Manuela  Riccardi
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Manuela Riccardi

Classe 2002, nata nella soleggiata Sicilia sotto il segno del Cancro, in una Catania alle pendici dell’Etna dove neve e onde del mare si incontrano.

Nella modesta Trinacria mi sono diplomata al liceo linguistico, imparando ben tre lingue diverse dalla mia, perché piena di voglia di scoprire ciò che accadeva fuori da questo triangolo di terra. A diciannove anni mi sono iscritta alla facoltà di Lettere Moderne all’Università di Catania, mossa da una passione per la scrittura più grande di me e con una paura per il futuro che non descriverebbe altro se non il fulcro dell’esperienza umana.

La mia terra natia ancora non l’ho lasciata, ma non aspetto altro se non di imbattermi in ciò che va oltre, superando le onde del mare. Mi sono sempre pensata troppo per questo posto, spesso abbandonato, e forse il futuro mi dimostrerà il contrario, ma se c’è una cosa che questi anni di vita mi hanno insegnato è che se non salti, hai già perso in partenza.

È proprio con questa mentalità che intraprendo il mio percorso, pubblicando le mie passioni, condividendole con il mondo – piena di speranza che questo possa accoglierle, comprenderle, e accettarle. Ho molte opinioni, ho scritto molto ma tenuto sempre tutto per me. La mia mente è affollata e, tutto ciò che ho vissuto, ho sempre sentito il bisogno di esprimerlo in frasi, metafore, iperboli.

Non sono mai stata rilassata in niente di ciò che ho vissuto: i libri che mi sono piaciuti li ho sempre divorati in pochi giorni, durante le mie sessioni universitarie tendo a non mettere piede fuori casa, e a meno di un mese dopo la mia prima gara di Formula Uno avevo accumulato un più che notevole bagaglio di informazioni, con il desiderio di scoprire sempre di più, mai abbastanza.

Sono un collage di tutto ciò che ho passato, porto dentro di me ogni secondo di questa prima esperienza nel mondo, di tutte le persone che ho incontrato e le avventure intraprese. Ho praticato otto lunghi anni di pallavolo e, anche se questo periodo della mia vita si è ormai concluso, il suo segno non svanirà mai realmente. Insegnante di pazienza e resilienza, lo sport rimarrà per sempre un importante aspetto della mia vita, anche se vissuto solamente attraverso le mie pupille, con il ruolo di semplice osservatrice (non meno importante).

Apparentemente due poli opposti, le mie due passioni – la letteratura e lo sport – si sommano e amalgamano ogni giorno: nelle vetture formulistiche osservo tanto i sorprendenti sorpassi in pista quanto i dettagliati segni della vita quotidiana, di glorie e fallimenti che spingono le persone ad andare avanti, e mandando importanti messaggi a chi è disposto ad ascoltarli.

Una forte convinzione nel potere delle parole è per certo una delle mie più grandi caratteristiche, ma niente di meno ci si potrebbe aspettare da una studentessa di Lettere. Questo mio credo si riflette nel modo in cui pondero le conversazioni, nel modo in cui scrivo e leggo con molta calma, privandomi del brivido della velocità – un po’ ironico per un’appassionata scrittrice di Formula Uno – per il piacere di poter assaporare ogni momento, dando ad esso il valore che si merita.

La mia speranza è di poter essere il cambiamento nel mondo che mi aspetto di vedere, perché questo, d’altronde, è solo l’inizio. L’intenzione è di usare le mie parole per compiere il primo vero passo verso una metamorfosi universale. Come un Dante, disposto ad un lungo viaggio pur di rivedere le stelle, il paesaggio alla fine del percorso per certo farà valere la pena di tutta la fatica. Pura e disposta a salir le stelle.

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