Come se fossero agli antipodi del continente europeo, la Gran Bretagna al nord e la Sicilia a sud trovano nell’arte un motivo di confronto per una reciproca conoscenza e uno scambio culturale, pur denotando alcune differenze.
Il maestro siciliano Salvo Coglitori porta la sua scuola e i suoi allievi nella realtà della capitale inglese, vitale sotto ogni punto di vista e in continua ripresa, sia economica che sociale, dopo lo scossone della Brexit; il caldo vento del sud che si mescola alle forti correnti provenienti da nord non possono fare altro che dare vita a un turbine di energia creativa che vedremo in esposizione in una galleria, il sotterraneo espositivo che si sviluppa sotto l'importante chiesa di San Pancrazio: la Crypt Gallery.
Coglitori insegna l’arte della pittura, sia in chiave moderna che classica, alle pendici dell’Etna, il maestoso vulcano che troneggia sulla Sicilia come guardiano della stupenda isola. La scuola attinge alla tradizione artistica siciliana inserendo spunti che di volta in volta gli allievi, provenienti da tutta Europa e non solo, apportano personalmente. Molti sono stati gli scambi culturali tra Inghilterra e Italia, molti gli inglesi che amano la Sicilia, e molti i siciliani che frequentano la capitale inglese, per hobby, turismo, e per l'arte: certo possiamo affermare che il patrimonio artistico siciliano superi quello inglese e possiamo anche ribadire che la vitalità odierna della City non sia paragonabile a nessuna altra città in Europa, tuttavia lo scambio culturale non fa mai paragoni o gare, ma serve a migliorarsi in modo reciproco e ad arricchirsi.
Nella mente di Coglitori si è delineato il progetto di un'esibizione oltremanica proprio sulla linea di questo ideale, e la Crypt Gallery, nel suo stile classico che ci riporta all’antica Grecia, è una degna rappresentante della Sicilia. Il maestro ci ricorda più volte il legame tra la chiesa di St. Pancras, con le sue colonne neogreche, e la sua città che conserva ancora un teatro greco; certo la facciata della chiesa è una goccia classica nel mare moderno di una metropoli avveniristica e funzionale, ma una goccia ha sempre il suo peso e il suo ruolo nel riempire un vaso, quindi, come afferma Coglitori: "non potevo sperare in meglio che esporre in questa galleria e come guida per i miei allievi non potevo dare loro migliore indirizzo del portare le loro opere e il nostro lavoro qui".
La mostra occuperà lo spazio principale della famosa galleria londinese dal 23 al 29 aprile, con ingresso gratuito per il pubblico, con il benestare di molte istituzioni ufficiali e soprattutto con l’appoggio della comunità italiana a Londra. Gli artisti sono gli allievi del maestro Salvo Coglitori e altri che hanno collaborato con la scuola catanese. Questi i nomi: Chiara Battiato, Grazia Battiato, Patrizio Casale, Gabriella Catania, Eleonora Rita Chiello, Graziella Consoli, Anna Coppola, Andrea Di Benedetto, Liliana Faranda, Piera Fornasier, Giovanni Foti, Santina Giustolisi, Giovanna Leocata, Franco Leone, Barbara Liprino, Graziella Maceli, Rina Menzo, Rita Morabito, Maria Nastasi, Gabriella Privitera, Darcy Rader, Concetta Ragonesi, Alfio Rubino, Claudia Salvadori, Giuseppe Sanfilippo, Rosa Sciacca, Martina Siracusa, Francesca Teti, Giusi Torrisi, Maria Zappalà.
La scuola di arte catanese si prefigge la valorizzazione degli artisti e delle loro opere, secondo queste parole: "Per noi, valorizzare l’arte, organizzare eventi, significa creare per l’arte stessa". Ciò sta a dire che ogni studente rimane legato al di là della frequentazione dei corsi, è legato alla corrente, all’energia, al modus operandi che nella scuola ha ricevuto e a cui ha apportato la propria esperienza e il proprio stile.
Per raggiungere i fini prestabiliti, oltre a organizzare eventi di portata nazionale e internazionale, la scuola catanese annualmente promuove e organizza corsi di pittura, con tecniche sia classiche che contemporanee, e visite a musei e pinacoteche, sostenendo tutte le discipline artistiche, perché fare e ricevere arte è uno scambio necessario a ogni tipo di miglioramento, personale e collettivo.
Non ci resta che aspettare l’apertura della mostra per poter ammirare dal vivo anni di storia, tra il sole di Sicilia e la fiamma ardente del fuoco dell’Etna.