È un fatto ormai certo che più cambia la velocità di un corpo, più cambia l’incedere del tempo per quel corpo. Ovvero: più un oggetto si avvicina alla velocità della luce, più il tempo per quell’oggetto passa lentamente. E questo (ovviamente) implica anche il contrario: più un oggetto si allontana dalla velocità della luce, più il tempo per quell’oggetto passa velocemente. Perciò ''tempo'' e ''velocità'' sono legati a doppio filo? Sì, lo sono in proporzioni ben definite... un’ora cronometrata sulla Terra, non sarà la stessa di quella cronometrata su un’astronave che viaggia a 100 mila chilometri al secondo...
Tu: Avrei un dubbio!
Io: Quale?
Tu: Che succede a quell’ora se si raggiunge la velocità della luce?
Io: La noia infinita... l’ora non passa più!
Tu: Cioè il tempo si ferma?
Io: Come in una fotografia!
...A leggerla così nero su bianco sembra proprio una cosa impossibile, ma non lo è per niente. È un preciso fenomeno fisico. La cosa impossibile (almeno per ora) è che per gli ovvii problemi tecnici non si può raggiungere quella velocità senza evitare di ricorrere alla fantasia...
Tu: Ma chi la scoperta ‘sta cosa?
Io: Albert Einstein!
Tu: E come ha fatto?
Io: La storia è molto lunga... ti posso citare il principio su cui si basa la scoperta!
Tu: Cioè?
Io: Quello della conservazione dell’energia!
...Tutto ciò che esiste nell’universo (il tempo, la massa, la velocità della materia) sono ingredienti di un unico elemento di base: l’energia. Tale energia, perciò, non può né essere creata dal nulla, né essere distrutta nel tutto, ma solo essere trasformata in qualcosa...
Tu: Trasformata in qualcosa? Tipo cosa?
Io: In qualcos’altro, l’essenziale è che la somma dei vari ingredienti sia sempre la stessa!
Tu: Ad esempio?
Io: Prendi un corpo, se la velocità aumenta in maniera considerevole, accade qualcosa alla massa che si contrae!
Tu: Cioè si accartoccia su se stessa?
Io: Già!
Tu: E che succede se quell’oggetto raggiunge la velocità della luce?
Io: Hai presente la lucciola?
Tu: Certo!
Io: Si comporta alla stessa maniera... compare e scompare!
Tu: E se, invece, l’oggetto supera quella velocità?
Io: Smette di esistere!
...Un oggetto, infatti, può esistere solo se si trova in qualche posto tra due punti, ma se l’oggetto supera la velocità della luce la sua massa diventa zero e perciò scompare dai nostri radar...
Tu: Poiché non esiste più alcun riferimento spaziale?
Io: Già!
Tu: E allora perché il fotone della luce esiste?
Io: Che vuoi dire?
Tu: Che viaggia alla velocità della luce, ma esiste perché possiede una massa, no?
Io: Possiede una massa in un istante, ma non la possiede nell’istante successivo!
Tu: Mi prendi in giro?
Io: No, la sua massa oscilla tra lo zero del niente e l’infinitesimale del corpuscolo subatomico!
Tu: Continuo a non capire!
Io: Il fotone è un’onda elettromagnetica, il che significa che essa si muove attraverso un moto ondulatorio!
Tu: Cioè?
Io: Sinusoidale!
Tu: A zigzag?
Io: Sì, non si muove su una linea retta!
Tu: E allora?
Io: Quindi la sua velocità varia in base al tragitto dell’onda che sta percorrendo!
Tu: Ecco perché la massa del fotone oscilla?
...In buona sostanza il fotone (e perciò la sua massa) esiste in quanto la sua velocità ondeggia tra il 100% della sua velocità è il 99% della sua velocità. ''Quando'' viaggia al 100% della sua velocità (quella della luce) ha una massa zero, ''quando'' viaggia al 99% della sua velocità ha la massa infinitesimale del corpuscolo subatomico...
Tu: Quindi la sua massa dipende dal ''quando'' si misura il fotone?
Io: Sì!
Tu: Quando viaggia sulla linea retta dell’onda misura di meno, no?
Io: Si, e quando viaggia sulla curva dell’onda misura di più!
Tu: E se il fotone viaggiasse sempre al 100% della sua velocità?
Io: Scomparirebbe!
Tu: E dove finirebbe?
Io: Qui entriamo nel campo delle ipotesi!
Tu: In un altro universo?
Io: Alcuni dicono in un altro ''quando''!
Tu: Magari in un ''quando'' alternativo dove tutta la materia è negativa?
Io: Può darsi, chi può dirlo!
...Il fenomeno della massa che si contrae con l’aumentare della velocità, può anche essere intuito osservando a posteriori anche delle semplici formule matematiche...
Tu: E come?
Io: Prendiamo la formula di Einstein!
Tu: E=mc2!
Io: Dalla formula si ottiene quella inversa m=E÷c2!
Tu: Perciò?
Io: Più aumenta la m (cioè la massa) più diminuisce la c (cioè la velocità)!
Tu: Le due variabili sono inversamente proporzionate!
Io: Sì!
Tu: Vale anche per altre formule?
Io: Ovviamente... la matematica non è mica un’opinione!
Tu: F=m×a?
Io: Dalla formula si ottiene quella inversa m=F÷a!
Tu: Quindi?
Io: Più aumenta la m (cioè la massa) più diminuisce la a (cioè la velocità)!