Ma quando siamo usciti, stanchi e intontiti, dalla stazione di Venezia e abbiamo visto il Canal Grande e i palazzi marmorei che sfioravano l’acqua melmosa, quel gioiello di cultura che si dondolava sui canali fetidi e muffosi, abbiamo improvvisamente compreso quanto forte e tenace è l’uomo e quanto meraviglioso è il suo spirito, e si è destato in noi un tale amore per l’umanità, l’umanità con le sue pene e le sue epidemie; e siamo penetrati ad occhi aperti dentro un sogno, perché Venezia è il sogno di ogni città.
(Abraham Yeshoua)
C’è uno studio specializzato nella CGI, una componente della computer grafica che permette di realizzare ambienti, immagini statiche e video in 3D per il cinema e la televisione. Si tratta di Vitruvio Virtual Reality una squadra di progettisti, autori, 3D artist “interessati a sviluppare un proprio linguaggio senza per questo rinunciare a collaborare e supportare direttori artistici, creativi, registi, artisti provenienti da altre esperienze e portatori di differenti immaginazioni”.
"Non è stato facile pensare al programma cafoscarino per Art Night 2021 - così afferma Silvia Burini, direttore scientifico di Art Night Venezia - molti erano gli elementi da considerare: la stagione diversa, le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria ma soprattutto la necessità di lasciare un segno. Ci siamo concentrati sull’evento culturale più importante per Venezia: la celebrazione dei suoi 1600 anni, chiedendo a Vitruvio di elaborare un video partendo da un corpus di immagini che vengono da una nostra ricerca. Il risultato è un video sorprendente che riesce a farci vedere la storia di Venezia con uno sguardo inedito ma anche a farci provare emozioni vere."
Lo scorso 2 Ottobre in occasione dell’Art Night Venezia organizzata dall’Università Ca’ Foscari Venezia in collaborazione con il Comune di Venezia, Vitruvio Virtual Reality ha realizzato un evento mozzafiato, un omaggio ai 1600 anni di Venezia attraverso un corpus di oltre 1000 immagini tra dipinti, fotografie e spezzoni di film, messe a disposizione dell’Università Ca’ Foscari.
“L’idea - afferma Simone Salomoni coordinatore del progetto e co-fondatore di Vitruvio Virtual Reality - è nata guardando il dipinto di Bernardo Bellotto, nipote di Canaletto, L’ingresso del Canal Grande, Santa Maria della Salute e la Dogana dal campo Santa Maria Zobenigo, un olio su tela del 1743 conservato al Getty Museum di Los Angeles. Venezia è una materia estremamente difficile, potrei dire insidiosa - continua Salomoni - noi abbiamo cercato di approcciarci consapevoli della grande tradizione che avevamo alle spalle e di integrarla in maniera armonica con il nostro linguaggio che è quello della Computer-Generated Imagery”.
Venezia 3021 è un cortometraggio ambientato nella Venezia del 3021 che si apre non con l’immagine stereotipata di Venezia, quella dei turisti ma con un’immagine diversa: la Venezia delle persone. Ci sono donne e uomini al lavoro, per strada, sui balconi… persone che hanno una loro personale idea di Venezia, “un immaginario che si è costruito e sedimentato nei secoli, anzi nei millenni perché Venezia non è solo una città ma è un simbolo, appartiene a tutti. Nessuna città è stata raccontata, dipinta, fotografata, filmata quanto Venezia. E ogni veneziano, d’origine o d’elezione ha raccolto nella propria memoria una serie di immagini sovrapposte l’una all’altra”.
Nella video installazione i vari personaggi forniscono allo spettatore la loro propria visione nonché memoria di Venezia attraverso una sovrapposizione di immagini. Il cuore della scena è una vista del Canal Grande dipinta da Bernardo Bellotto, ma con elementi che spostano l’immaginazione dello spettatore avanti di mille anni: grattacieli, gondole in acciaio che volano al pelo dell’acqua. La vista di Venezia d’alto, con i suoi sestieri è la cornice dentro la quale si muovono i pensieri dei personaggi del racconto, ciascuno con la sua idea di città.