Un altro oggetto interessante ai fini biografici appare a pagina 189, quando “Dorian” decide di uccidere “Hallward” assassinandolo con un coltello:
"Guardò angosciosamente intorno. Qualcosa luccicava sopra il cassone dipinto che aveva davanti. L’occhio vi si posò. Sapeva che cos’era. Era un coltello che aveva portato, pochi giorni prima, per tagliare un pezzo di corda, e che aveva dimenticato di riporre. [...]"
Tu: E allora?
Io: Allora credo che il coltello rappresenti qualcosa di Wilde!
Tu: E cosa?
Io: Una parte del suo corpo nota a pochi!
Tu: A pochi?
Io: Alla moglie, ai suoi amanti!
Tu: Ho capito a cosa alludi: ai suoi genitali!
Io: Azzeccato!
Tu: E perché dovrebbe essere così? Sentiamo!
Io: In un romanzo in cui tutto è una metafora, perché non dovrebbe essere così?
Tu: Ma poi perché scrivere una autobiografia e nasconderla ai più? Che senso ha!
Io: Un senso ce l’ha!
Tu: Quale?
Io: In quel periodo gli omosessuali erano perseguiti da tutti, anche dalla legge!
Tu: Ma se la sua storia era compromettente, allora perché raccontarla?
Io: Perché Wilde era un anticonformista; perché Wilde voleva rivelarsi solo a pochi noti!
Tu: I pochi di cui abbiamo parlato prima?
Io: Già!
Wilde nonostante la sua omosessualità sposò una donna che non amava; divenne padre per ben due volte; ed ebbe molteplici amanti dello stesso sesso.
Io: In questo periodo tocca l’apice della sua ipocrisia:
1- Guardare... ma non toccare;
2- Toccare... ma non mangiare;
3- Mangiare... ma non ingoiare.
Io: In sostanza “uccidere il pittore vuol dire chiudere gli occhi alla realtà”!
Tu: Cioè sposare la moglie e avere figli nonostante fosse gay?
Io: Già. Leggi a pagina 89 - mentre Dorian uccide Hallward - si ha l’impressione di una scena di sesso:
"[...] Si mosse silenziosamente verso quel punto, e intanto si avvicinò a Hallward. Appena gli fu dietro afferrò l’oggetto e si volse. Hallward si mosse sulla seggiola, come se volesse alzarsi. Gli corse addosso, e cacciò il coltello nella grossa vena dietro l’orecchio, premendo la sua testa sul tavolo, e colpendo ancora e ancora."
Tu: Vuol dire: chiudere gli occhi e copulare con la moglie?
Io: Sembra paranoia, ma leggi a pagina 267-268:
"Si guardò attorno, e vide il coltello che aveva colpito Basil Hallward. Lo aveva pulito molte volte, e non c’erano macchie. Era lucido, e scintillava.
Concludendo
Bene, abbiamo finito, l’analisi del romanzo è terminata. Concludo solo con una cosa:
Io: Wilde era in lotta con se stesso!
Tu: Già, proprio come Narciso!
Io: Però, muore per il motivo opposto!
Tu: Cioè?
Io: Narciso è innamorato della sua immagine riflessa nel lago e affoga nel tentativo di ghermirla!
Tu: E Wilde?
Io: Lui, invece, non si ritrova nell’immagine riflessa nella sua anima e nel cercarla muore... o per dirla come Wilde di pag 7:
"[...] è la rabbia di Calibano che vede riflesso il proprio viso in uno specchio. [...] è la rabbia di Calibano che non riconosce il proprio viso quando è riflesso in uno specchio."
Tu: Ma lui come muore?
Io: Muore male, molto male: povero a 46 anni e incapace di continuare a scrivere!
Tu: È triste!
Io: Tre settimane prima di morire dichiarò a un corrispondente del "Daily Chronicle":
''Buona parte della mia perversione morale è dovuta al fatto che mio padre non mi permise di diventare cattolico. L'aspetto artistico della Chiesa e la fragranza dei suoi insegnamenti mi avrebbero guarito dalle mie degenerazioni.''
Io: Negli ultimi anni della sua vita si pentì delle sue scelte!
Tu: Dici quelle sessuali?
Io: Sì, alla fine scrisse al suo ex amante: Alfred Douglas....
''Ma soprattutto mi rimprovero per la completa depravazione etica a cui ti permisi di trascinarmi.''