Vittorio Nava è nato 62 anni prima della pandemia di Covid-19 a Cervia, proprio l'anno in cui lo Sputnik venne lanciato nello spazio. Non possiamo sapere perché, e in che modo, il satellite influenzò la sua vita, certo è però che il significato del nome Sputnik proiettò una luce abbagliante nella sua visione del mondo, tant'è che decise che sarebbe stato il “compagno di viaggio” di qualcuno, senza sapere ancora di chi.
Prima di terminare gli studi di medicina e chirurgia vide una ragazza sconosciuta dietro una vetrata a Schiphol, le si presentò con lo scopo di conoscerla e quando lei interruppe la loro relazione epistolare, lui, dopo una partita a carte con un amico disse: “Se sollevo la donna di cuori vado da lei immediatamente”. Con grande stupore suo e dell'amico sollevò la donna di cuori.
Convinto che tutto l'accaduto fosse segno di una predestinazione del creato, e scroccando passaggi a rudi ma comprensivi camionisti giunse a 's-Gravenhage nei Paesi Bassi. Capì che avrebbe voluto essere il “compagno di viaggio” di quella ragazza lì, e glielo comunicò. Lei accettò, e siccome si dice che la vita è un viaggio, cominciarono a vivere come compagni di viaggio, tra pazienti, figli, quadri, scritti e fotografie che rappresentano lo Sputnik... ma non solo.
PS: Lei non sa nulla dello Sputnik...