Il 15 dicembre 2024 alle ore 18 si gioca Como-Roma: si sa, il periodo natalizio porta con sé magia e fantasia, ma anche i più sognatori non avrebbero potuto immaginare di vedere Keira Knightley, Adrien Brody e Michael Fassbender esultare al primo gol in Serie A di Gabrielloni al 93°. Non sono i soli: il 19 ottobre 2024 Hugh Grant e Andrew Garfield assistono a Como-Parma, emotivamente coinvolti a ogni occasione da gol del Como. E poi stilisti, ex calciatori e imprenditori di successo. Per comprendere perché così tante celebrità di Hollywood (e non solo) si ritrovino ad assistere a una partita di una neopromossa allo stadio Giuseppe Sinigaglia, è necessario partire dal percorso del brand Como.
Il club è indissolubilmente legato alla bellezza del lago, situato peraltro a pochissimi passi dallo stadio. Da anni rappresenta una perenne meta del turismo di lusso e sulle sue sponde diverse celebrità hanno acquistato ville e appartamenti vari. Persino la divisa ufficiale, esempio di bellezza e di marketing efficace, richiama con i colori e con i motivi il lago della città. È proprio la sponda comasca del lago a essere la più desiderata e, non casualmente, nota come il “ramo nobile”, dove le ville dei vip e hotel di lusso si estendono da Argegno fino a Tremezzo. Assistere a una partita di calcio del massimo campionato con la vista del lago a pochi passi è un privilegio unico, sia per gli abbonati che per le celebrità. Un fascino che tra le squadre di serie A può subire concorrenza, sino a essere superato dal solo Venezia, seppur con risorse societarie ben inferiori a quelle comasche.
Il club mancava in Serie A dalla stagione 2002-2003 e nel 2005 aveva affrontato lo spettro del fallimento. Il percorso sportivo del Como ritrova infatti linfa vitale dopo l’acquisizione nel 2019 da parte dei fratelli indonesiani Robert e Michael Hartono, il cui patrimonio a metà 2024 si aggirava intorno ai 25,5 miliardi di dollari. Negli anni recenti la proprietà raggiunge sia la promozione in Serie B nel 2021 e in Serie A nel 2024, investendo tra il calciomercato estivo e quello invernale appena conclusosi € 96,70 milioni. Il connubio tra forza economica, fascino della città, notorietà e apprezzamento per l’allenatore catalano Cesc Fabregas (ex regista di centrocampo di Arsenal e Barcellona ritiratosi nel 2023) conducono a inizio stagione nomi altisonanti al Como: Varane, Sergi Roberto, Alberto Moreno, Pepe Reina sono solo alcuni dei volti più noti del calcio recente. Un qualsiasi club neopromosso in Serie A ben difficilmente sarebbe riuscito a ingaggiare giocatori di tale levatura, seppur si tratti di atleti ormai al crepuscolo della carriera.
Non minore è l’impatto del potere d’acquisto della proprietà nel calciomercato invernale. Nel gennaio 2025 gli sforzi economici del club sono importanti, con l’obiettivo di ottenere la salvezza nella massima categoria: in un solo mese si aggregano al club il mediano 24enne Caqueret (€ 15 milioni al Lione), l’esterno offensivo 19enne Assane Diao (€ 12 milioni al Real Betis) e il 29enne portiere Jean Butez (€ 2,10 milioni all’Anversa), a cui si aggiunge a parametro zero il talento da ritrovare di Dele Alli. Caqueret e Diao diventano così gli acquisti più cari della storia calcistica del Como, club italiano che ha speso di più nel calciomercato invernale 2025. Un progetto ben allestito di una proprietà straniera che non nasconde le proprie ambizioni di rimanere nella massima categoria e di accedere in futuro alle competizioni europee.
Tuttavia, la storia più recente del Como non è esclusivamente costruita su una ricca proprietà, ma su una espressione di gioco moderna e apprezzata. Il club non attinge solo alla bellezza della propria città, ma sa anche orientarsi al di fuori dei confini nazionali: l’allenatore Cesc Fabregas, da buon appartenente alla scuola di allenatori spagnoli, predilige un calcio offensivo, basato sul possesso palla, sulla verticalità e sulla riaggressione palla. Coraggio e propositività sono i termini chiave che accompagnano le sue valutazioni in conferenza stampa. Queste le parole di Fabregas dopo la partita persa in rimonta contro il Milan a dicembre 2024: “Io voglio far crescere la squadra, vogliamo sempre essere aggressivi. Preferisco perdere così piuttosto che giocare con paura in difesa. La sconfitta di oggi sarà la vittoria di domani dei ragazzi”.
Buoni propositi che si rivelano realtà confermate weekend dopo weekend: al termine della 22° giornata, il Como occupa la 13° posizione e risulta 4° per tiri totali, 7° per possesso palla, 1° per recuperi palla nel terzo offensivo e 4° per intensità del pressing. Questo è il prodotto di un allenatore che lavora più sul percorso della squadra che sul risultato immediato. In sintesi, gli ingredienti adatti a ciò che i tifosi e gli opinionisti chiamano “bel gioco”. Una bellezza dentro e fuori dal campo, a cui neppure Keira Knightley e Hugh Grant hanno saputo resistere.