La fortuna è una ruota che gira e rigira, a volte in proprio favore, a volte no. È come una catena e le proprie azioni permettono di dare il via a questa spirale. Durante il Gran Premio d’Austria del 2024, ad esser baciato dalla gloriosa fortuna è stato proprio George Russell, nella sua Mercedes.

Una gara iniziata con sette secondi di vantaggio da parte di Max Verstappen si prospettava priva di sorprese, la Red Bull improvvisamente tornata nella sua era di dominazione e con un chiaro distacco dalla competizione. Lando Norris era proprio dietro, pronto ad attaccare appena l’occasione si fosse presentata, ed il britannico non ha deluso sotto questo aspetto — anche se le opinioni riguardo la prestazione del britannico sono molto contrastanti.

In una gara il cui fronte è stato costantemente tranquillo, la Red Bull ha visto l’inizio della propria disfatta con l’ultimo pitstop dell’attuale campione in carica: un cambio gomme di sei secondi ha costretto Max Verstappen a ritrovarsi la McLaren di Norris proprio alle calcagna; il distacco di sette secondi si è rapidamente trasformato in un misero 1.7 all’uscita dalla pit lane, dando il via ad una lotta all’ultimo sangue.

Sono stati numerosi i tentativi di Norris di superare Verstappen una volta per tutte — procurandosi, nel mentre, una penalità di 5 secondi per track limits — e l’esecuzione da parte della Red Bull in carica ha sconvolto molti spettatori con molteplici manovre dalla dubbia legalità sportiva, come lo spostamento in zona di braking. L’ultimo tentativo di sorpasso da parte della McLaren ha tenuto tutti incollati alla sedia, ed è stato il momento fatale per entrambe le scuderie.

Al 64esimo giro su 71, le due vetture si sono scontrate al limite del tracciato: una gomma completamente rovinata per Verstappen e per Norris un rilevante danno al proprio pneumatico e alla macchina. Il tutto non poteva che concludersi con uno sfortunato ritiro dalla gara della McLaren ed un quinto posto per l’olandese. Una lotta per la vittoria che, dopo questa sconvolgente battaglia ruota-a-ruota, non ha portato a nessuno dei due il trofeo, semplicemente l’amarezza di un’occasione andata in fumo.

Certamente sarà un giorno che Lando Norris ricorderà per molto tempo, rimuginando su ciò che avrebbe potuto essere e non sarà mai. I due piloti, amici da lungo tempo fuori dalla pista, si sono scontrati anche davanti ai microfoni, facendo nascere una domanda spontanea: riusciranno a rimanere amici in una lotta per il campionato? Il dubbio nasce soprattutto in seguito alle affermazioni di Norris: “Non so se questo influenzerà la nostra amicizia, dipenderà molto da cosa dirà [Max]. Se dice di non aver fatto nulla di sbagliato allora perderà molto il mio rispetto”, la delusione della giornata evidentemente dipinta sul volto inglese.

In tutto ciò? George Russell si trovava in terza posizione, mettendo in atto una gara priva di errori e di qualsiasi effettivo problema, con una strategia differente dal resto dei primi dieci in griglia. Gomme dure sul tracciato, volante ben saldo tra le mani, il britannico ha superato senza problemi le due auto ferite e zoppicanti e ha preso il comando della gara. Il team principal Wolff urlandogli nell’orecchio che, adesso, potevano farcela davvero; quella vittoria era essenzialmente nelle loro mani.

Da quel momento mancavano meno di dieci giri alla fine della gara. La Mclaren di Oscar Piastri e la Ferrari di Carlos Sainz dietro di sé, entrambe con medie in migliori condizioni e sicuramente il forte desiderio di ottenere questa vittoria per sé. L’oro, però, alla fine è andato a Russell, che ha saputo mantenere la mente lucida e le mani ben ferme. Ha eseguito una gara perfetta dal proprio punto di vista, sapendo capitalizzare quando necessario, raccogliendo i cocci davanti a sé. Dopo la delusione del non aver trasformato la pole in Canada in vittoria, George Russell ha avuto il suo momento di rivendicazione.

Russell aveva quasi predetto questo finale, durante la conferenza dopo le qualifiche. “Questi due sono stati piuttosto pericolosi nella gara Sprint, quindi penso che mi siederò, li guarderò fare le loro cose e spero di intrufolarmi all'interno!” ha detto ridendo, quasi non sperandoci troppo, ma la sua visione si è rivelata realtà, riuscendo a cogliere tutti di sorpresa. A volte, bisogna solo aspettare il proprio momento.

Questa segna la seconda vittoria per il pilota della stella a tre punte, fino a quel momento le uniche due della squadra dall’inizio delle nuove regolazioni nel 2022. Certamente un motivo di festa, soprattutto se ci ricordiamo che l’Austria è la casa del Team Principal Toto Wolff e l’amato pluricampione Niki Lauda, rendendo la vittoria ancora più dolce. Un altro trofeo aggiunto a Brackley che nessuno si sarebbe mai aspettato ad inizio stagione. La Mercedes è passata dal combattere per dei punti al trovarsi sul gradino più alto del podio.

In Formula Uno, c’è chi vince e c’è chi perde. In questo caso, Lando Norris e Max Verstappen hanno posto il loro successo sul filo del rasoio; hanno concordato tutti, prima o poi sarebbe successo, ed è successo a casa della Red Bull con le gradinate colme di arancione. George Russell è risultato essere l’unico vero vincitore, alzando il trofeo verso l’alto ed inneggiando ad un futuro pieno di vittorie per la squadra. Gioia più grande non si sarebbe mai potuta presentare per la Mercedes in quel fine giugno, questo è certo.