Un grande John Malkovich nell’opera Nella solitudine dei campi di cotone, insieme alla straordinaria attrice lituana Ingeborga Dapkunaite, diretti da Timofey Kuliabyn sul testo dal drammaturgo francese Bernard Marie-Koltès ha concluso la sedicesima edizione del Campania Teatro Festival, rassegna che in 31 giorni di programmazione ha visto la partecipazione di 30.000 spettatori, 1000 artisti, 120 eventi, 57 prime assolute e 17 location campane.
È stato proprio un grande successo questa XVI edizione del Campania Teatro Festival, che quest'estate ha portato in Italia nuove produzioni teatrali internazionali, volte alla valorizzazione del patrimonio culturale della Regione Campania e delle sue splendide location, come i siti archeologici di Pompei, Ercolano e Paestum.
Considerato tra i più importanti festival teatrali multidisciplinari e internazionali in Italia, il Festival diretto dal drammaturgo e scrittore Ruggero Cappuccio ha messo in scena anche quest'anno oltre 120 eventi declinati tra teatro, prosa, musica, danza, letteratura, arte, sport e performing arts, accordando una larga prevalenza alle drammaturgie contemporanee (l’85% dei testi sono scritti da autori viventi), in tutta la Campania dal 9 giugno al 9 luglio.
Lo slogan di questa edizione 2023 è stato “Battiti per la bellezza”, nella convinzione che il teatro sia necessario per restituire al pubblico i valori culturali dell’arte e trasformare lo spettacolo in uno strumento di crescita sociale.
Anche quest’anno il Maestro Mimmo Paladino ha donato al Festival la sua arte ideando l’immagine grafica della rassegna, ispirata a Don Chisciotte, personaggio che ha trainato la sezione di Prosa Italiana del Festival, dopo il debutto assoluto di Circus Don Chisciotte per la regia di Antonio Latella.
Grandi produzioni internazionali: la guerra e il cambiamento climatico, tra i temi principali
Altri cinque prestigiosi spettacoli internazionali sono stati presentati sempre in anteprima nazionale nell'ambito del Campania Teatro Festival: Capri : The Island of Fugitives, diretto da Krystian Lupa (Polonia). Tratto da Kaputt e La Pelle di Curzio Malaparte, lo spettacolo è ambientato a Capri, dove molti personaggi sono fuggiti per sfuggire ai dettami socio-politici dell'Europa e sognano un paradiso umano fatto di arte e cultura.
Inoltre Kingdom, scritto e diretto da Anne Cecile Vandalem (Belgio), performance della Compagnia Das Fräulein, liberamente ispirata al docu-film Braguino di Clément Cogitore, che ha filmato la vita quotidiana di due famiglie che, negli anni '70, si sono allontanate dal mondo moderno per vivere in armonia con la natura.
Existenz, diretto da Lydia Ziemke (Germania/Siria) su testo della drammaturga siriana Wihad Suleiman, che ha esplorato gli effetti a lungo termine della guerra dando voce a persone ridotte alla loro nuda esistenza. Coprodotto con il Kunfest Weimar Festival, Existenz ha debuttato in prima mondiale al Campania Teatro Festival 2023.
La danza di Whirling Ladder/Upright per la regia della coreografa cinese Chun Zhang (Cina). E la performance e installazione x/r Animate, diretta da Chris Salter, che ha utilizzato la realtà estesa e aumentata per rivendicare l'urgenza della crisi climatica. In scena a Paestum, Animate è un progetto di cooperazione internazionale con partner tedeschi (Kunstfest Weimar Festival), canadesi (Fonds de Recherche du Québec) e italiani (Fondazione Campania dei Festival) e finanziato da Kulturstiftung des Bundes (Canada/Germania).
Oltre che nei teatri napoletani (Politeama, Mercadante, Trianon, Nuovo, Sala Assoli e TAN) e al Colosseo di Baiano (Av), molti degli eventi del Campania Teatro Festival 2023 hanno avuto come cornice per la prima volta il suggestivo scenario la Villa Floridiana di Napoli, dove saranno allestiti due palchi in maniera permanente.
Gli altri appuntamenti, come da recente tradizione, sono stati in programma in alcuni spazi di grande fascino e storia della regione, come il Teatro Romano di Benevento, il Duomo di Salerno, Villa Campolieto di Ercolano (Na), la località di Foresta a Tora e Piccilli (Ce), il Tabacchificio di Paestum (Sa), il Palazzo Coppola di Valle/Sessa Cilento (Sa), il Cortile del Museo di Sarno (Sa).
Prosa Nazionale
Non meno importante per contenuti e prime assolute, in quella che ormai rappresenta l’anticipazione di una parte rilevante della stagione teatrale italiana, è stata la sezione della Prosa Nazionale. A partire dall’atteso Circus Don Chisciotte di Ruggero Cappuccio, per la regia di Antonio Latella, con Marco Cacciola e Michelangelo Dalisi.
Anche un’opera di Ingmar Bergman è arrivata a Napoli: Il rito, adattato per la scena e diretto da Alfonso Postiglione, mentre Andrée Ruth Shammah ha fatto rivivere I Promessi sposi alla prova, caposaldo della letteratura italiana di Giovanni Testori, interpretato da Giovanni Crippa, Federica Fracassi e Carlina Torta. Tutti e tre gli spettacoli sono coprodotti dalla Fondazione Campania dei Festival.
Si è anche rappresentato la prima assoluta di Premiata Pasticceria Bellavista di Vincenzo Salemme nella versione della Compagnia Nest, con Francesco Di Leva, Adriano Pantaleo e Giuseppe Gaudino, per la regia di Giuseppe Miale Di Mauro. Anche una “signora della scena”, Angela Pagano, diretta da Antonio Marfella, ha condiviso con il pubblico Il diario ritrovato, nell’adattamento dello stesso Marfella.
Un diario di ben altra natura, che assume la dimensione del saggio storico, ha ispirato invece Napoleone-La morte di Dio, una drammaturgia di Davide Sacco, affidata al talento di Lino Guanciale, anche regista dello spettacolo, parte da I funerali di Napoleone di Victor Hugo per costruire un percorso polifonico sulla morte degli eroi, delle divinità e dei padri.
La Prosa Nazionale ha presentato altre due prime assolute anche al teatro: Vico Sirene di Fortunato Calvino, con Luigi Esposito e Rosario Morra (Gigi&Ross), un testo che indaga con sguardo poetico sul mondo dei femminielli napoletani e i loro riti, e Un sogno a Istanbul di Alberto Bassetti, liberamente tratto dal libro La Cotogna di Istanbul di Paolo Rumiz, diretto da Alessio Pizzech con Maddalena Crippa, Maximilian Nisi, Mario Incudine e Adriano Giraldi.
Un percorso di ricerca e creazione ideato e diretto da Davide Iodice, cura del processo laboratoriale Scuola Elementare del Teatro Aps, nell’ambito di un progetto d’arte e inclusione sociale rivolto a ragazzi con disabilità fisica e intellettiva e a persone con varie fragilità è stato Pinocchio/che cos’è una persona? Studio n°1, spettacolo di diversità unica, anarchica e dirompente.
Organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival e finanziato dalla Regione Campania, il Festival è partner dell'European Festivals Association e incoraggia un comportamento ecosostenibile attraverso l'utilizzo di materiali riciclabili per i materiali promozionali, la riduzione delle emissioni di CO2, l'eliminazione del materiale plastico e l'uso della carta, l'uso della mobilità elettrica e la promozione del car sharing.