Nato a Long Beach, California, nel 1928, Robert Irwin vive e lavora a San Diego, California. E' una delle figure cardine dell'arte americana da più di trent’anni. Influenzato dalle ricerche dell’Espressionismo astratto, inizia la sua carriera come pittore, per poi spostarsi verso un nuovo stile e una diversa sensibilità e approdare, infine, a una ricerca estetica volta all’osservazione dei fenomeni percettivi relativi alla luce, al volume e allo spazio.
Tra il 1957 e il 1966, negli anni che seguono la sua formazione presso l’Otis Art Institute e il Chouinard Art Institute (entrambi a Los Angeles), Irwin inizia a gravitare attorno alla Ferus Gallery di Los Angeles, vivace punto d’incontro per molti giovani artisti e collezionisti, che ben presto diviene centro propulsore di nuove ricerche in campo artistico nella Los Angeles dell’epoca. Nei primi anni Sessanta, l’artista californiano inizia una serie continua di esperimenti: considerando il ruolo dell'arte come ‘contingente’, come qualcosa che risponde sempre all’esperienza dell’ambiente circostante, Irwin diviene il pioniere del movimento californiano Light and Space e della Conditional Art.
Distaccandosi definitivamente dall’approccio figurativo che aveva caratterizzato i suoi primissimi lavori, sulla scia delle ricerche portate avanti dalla corrente minimalista, Irwin insegue l’ideale di un’opera che sia autonoma nei contenuti. Si concentra, così, sullo spettatore e sulla sua consapevolezza dello spazio, che cerca di esaltare attraverso la manipolazione delle luci, l’utilizzo di sottilissimi velari di nylon (scrim) e alterazioni degli ambienti poco invasive. Grazie a quest’approccio, che gli ha permesso di incorporare nel proprio lavoro anche progetti architettonici e di design del paesaggio, Irwin ha prodotto alcuni dei più straordinari lavori site-conditioned degli ultimi decenni, tra i quali si ricordano Scrim Veil—Black Rectangle—Natural Light al Whitney Museum di New York (1977), il progetto per l’edificio e il parco della Dia Beacon (completato nel 2003) e il lussureggiante Central Garden del Getty Center di Los Angeles (completato nel 1997).
Risale alla fine degli anni Sessanta il primo incontro tra Irwin e Giuseppe Panza di Biumo che si conoscono alla Pace Gallery di New York. Da quel momento inizia tra loro una collaborazione intensa, che culmina nella commissione per la villa di Varese delle tre opere site-conditioned, Varese Portal Room, Varese Window Room e Varese Scrim (1973). Grazie all’aiuto di Irwin, Panza conoscerà poi quel gruppo di artisti californiani le cui ricerche rientreranno nella sua definizione di Arte ambientale e, tra i quali, ci sarà anche il giovane James Turrell.
I progetti ambientali di Irwin sono indirizzati a modificare l’esperienza percettiva che lo spettatore ha di un determinato locus, delle sue particolarità e qualità. L’artista ha coniato quattro definizioni proprio per descrivere il rapporto tra un lavoro e lo spazio in cui esso si trova: site-dominated, siteadjusted, site-specific, site-conditioned. Robert Irwin ha insegnato per molti anni nelle facoltà di arte, filosofia e psicologia di numerose università e, sin dagli anni Sessanta, il suo insegnamento ha avuto un impatto enorme su molti artisti americani delle generazioni successive.
I lavori di Robert Irwin sono presenti in numerose istituzioni di tutto il mondo, tra cui il Centre Georges Pompidou, Parigi; The J. Paul Getty Museum, Los Angeles; Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Smithsonian Institution, Washington, D.C.; Los Angeles County Museum of Art; The Metropolitan Museum of Art, New York; Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid; Solomon R. Guggenheim Museum, New York; The Museum of Modern Art, New York; Whitney Museum of American Art, New York.