Una cuoca giramondo. Così potrebbe essere descritta Patrizia Ferlini, divulgatrice del territorio delle Quattro Province e cuoca di un home restaurant nella riviera ligure. Da sempre l’accompagnano la passione per i viaggi e per la gastronomia di tutto il globo.

Con la testa tra le nuvole, ma con i piedi ben radicati nelle sue origini. Patrizia Ferlini è originaria del territorio delle Quattro Province. Un nome evocativo che richiama quello che è il confine tra Pavia, Alessandria, Genova e Piacenza. Si è accorta di farne davvero parte quando ha iniziato a viaggiare per il mondo. Questo distacco l’ha riportata a casa, quasi come se vi fosse catapultata.

Ma facciamo un passo indietro. Patrizia si è laureata in Architettura al Politecnico di Milano. Una scelta che non ha mai rimpianto, ma che ha capito sin da subito non fosse quella giusta per lei. Per una mente che continuava a correre a destra e manca, la stazionarietà di un lavoro dedito alla fantasia e alla creatività, ma anche alla burocrazia e al rispetto di regole ben precise non erano caratteristiche adatte.

Per questa ragione ha deciso di intraprendere il suo primo vero viaggio, quello con la V maiuscola che l’ha portata a cambiare il modo di vedere le cose e la vita stessa. Un anno trascorso in Florida, negli Stati Uniti d’America, a lavorare come cuoca nel grande parco divertimenti di Disney World. Un’esperienza unica che l’ha messa a dura prova sotto molti punti di vista, ma che l’ha anche forgiata e le ha insegnato quanto possa essere faticoso e al tempo stesso magico il mondo della cucina.

Un anno di viaggi in solitaria e di esplorazione quello della sua iniziazione. È stato proprio il viaggiare da sola che l’ha resa più forte e l’ha aiutata a superare le paure radicate fin dalla giovane età nel suo modo di essere. Una rinascita, una guarigione che ha raggiunto il suo culmine scalando la vetta di Machu Picchu in Perù. La sensazione era quella di un ritorno alle origini, tornare in un posto che poteva essere chiamato Casa, quasi come se nelle vite precedenti ci fosse già stata in quei luoghi.

Se è vero che una persona per adattarsi a nuove abitudini richieda 21 giorni di tempo, Patrizia ha imparato a far sua questa teoria di adattamento. Infatti, a questo viaggio in America, ne sono seguiti molti altri, fra cui l’altra importante esperienza culinaria in Sudafrica. Un mondo nuovo, un modo di vivere completamente differente da quelli visti sino a quel momento. Un’altra avventura da aggiungere al bagaglio e altri incantevoli scenari che le hanno fatto appannare la vista dalla commozione.

Un rientro forzato è stato il momento della svolta. Dal 2020 si occupa di scrittura gastronomica e a tema viaggi. Diversi anni di esperienza le hanno dato modo di osservare e apprendere quella che ora è diventata la sua modalità di espressione prediletta: la scrittura. Mesi di fermo trascorsi a studiare e a documentarsi in merito al suo territorio d’origine: la Quattro Province.

Alla prima collaborazione di rilievo, quella con il National Geographic e La Repubblica per la collana Cammini e Sentieri, seguono settimane trascorse letteralmente a camminare per le vallate locali a interrogarsi e a interrogare gli abitanti del posto sulle tradizioni gastronomiche di questi luoghi. Il tutto ha portato alla stesura del primo libro: Le Quattro Province a tavola. Non si tratta di un classico ricettario, ma più di un manuale di conoscenza del proprio patrimonio storico- culturale, una raccolta di testimonianze e tradizioni un tempo tramandate solamente oralmente.

Patrizia ha un’altra passione: l’agricoltura. Nel suo terreno coltiva diverse varietà di ortaggi, frutta, legumi e cereali, adottando una filosofia che segue la territorialità, la stagionalità e il rispetto delle materie prime, proprio come i nonni le hanno insegnato. La cucina è tornata ad essere messa in pratica, non solo raccontata perché, come dice Confucio: “Scegli il lavoro che ami e non lavorerai mai, neanche per un giorno in tutta la tua vita”.

Scrive da: Oltrepò Pavese (PV)