La medicina medievale, erede di complesse spiegazioni che la medicina greca ha elaborato per giustificare il processo della malattia, ne accoglie fondamentalmente gli insegnamenti. La conoscenza di questi testi avviene talvolta direttamente dalle fonti o da versioni greco-latine; ma, più spesso, dalla trasmissione di traduzioni arabe. Con esse i medici europei medievali ricevono l'eredità greca, modificata secondo il galenismo arabo diffuso in tutta l'Europa medievale, sia cristiana sia ebraica: un galenismo che sa offrire in modo sistematico il complesso, difficile e, a volte, contraddittorio contenuto medico degli scritti di Galeno. Come lui, i medici latini considerano la malattia una modificazione preternaturale del corpo che ne altera le funzioni vitali.
La prevenzione della malattia, anche, trova il suo spazio nella medicina in un ampio capitolo dedicato all'igiene, una disciplina molto antica che ha le sue origini nella Grecia classica dove, per la prima volta, i precetti dietetici appaiono completamente separati dalle considerazioni religiose o magiche. Essi vengono esposti in alcuni testi conosciuti come Regimina.
Nella seconda metà del XV secolo la progressiva popolarità dei regimi di salute trova un nuovo veicolo espressivo, diverso rispetto a quello normalmente utilizzato: nascono i regimi versificati. E come succede nella maggior parte dei casi, tale novità ha un antecedente già nella seconda metà del XIII secolo. È il Libellus de regimine vite et sanitatis, scritto dal poeta moralizzante milanese Bellino Bissolo, un regimen sanitatis in versi, che, però, è più l'esercizio erudito di un poeta, che un vero regime di salute. L’esempio più chiaro dei regimina sanitatis versificati è, dunque, il popolare Regimen Sanitatis Salernitanum che secondo Karl Sudhoff, non è totalmente salernitano.
Gli autori dei Regimina partono dall'osservazione che in ogni sistema medico che pretenda di spiegare in modo più o meno comprensibile il fenomeno della malattia, l'idea di igiene è necessariamente vincolata al concetto di salute. La condizione di salute del corpo umano, generalmente precaria, ha bisogno di misure finalizzate alla sua conservazione. In questo senso, tutte le culture e in conseguenza i relativi sistemi medici, hanno messo in relazione l'uomo con la malattia: di lì la necessità della medicina e dei suoi procedimenti per ripristinare lo stato di salute.
Il Regimen Sanitatis Salernitanum si presenta come una Regola della salute che raccoglie la sintesi di tutti i principi igienici delle scuole greca, latina, araba e salernitana a cui si aggiunge tutto ciò che si è andato costituendo in forma di sapere popolare, con numerose norme di igiene, elementi di botanica, di agricoltura, di alchimia, di magia, di astrologia, di religione corredato anche da un commentum esplicativo. È un manuale di igiene, destinato a tutti gli uomini che vogliono conservare la salute, con la salvaguardia dell'esercizio quotidiano e delle funzioni del corpo. Nelle sue pagine si affrontano i problemi legati all’aria e all’ambiente, al cibo e alle bevande, al moto e al riposo, al sonno e alla veglia, all’escrezione e all’assimilazione, infine alle passioni dell’animo: sono i «sei elementi non naturali» del galenismo, presenti già nei primi versi. Gli aforismi salernitani sono utili, ma soddisfano anche qualche curiosità e immettono il lettore al mondo generalmente inaccessibile della medicina, che qui diventa alla portata di tutti. Tradotto nelle lingue nazionali, conosce varie ristampe da parte degli stessi editori e un formato librario che spesso si attesta su misure di grande praticità, quasi «tascabile». Sono segnali da non trascurare, testimoni dell’allargamento dei lettori e di una richiesta che giustifica anche le piccole dimensioni, in netto contrasto con i pesanti volumi in folio degli altri testi scientifici destinati alla consultazione in biblioteca.