Manuela Raffa nasce a Milano nel 1979, città dove vive. Si è laureata in Scienze dell'educazione e al momento lavora presso la redazione di una società che si occupa dei test di ammissione alle università. Tra le sue passioni: leggere, la musica rock, i videogiochi, il teatro e la pallavolo. Nel 2009 con un gruppo di amici fonda una società sportiva non a scopo di lucro. Il suo primo romanzo storico è Francesca. Ce ne parla in questa interessante intervista.
Affermi tu stessa che quella narrata è una delle possibili verità sulla figura di Francesca da Rimini. Quali sono state le sfide nel ricostruire una figura storica così importante?
Di sicuro è stata una sfida: di Francesca da Rimini non ci sono molte informazioni, tanto che alcuni studiosi hanno messo in discussione la sua stessa esistenza. Effettuando le ricerche, si ha l’impressione che le famiglie Malatesta e Da Polenta, dopo l’uccisione dei due amanti, abbiano insabbiato la vicenda per tutelare la loro alleanza politica. Dunque, ricostruire la storia di Francesca da Rimini è stato possibile soprattutto seguendo le vicende degli uomini che l’hanno circondata, per capire dove e come poteva essersi svolta anche la sua vita.
Francesca è da sempre musa di pittori e poeti, primo fra tutti Dante Alighieri che ha molto contribuito a forgiarla nell'immaginario collettivo. Come ti sei trovata al cospetto della Francesca da lui descritta? È stata un buon punto di partenza o un depistaggio?
Dante è stato di sicuro il mio inizio, colui che mi ha fatto conoscere Francesca, ma non mi sono confrontata con lui. Non ho osato. La Francesca che ho delineato nel mio libro non è una musa, ma una persona reale, con i suoi pregi e difetti, emozioni e sentimenti. La domanda che mi sono posta prima di iniziare il libro è stata: “Come sarebbe stata Francesca da Rimini se fosse vissuta veramente”? Ringrazio Dante che ci ha donato la sua immagine e il ricordo di lei, che probabilmente, senza di lui, sarebbe stato disperso.
Come hai affrontato un romanzo storico, dopo le tue precedenti opere più orientate verso il fantasy?
I libri che scrivo riflettono i miei gusti di lettura. Mi piace leggere fantasy, come libri storici. Ho iniziato a scrivere i primi, ma avevo in mente da tempo di scrivere anche un romanzo storico. L’idea su Francesca da Rimini è arrivata alcuni anni fa. L’ho sviluppata quando la mia voglia di scrivere fantasy si è affievolita. Di sicuro, è un modo di procedere diverso: nel fantasy il mondo che crei è soltanto tuo, nel romanzo storico invece devi studiare, attenerti ai fatti. Il bello della storia di Francesca è che molto non è stato scritto e ho dovuto inventarlo. È stato emozionante e interessante.
In che luce pensi possa essere vista Francesca, dopo la tua opera?
Spero che sia un po’ uscita dalla patina di “musa” e figura dantesca e, come desideravo, sia vista nei suoi panni di donna reale.
Infine, posso chiederti a quali nuovi progetti stai lavorando?
Sto per finire un altro romanzo storico, ma non posso rivelare prima del tempo l’argomento, né di chi parlerò. Non sei la prima che prova a ricavare questa notizia. Come con gli altri, non anticipo nulla. L’unico indizio che posso fornire è questo: è un’altra figura femminile. In seguito, per i prossimi scritti, cambierò prospettiva e allargherò i miei orizzonti.