due città vicine avversarie ma non poi così diverse, o un episodio all’ultimo minuto di cui i nonni raccontano con un’emozione e una lucidità che trascende il passare degli anni. Perciò, così come si visita un museo d’arte in una città straniera, vi invito a passare per lo stadio: vi saprà raccontare molto di più di quanto vi possiate aspettare sull’anima e sulla gente del luogo!

La mia passione per il calcio mi ha condotto a studiarne la tattica e la tecnica, ma nel rettangolo verde di gioco non vedo solo schemi e posizioni. Percepisco anche situazioni applicabili alla vita quotidiana: sacrificio, impegno, il fallimento nel risultato, il raggiungimento di una vittoria insperata. Il campo contiene ogni tipo di metafora della vita, che di per sé, esattamente come il calcio, non è altro che un gioco.

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