Ha solo diciotto anni, Antonelli, quando esce per la prima volta su un tracciato alla guida di una vettura di Formula Uno. È la settimana del Gran Premio di Monza, ed essenzialmente tutti sono consapevoli della notizia che aleggia nell’aria, percepita ma mai realmente ammessa. Si trova sul suolo di casa tricolore quando viene annunciato il suo contratto; Andrea Kimi Antonelli, così, si troverà alla guida della tedesca Mercedes per la stagione del 2025. Non può che far scalpore vedere a soli diciotto anni un giovane italiano ottenere le chiavi di una squadra così; l’ultima volta che un momento del genere si vide in Formula Uno riguardava un ragazzino olandese, un diciassettenne dalla chioma bionda e il cognome Verstappen, il resto è storia.
Il curriculum di Andrea Kimi Antonelli è per certo quello di un campione: vincitore del campionato di karting europeo nel 2020 e nel 2021; nel 2022 partecipa ai campionati di Formula 4 italiana, tedesca e degli Emirati Arabi Uniti, trionfando in Italia ed in Germania; il 2023 è l’anno in cui esordisce nella Formula Regional Europea e nella Formula Regional Middle East, portandosi a casa entrambi i trofei; Kimi salta la Formula 3 e si siede direttamente in una vettura di Formula, dove – nonostante le particolari difficoltà per la Prema – riesce a dimostrare il suo talento e portarsi a casa podi e vittorie. È inevitabile osservare i suoi successi e non rimanere a bocca aperta, il suo slancio in F1 sempre più sensato.
È un nuovo capitolo, quello di Kimi nel 2025: nuova categoria, nuova squadra, innumerevole pressione sulle proprie spalle. Egli si ritrova a ricoprire il vuoto lasciato da un otto volte campione del mondo, Lewis Hamilton, e tutti i riflettori sono su di lui; la sua carriera sembra correre alla stessa velocità delle monoposto formulistiche, troppo rapide per coglierne i dettagli all’occhio nudo. Forse è proprio questo che significa essere un pilota di Formula Uno, la velocità nel proprio sangue ed in ogni aspetto della propria vita, il rischio parte intrinseca dell’anima dei piloti. I dubbi ci sono, i dubbi ci saranno sempre, così come le alte aspettative. È questo che fa di un campione proprio un campione.
Andrea Kimi Antonelli ha alle sue spalle un’intera squadra di persone che si fidano di lui, gli occhi di Toto Wolff sorridono quando parla del suo pupillo; egli lo ha preso sotto la sua ala a solo undici anni, riconoscendone il potenziale, dandogli la chiave giusta per poterlo liberare. Non importa se le prime prove libere a Monza non siano andate secondo i piani, un errore dettato dall’ardore e dall’impazienza, la fiducia è lì ed è proprio per questo che non c’è timore nell’ammettere la sua presenza. Ci sarà tempo per gli errori, tanto quanto ci sarà tempo per i successi, e senza sbagliare non si crescerà mai realmente.
Quando gli fu fatta la fatidica domanda, “Perché pensi che abbiano scelto di scommettere su di te?”, Kimi ha sorriso e ripensato al suo percorso; i risultati ottenuti, i propri test sulle vetture formulistiche, la persona che egli è diventata grazie alla propria famiglia... Semplicemente, si potrebbe dire, perché è Kimi. Il giovane pilota italiano non vuole essere il nuovo Lewis Hamilton, un altro Kimi Raikkonen, e nemmeno un secondo Max Verstappen. Nonostante il mondo sembri voler altro per lui, Kimi Antonelli vuole essere semplicemente Kimi, tracciare la propria strada e seguire il percorso che gli è sempre stato destinato. Non ha scarpe da indossare che non siano le sue ed è pronto a dimostrarlo al mondo intero su quella Mercedes.
Questo è un nuovo capitolo tanto per Kimi, quanto per la squadra che lo accoglie calorosamente a Brackley. Il duo Russell - Antonelli segna l’inizio del futuro della stella a tre punte, la perfetta rappresentazione del successo della Mercedes Driver Academy, da cui provengono entrambi i piloti. È il coronamento di ciò per cui la Mercedes ha lavorato in questi ultimi anni, lucidando i propri diamanti per lasciarli brillare al momento opportuno. La stagione formulistica del 2024 potrebbe non essere stata una tra le migliori per la squadra – piuttosto il contrario, con un quarto posto in classifica dal sapore amaro – ma si è pronti a ripartire dall’Australia per conquistare il resto del mondo con determinazione e forza di volontà in questa nuova stagione.
I dubbi e i tentennamenti saranno sempre presenti, i loro sussurri costantemente nelle labbra di chi osserva; saranno, però, i risultati a dare loro la risposta che si meritano. La speranza più grande è che la bandiera tricolore italiana possa volteggiare sul gradino più alto del podio nuovamente, un ritorno sorprendente per un pilota italiano altrettanto sorprendente. È per certo un sogno che diviene realtà, per Antonelli, poter sfrecciare e lasciare il proprio segno sull’asfalto, come molti altri prima di lui. Non si può che aspettare che il tracciato lo accolga come un caro amico, sorridendo al suo coraggio e saziando la sua brama.