Pur amando Frank Zappa dobbiamo un momento accantonarlo. Il musicista americano sentenziò che “parlare di musica è come ballare di architettura” quindi ci toglierebbe subito la parola. A scapito di una novità ‘medicamentosa’ di A.Gi.Mus. in Toscana della quale, invece, vogliamo dire. Il violinista Yehudi Menuhin ci soccorre con la frase più opportuna: “La musica è terapeutica. È una comunicazione molto più potente, immediata ed efficace delle parole”.
A.Gi.Mus. (Associazione Giovanile Musicale) e tutte le aziende ospedaliere della Toscana hanno appena lanciato, soli in Italia, il primo sito per la musica in ospedale consultabile da smartphone, tablet e computer.
L’idea è balenata fra marzo e aprile, dalle nebbie posatasi sugli animi durante il confinamento iniziale, e assai frastornante, da Coronavirus.
A.Gi.Mus. si occupa di musica in ospedale dal 1999, anno di nascita, nel policlinico fiorentino, di Careggi in Musica, progetto pilota nel nostro Paese e tra le primissime stagioni concertistiche ospedaliere. Mille concerti in auditorium, sale d’attesa, reparti, corsie e tredici presidi ospedalieri coinvolti hanno fruttato all’associazione, fra gli altri, riconoscimenti della Presidenza della Repubblica e della Camera dei Deputati.
Dato che con la pandemia gli artisti non possono suonare dal vivo negli ospedali, A.Gi.Mus. ha creato Pillole musicali per l’anima per continuare a porgere il conforto e il piacere delle note a chi soffre, a chi si annoia e a chi vede soffrire e annoiarsi.
Non è un progetto di fortuna legato alla fase pestifera, ma una risorsa utile in assoluto e senza scadenza. È giusto rimarcarlo perché oggi è fatale arrancare fra trovate e trovatelle, impegnati come siamo a sbarcare la giornata, in oscillazione perenne fra avvilimento e ottimismo forzato, Pillole musicali per l’anima raccoglie video unici e inediti che i musicisti di A.Gi.Mus. hanno scelto o registrato, e continueranno a farlo nel proseguo, pensando a chi popola l’ospedale: degenti, familiari, medici, personale sanitario. Ogni video è preceduto da una dedica, una spiegazione, una fotografia del dietro le quinte in cui gli artisti si raccontano un po’, avvicinandosi al pubblico ancora di più che nei concerti.
Energia, relax, amore, meditazione.
I video sono divisi in quattro categorie affinché ognuno, che abbia o meno dimestichezza con la musica classica, possa trovare subito il brano adatto al proprio stato d’animo. Non sia mai s’incappi in un turbine di vigoria quando l’umore è sommesso e il desiderio è quello di accucciarsi.
La piattaforma è a disposizione di chiunque abbia commenti, suggerimenti, domande o anche richieste di pezzi da aggiungere. La parola chiave dell’impresa è personalizzazione, così i video saranno rigorosamente inediti e diversi dagli altri reperibili in rete, in quanto concepiti proprio per gli ospedali della Toscana. Seppure a disposizione di chiunque voglia guardarli.
“Numerosi studi scientifici dimostrano come la musica interagisca con il nostro corpo e venga percepita non soltanto con le orecchie, ma con tutto l’organismo - spiega Luca Provenzani, presidente di A.Gi.Mus. Firenze. La musica è la ‘medicina dell’anima’ e ci piace pensare che, con questo progetto, in qualunque momento possa essere a disposizione di chi ha voglia di trovare un momento di gioia, svago, distrazione in sua compagnia”
Con lui Gloria Mazzi, presidente di A.Gi.Mus. Grosseto: “Nei momenti di crisi, nelle situazioni più difficili è fondamentale cercare nuove modalità di comunicazione dei linguaggi artistici. La musica è di fronte alla sfida di trovare diversi strumenti e canali per arrivare al pubblico e queste pillole sono l’esempio pratico di come ci si può reinventare, non fermando questo flusso comunicativo tra noi e coloro che potranno godere di momenti ristoratori e di gioia”.
“Parlare di musica è come ballare di architettura”, figuriamoci scriverne. Frank Zappa aveva le sue ragioni.