Ogni sette anni all’interno del borgo di Guardia Sanframondi, provincia di Benevento, si svolge una manifestazione unica nel suo genere. L’evento risulta senza eguali anche nel panorama nazionale ed è particolarmente interessante sia dal punto di vista storico-religioso sia antropologico-sociale. Sono i riti, che iniziano il primo lunedì successivo al 15 agosto e terminano la domenica consecutiva. La partecipazione del paese non è riferibile solo alla settimana in cui avviene la manifestazione ma c’è una partecipazione condivisa che rende l’evento unico e speciale.

I riti nel passato non hanno sempre rispettato la stessa scadenza temporale. Quando la popolazione sentiva il bisogno di ricorrere alla preghiera, la statua della Madonna dell’Assunta veniva estratta dalla consueta collocazione e venivano praticati gli speciali riti guardiesi. Questo accadeva soprattutto in presenza di siccità, terremoti, peste e carestie, quindi in casi di particolare difficoltà per la popolazione.

Il nome di rito settennale gli viene dato solo negli anni Trenta o Quaranta del Novecento ed è in quel periodo che viene istituzionalizzato e ufficializzato e gli viene data una durata di sette giorni durante i quali tutto il paese, soprattutto i rioni, partecipa alla sua preparazione e realizzazione.

Guardia Sanframondi è suddivisa in quattro rioni, ai quali corrispondono le chiese di appartenenza e sono: Croce (chiesa di San Rocco), Portella (chiesa di San Sebastiano), Fontanella (chiesa di San Leonardo) e Piazza (chiesa di San Sebastiano). Sono proprio i rioni che organizzano e supportano l’intero evento. Ogni rione è rappresentato da cinque componenti (i deputati, che diventano tali per tradizione o elezione) che formano il Comitato del Rione e insieme il Comitato dei riti settennali.

Tutto viene pianificato con dedizione, infatti, il comitato viene convocato dal sindaco un anno prima per stabilire le date delle processioni e tutto ciò che concerne l’organizzazione dei riti. Ci sono delle variabili alla manifestazione ma ci sono tradizioni, come il rito con cui si inizia la settimana (l’uscita dei campanelli) e quello con cui la manifestazione viene conclusa (i Battenti), che risultano i cardini portanti di tutto l’evento.

Ai Comitati Rionali spetta l’organizzazione delle proprie processioni di Penitenza e di Comunione che vengono pianificati insieme ai Misteri al coro e a tutte le attività di pertinenza rionale che compongono l’itera tradizione. Le processioni hanno lo scopo di avvicinare i fedeli a quella che si svolgerà la domenica e che conclude la settimana accompagnando la Madonna dell’Assunta. La divisione organizzativa in Rioni non si fonda su uno spirito di competitività ma è sinonimo di partecipazione dell’itera comunità affinché l’evento risulti un’esperienza condivisa e spiritualmente assistita dall’itera comunità.

Il primo evento è “l’uscita dei campanelli” che si riferisce ai campanelli legati ad un’asta lignea collocati sotto la nicchia della Madonna nel suo Santuario. I campanelli sono due, di diversa grandezza, e come la statua dell’Assunta sono avvolti nel mistero e nelle credenze popolari. È certo che sul più grande è presente una scritta “Jesus Maria 1048”, presumibilmente la data della loro fusione, sul più piccolo sono presenti i nomi “Assunta e Pietro Pascale” che fanno pensare ad un’offerta devozionale. I campanelli sono accompagnati per una processione iniziale, un gruppo iniziale di fedeli, il quale si ingrandisce sempre più durante il corteo che si svolge lungo tutti e quattro i rioni con il percorso programmato dal Comitato dei riti. L’umile suono annuncia l’inizio della settimana sacra per il paese e per tutti i devoti, esso è simbolo di un impegno di preghiera e penitenza che invoca e chiede l’intercessione della Madonna per allontanare le negatività.

Un altro suono che caratterizza la settimana è quello dei canti e dei cori che sono d’accompagnamento a tutte le processioni. Ogni Rione ha un Coro, in passato formato da cento ragazze, che prepara tre canti, destinati alla processione di Penitenza, di Comunione e una per l’apertura della lastra della nicchia in cui è conservata l’Assunta. Le processioni di Penitenza sono simbolo dell’avvicinamento dei devoti alla fede e portano con loro i misteri che non sono altro che quadri viventi che raccolgono aspetti di religiosità popolare. Durante il tragitto vengono fatte delle soste lasciando del tempo alla preghiera con invocazioni e suppliche rivolte alla Madonna dell’Assunta. Nel frattempo, i Misteri che rappresentano simbolicamente le sacre scritture, continuano il percorso conservando pose che caratterizzano la scena rappresentata.

Si conclude la settimana dei riti settennali con la Messa Solenne a cui segue la Processione Generale che accompagna i devoti lungo il percorso delle processioni che si sono svolte durante la settimana. Alla processione finale partecipano tutti i rioni e tutta la popolazione del paese e nel passare da un rione all’altro i Campanelli vanno in consegna al rappresentante del rione. Alla processione sono presenti i rappresentanti dei paesi limitrofi prendendo posto tra il corteo dei rioni. Durante la processione un colpo di mortaretto annuncia l’uscita della statua dell’Assunta.

La statua viene portata inizialmente dai sacerdoti e consegnata ai fedeli che la conducono all’incontro, in prossimità della Basilica di San Sebastiano, con i Battenti.

I Battenti compiono un atto di penitenza che esprime una virtù interiore e che manifesta la volontà di vivere a pieno le promesse fatte durante l’atto del battesimo. In questo particolare rito la penitenza è vista come la libertà di avvicinarsi nuovamente a Dio e come la vittoria dell’uomo sul peccato. Durante la processione i devoti hanno il capo coperto con saio bianco, ai piedi portano dei sandali e si battono ripetutamente il petto nudo con una spugna e un pezzetto di sughero sul quale sono conficcati spilli in acciaio. L’immagine dei Battenti è quella più comunemente conosciuta dei riti di Guardia Sanframondi ed è quella che incuriosisce maggiormente chi partecipa alla settimana guardiese.

È importante sottolineare che non c’è esibizionismo in questo atto di penitenza ma chi lo compie lo fa ha a volto coperto per non divulgare la propria partecipazione. La partecipazione ai Battenti è segreta anche se la sua penitenza è pubblica e questo rende la penitenza più intima. L’atto della penitenza ha un significato carico di fede, dall’uomo carico di peccato nasce un uomo nuovo pieno di devozione.

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