Esiste il tempo in cui l’essere umano viaggia attraverso il territorio delle rêveries, un lungo e faticoso cammino che, da tempi immemorabili, investe l’intera umanità a livello individuale e collettivo nella direzione della propria trasformazione. Ed il noto motto dell’alchimia espresso dall’acrostico ermetico V.I.T.R.I.O.L. – formato dall’espressione latina “Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultam Lapidem” (Visita l’interno della Terra e depurando troverai l’occulta pietra) – nasconde il senso segreto del viaggio operato dalla coscienza verso il luogo originario, verso i territori più profondi della propria anima, alla ricerca di un centro immutabile, duro come la pietra indistruttibile e capace di ogni trasformazione. Tale centro è il Sé.
La ricerca alchemica, quale antica arte di integrazione tra corpo, anima e spirito, prevede la possibilità di avviare la conoscenza della propria totalità in un continuo passaggio fra il mondo sovrasensibile della psiche e quello sensibile della materia, e come C.G. Jung descrive nel testo Ricordi, sogni, riflessioni: “la domanda decisiva per l’uomo è questa: è egli rivolto all’infinito oppure no? Questo è il problema essenziale della sua vita. Solo se sappiamo che l’essenziale è l’illimitato, possiamo evitare di porre il nostro interesse in cose futili, e in ogni genere di scopi che non sono realmente importanti. […] Se riusciamo a capire e a sentire che già in questa vita abbiamo un legame con l’infinito, i nostri desideri e i nostri atteggiamenti mutano […] La più grande limitazione per l’uomo è il "Sé"; ciò è palese nell’esperienza: "Io sono solo questo!". Solo la coscienza dei nostri angusti confini nel "Sé" costituisce il legame con l’infinità dell’inconscio” (Jung, 2007, pp. 382-383).
Può dunque l’uomo orientarsi verso tale nucleo originario, ad esso avvicinarsi e cogliere la propria totalità? A quali profondità della psiche è possibile spingere la propria coscienza? A ciascun essere umano è dato di affrontare una nuova visione del mondo, di guardare le persone, i viaggi, le difficoltà e le peculiari vicende come realtà e simbolo al tempo stesso. Ed è così, che in questo viaggio ci disponiamo ad accogliere le parole del filosofo francese Gaston Bachelard che con le sue opere dedicate all’elemento della “terra”, mobilita poeti, narratori ed alchimisti toccando le corde di quello strumento, reale e simbolico al tempo stesso, che è la Natura, facendo emergere le note che delineano il percorso attraverso profondità abissali e altezze celestiali. Così come la terra, dai suoi più nascosti strati, si apre e punta il proprio sguardo verso altezze sconosciute, allo stesso modo narrazioni e miti emergono dalle profondità dell’uomo rispondendo ad un destino di altezza: “L’immaginazione supera differenze straordinarie; unendo la pietra preziosa alla stella, prepara le corrispondenze di ciò che si tocca e di ciò che si vede, così il sognatore affonda in qualche modo le mani nel mucchio di stelle, per accarezzarne le pietre preziose” (Bachelard, 1989, pag. 262).
Attraverso Bachelard il mondo delle immagini trova la sua voce, si srotola in un susseguirsi di parole creando frasi dotate di suggestiva poesia in grado di condurci passo dopo passo lungo le infinite rappresentazioni dell’intimità, verso i luoghi del riposo, le terre delle nostre antiche radici, la casa dalla quale proveniamo, le stanze dei nostri sogni, i molteplici e oscuri labirinti entro i quali ci siamo smarriti alla ricerca delle nostre origini, il nobile terreno gravido del prezioso frutto. E nel mentre di questo percorso, con la forza della volontà ed il naturale ritmo, materia ed immagine, microcosmo e macrocosmo si incontrano e parlano un nuovo linguaggio. Siamo liberi di volgere il nostro sguardo altrove, ma siamo altrettanto liberi di esplorare con tenacia la profondità del nostro essere.
Bibliografia
AA. VV., Mysterium Coniunctionis. La base ecobiopsicologica delle immagini archetipiche. Terra Celeste. Persiani, Bologna, 2011.
Bachelard G., La terra e il riposo. Un viaggio tra le immagini dell’intimità. RED, Milano, 2007.
Bachelard G., La terra e le forze. Le immagini della volontà. RED, Como, 1989.
Jung C.G., Ricordi, Sogni, Riflessioni. Milano: BUR, Milano, 2007.