Il tempo è un galantuomo, rimette a posto tutte le cose.
(Voltaire)
Un’infinità di premi, onorificenze, coppe, medaglie invade ormai la nostra società. Concorsi pubblici, letterari, gare sportive, contest canori accompagnano le nostre giornate.
Eppure, qualche personaggio dello spettacolo in alcune occasioni si è persino preso il lusso di non ritirare l’Oscar, il prestigioso riconoscimento, ardentemente ambito da attrici e attori di tutto il mondo. Il motivo del rifiuto? Come si fa a stabilire se un film o un’interpretazione è migliore di un’altra?
Si può decidere senza alcun dubbio il vincitore di una gara sportiva, il numero di canestri, il tempo ottenuto nella corsa, la velocità sugli sci. Ma per i concorsi letterari, i premi nel cinema, nella musica e nell’arte su quali criteri ci si basa?
Global Citizen Awards
Tra i tanti riconoscimenti presenti sulla scena pubblica e in ogni dove, spiccano i Global Citizen Awards, premi che vengono assegnati dal Consiglio Atlantico ogni anno a persone che hanno dato un contributo eccezionale e distintivo al rafforzamento delle relazioni transatlantiche. Tali premi vengono consegnati durante la settimana dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Nel mese di settembre 2024, la nostra premier Giorgia Meloni ha ricevuto proprio questo riconoscimento direttamente dalle mani di Elon Musk, nella cerimonia tenutasi a New York.
Bisogna anche dire che un premio dovrebbe avere un senso; è pur sempre simbolo di un valore più grande. La nostra presidente, infatti, durante la serata ha rivendicato la difesa dei valori occidentali. Ecco le sue parole:
Quando vediamo la nostra bandiera, se siamo orgogliosi vuol dire che siamo orgogliosi di essere parte di una comunità”. L’Occidente, per me è più di un luogo, è una civiltà costruita nei secoli dal genio e sacrifici di molti. Un sistema di valori nel quale la persona è centrale, uomini e donne sono eguali e liberi, e i sistemi sono democratici, la vita è sacra, lo stato è secolare e basato sul rispetto della legge.
Parole sante senza dubbio, ma nell’attuale epoca avrei qualche esitazione e perplessità riguardo ad alcune frasi utilizzate. Sul termine civiltà, ad esempio e sul sistema di valori oggi vige la confusione più totale.
Semplicemente perché quelle parole non si riferiscono a valori universali, ma parlano di uomini e donne che appartengono ad un certo ceto sociale, con tratti italici, bianchi, etero, madri, padri e patrioti. Per tutti gli altri nulla da rivendicare.
Vinti e vincitori: premi mancati e scuse
Nella sana e allegra atmosfera dei premi, si potrebbe riflettere sul motivo per il quale la magnifica Anna Magnani non andò a ritirare il premio Oscar come migliore attrice protagonista.
Aveva paura di volare, dicono gli antichi. Odiava dover prendere l’aereo, e questo fu un limite anche per la sua carriera, perché non ci fu, per lei, mai una vera consacrazione a Hollywood.
Marlon Brando, invece nel 1973 fu premiato grazie a Il padrino come miglior attore. Al suo posto mandò Sacheen Littlefeather, attivista e nativa americana. L’attore rifiutò il premio per protestare contro le ingiustizie subite dagli indigeni d’America.
Sacheen non lesse il discorso che l’attore aveva scritto, perché prima di salire sul palco venne minacciata. Una donna indigena, appartenente ai nativi americani, da secoli dipinti nei film Western come nemici dei bianchi, non aveva diritto di parlare, perché rappresentava il male assoluto.
Quando la donna salì sul palco, il suo intervento durò appena sessanta secondi; quelle parole però parlano ancora. Nonostante fischi e rumorosi dissensi disse:
Marlon Brando con grande rammarico non può accettare questo premio molto generoso a causa del trattamento riservato agli indiani d’America dall’industria cinematografica. In questo momento spero di non essermi intromessa in questa serata e che, in futuro, i nostri cuori e le nostre conoscenze si incontreranno con amore e generosità.
Nel 2022, l’attivista Apache ha ricevuto le scuse dell’Academy. Nello stesso anno, anche Papa Francesco in un viaggio in Canada, farà lo stesso davanti alle comunità indigene. “La chiesa si inginocchia dinanzi a Dio e implora il perdono per i peccati dei suoi figli”, dirà il Pontefice.
In Canada nei campi accanto agli ex istituti cattolici sono stati ritrovati centinaia di corpi di bambini indigeni portati via alle famiglie e inseriti nelle scuole per la rieducazione.
Successivamente, anche negli Stati Uniti furono scoperte 53 fosse comuni nei collegi per nativi americani. In Canada sono circa 160 le fosse in ex scuole cattoliche.
È strano il confine tra ricevere un premio, non riceverlo oppure rifiutarlo. La frontiera segna una linea retta tra scuse e perdono. C'è sempre di mezzo un ideale, una brutta storia, la condanna per un’ingiustizia, il sentimento di appartenenza alla razza umana, la solidarietà oppure la paura di volare.
Ci sono persone che non riceveranno mai un premio, lo rifiutano oppure arriverà solo dopo decenni. Spesso c’è un prezzo senza medaglia: si chiama ingratitudine e disprezzo. In questa società confusa da valori perduti e speranze vane, chi merita, spesso riceve odio.
Ma il tempo è un galantuomo, come dicevano gli antichi.
A prova di un tale principio, ad esempio, di recente, il direttore di un giornale di una piccola località nel casertano ha ricevuto un premio internazionale al merito culturale giornalistico - Impegno personale e sociale “The Grand Award to Excellence” Eccellenze europee. Il riconoscimento è arrivato al giornalista Nicola Ciaramella solo dopo quarant’anni di impegno e dedizione profusi sul Corriere di San Nicola.
Il tempo è proprio un galantuomo – decreto degli antichi ma soprattutto di Voltaire, il quale intendeva dire che il trascorrere degli anni mette tutto e tutti al loro posto. Ristabilisce la verità, guarisce le ferite, ripara i torti. Bisogna solo saper aspettare.
E poi non smettere di dare retta agli antichi, i quali vissuti milioni di anni luce prima di noi sostenevano anche che fosse meglio un uovo oggi, che l’essenziale è invisibile agli occhi e che ormai le stagioni non esistono più.
Voglio essere superato, come una Bianchina dalla super auto
Come la cantina dal tuo superattico, come la mia rima quando fugge l'attimo
Sono tutti in gara e rallento, fino a stare fuori dal tempo
Superare il concetto stesso di superamento mi fa stare bene.(Caparezza)