Dante Torrieri nasce a Pescara il 27 luglio del 1975. Dopo aver conseguito la maturità tecnica (in Tecnico Meccanico) è indeciso se intraprendere la facoltà:
1- Di Ingegneria all’Aquila;
2- Di Filosofia a Chieti.
Alla fine sceglie di non scegliere - vale a dire - non sceglie nessuna delle due. Per quale motivo? Molti e differenti:
1- Validi (per alcuni);
2- Futili (per altri).
Uno di questi è che detesta:
- Etichettare ed essere etichettato.
Perciò, almeno a quanto dice, non ama definirsi in nessun modo. Perché? Perché lo fanno già abbastanza le persone, e non occorre farlo ulteriormente, la vita è più interessante di una definizione. Eppure, sebbene completamente al di fuori da ogni contesto accademico, sente nell’aria qualcosa di molto importante. Un interesse verso le cose, verso un mondo pieno d’idoli e (forse) di troppe parole. Che cosa gli piace fare, dunque?
1- Vivere, come se ogni giorno fosse l’ultimo della sua vita;
2- Sognare, come se ogni giorno fosse il primo della sua vita.
Che cosa non gli piace fare, invece?
1- Non poter fare quello che dice;
2- Non poter dire quello che pensa.
Unendo i diversi frammenti, come i puntini del famoso gioco enigmistico, se ne può trarre un identikit assai preciso: una spiccata personalità, un amante della vita oltre ogni dire, un individuo capace di trovare interessante anche le situazioni poco interessanti. Perché basta solo - vedere il mondo - dal giusto punto di vista:
1- Tutto ha un senso... ma un senso per chi? E un senso per cosa?
2- Tutto può essere giusto... ma giusto dove? E giusto quando?
Dal dicembre del 2015 collabora con Wall Street International.
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