Immaginate di essere in una stanza d’albergo: le luci soffuse, il rumore ovattato della città che si spegne, il piacere di assaporare finalmente il relax dopo tante ore trascorse a passeggiare, visitare mostre e musei, scattare fotografie. Sul comodino, un libro. Non un libro che vi siete portati da casa e nemmeno un libro qualsiasi, bensì un volumetto di quindici pagine che racconta proprio del luogo in cui vi trovate. Leggerlo prima di dormire non solo aiuta a conciliare il sonno, ma arricchisce il viaggio e la permanenza di un’esperienza immersiva, un ponte tra la realtà e la narrazione, stabilendo un legame più profondo con la città in cui si soggiorna.

Il Gruppo Duetorrihotels – considerato tra i leader dell’hotellerie e dello stile italiano - che in Italia conta quattro strutture di lusso precisamente a Bologna (Grand Hotel Majestic “già Baglioni”), Firenze (Hotel Bernini Palace), Genova (Hotel Bristol Palace) e Verona (Due Torri Hotel), offre ai propri ospiti una serie di pubblicazioni esclusive denominate “I Libri della Buonanotte”. Sono plaquette disponibili in ogni camera, all’interno di un cofanetto che ne contiene anche altre, realizzate in un’elegante veste grafica con cartoncino Bristol color avorio e fanno parte di una raffinata collana editoriale pubblicata dalle Edizioni Minerva e curata dalla Storica dell’Arte Beatrice Buscaroli.

Edizioni d’arte

“I Libri della Buonanotte” sono piccoli scrigni letterari a disposizione degli ospiti e concepiti per arricchire l’esperienza dei visitatori in hotel offrendo approfondimenti sulla cultura, la storia e le curiosità legate alla città dove si trova l’albergo. Rappresentano un’iniziativa distintiva del Gruppo Duetorrihotels mirata, per l’appunto, a coccolare la propria clientela con un soggiorno di alta qualità all’interno di una struttura fatta di scaloni monumentali, sale affrescate, corridoi marmorei e terrazze colme di luce, ma anche, in parallelo, con un’immersione culturale nella ricca storia delle quattro magnifiche città d’arte, al fine di uscire dalle rotte classiche e dagli itinerari tradizionali, regalando nuovi e originali spunti alla scoperta dei capolavori meno noti di Bologna, Firenze, Genova e Verona.

“I Libri ella Buonanotte” sono brevi racconti da leggere tutti d’un fiato, che solleticano la curiosità. Sfogliando quelle pagine avoriate, infatti, succede proprio di essere catapultati in luoghi speciali che, riga dopo riga, invitano a fare conoscenza. Decisamente una bella modalità per scoprire di persona storie inusuali e segrete del nostro Bel Paese. Ogni anno la collezione si arricchisce di un nuovo titolo, ciascuno dei quali esplora aspetti unici, suggerendo itinerari segreti, misconosciuti e appartati che introducono ad angoli nascosti delle rispettive località, assicurando ai visitatori un’esperienza memorabile. Essendo gli hotel del gruppo a spiccata vocazione internazionale, i mini libri contengono naturalmente, nel retro, anche la traduzione integrale in lingua inglese.

Il cofanetto 2025

“I Libri della Buonanotte” nuovi del 2025, usciti recentemente, sono quattro, ciascuno per ogni struttura del Gruppo Duetorrihotels: Lo Spedale degli Innocenti di Elena Dallorso (abbinato all’hotel Bernini di Firenze) che racconta l’edificio storico che sorge in piazza della Santissima Annunziata ed è considerato il primo orfanotrofio d’Europa e uno dei primi esempi di architettura rinascimentale, progettato da Filippo Brunelleschi e costruito tra il 1419 e il 1445.

L’altro titolo è Seta di Potere di Federico Chiara (riferito al Grand Hotel Majestic “già Baglioni” di Bologna) un racconto breve sul mercato della Seta Bolognese, pregiato tessuto che nel Seicento si diffuse in tutto il mondo, rendendo Bologna – allora città di commercio grazie ai mulini, filatoi e canali – una capitale indiscussa della moda.

Segue poi Genova in Jeans di Mariangela Rossi (relativo all’hotel Bristol Palace di Genova) che tratta della famosa tela blu di Genova proveniente dall’America, utilizzata per confezionare abiti da lavoro per i minatori.

Infine ci sono anch’io, Germana Cabrelle, con un focus su L’Ipogeo di Santa Maria in Stelle afferente a Verona e l’Hotel Due Torri di Piazza Sant’Anastasia. Il volumetto contiene le mie personali impressioni in seguito alla prima visita, nell’estate del 2022, di quello che è noto come ”il Pantheon”, ovvero un sito archeologico completamente affrescato, unico nel suo genere; una chiesa sotto una chiesa, a cinque metri di profondità, situata nel cuore della verdeggiante Valpantena. Un sito che è un unicum in Italia, nato dapprima come acquedotto romano ma che nel corso dei secoli ha conosciuto molte trasformazioni e diverse commistioni di significato, non solo nella struttura architettonica ma anche nella sua funzione comunitaria, trovando sempre uno spazio nella memoria della località scaligera Santa Maria in Stelle.

Sono grata, lieta e onorata di far parte del novero di autori de “I Libri della Buonanotte”, il progetto di scrittura promosso dal Gruppo Duetorrihotels che si orienta a una nuova spinta di promozione del turismo di prossimità, quello proprio dietro la porta dell’albergo. Spero tanto che il mio contributo scritto, emozionale e di suggestioni concorra a far conoscere sempre più la silenziosa presenza di questo enigma affrescato: l’Ipogeo di Santa Maria in Stelle.

L’Ipogeo di Santa Maria in Stelle

L’Ipogeo di Santa Maria in Stelle fu dapprima un acquedotto romano voluto dal console Publio Pomponio Corneliano; in seguito venne trasformato in ninfeo per il culto delle acque e ad un certo punto da pagano divenne sacro con l’intitolazione di primo fonte battesimale cristiano fuori dalle mura civiche di Verona. Nel V secolo d.C. fu luogo di catechesi, nel VII secolo meta di pellegrinaggi e dal 1187 sede di celebrazioni liturgiche. Nel 2018, dopo oltre dieci anni di chiusura al pubblico per gli accurati lavori di restauro e i delicati interventi sugli affreschi, l’Ipogeo ha riaperto le porte ai visitatori, mostrandosi in tutta la sua attraente bellezza, specialmente per lo straordinario ciclo di affreschi delle due porzioni absidate.

Visitare l’Ipogeo di Santa Maria in Selle richiede una prenotazione obbligatoria da inviare per e-mail al Gruppo Volontari che accompagnano i turisti, reperibile dal sito ufficiale. Ci sono tempi di attesa di circa un paio di settimane, dal momento che le guide volontarie hanno necessità di organizzarsi per tempo al fine di essere presenti e gestire al meglio i gruppi dedicando il giusto tempo di visita. Non ci sono ticket d’ingresso da pagare: l’entrata è a offerta libera e responsabile e i fondi raccolti servono a sostenere la tutela e la conservazione dell’Ipogeo. Le visite vengono programmate in orario mattutino e pomeridiano e sono riservate a massimo 5 persone per volta, compresa la guida. La precauzione sul numero dei partecipanti è dovuta alla stabilizzazione del microclima interno all’Ipogeo, prevalentemente umido e con presenza di affreschi, ma soprattutto al poco riciclo d’aria del luogo stesso.

L’appuntamento è sul sagrato della chiesa di Santa Maria Assunta, sotto la quale si trova l’Ipogeo. Prima di scendere i 25 gradini che conducono indietro di quasi duemila anni, c’è una spiegazione introduttiva di 15 minuti dove vengono narrati i diversi e complessi scenari interpretativi cui sono giunti gli studiosi negli anni. L’Ipogeo di Santa Maria in stelle è indicato sui cartelli turistici marroni come Pantheon, per le fattezze somiglianti all’omonimo tempio di Roma: struttura circolare, tetto a catino, foro al centro.