Fortuna, fatalità o casualità non servono a niente. Servono esclusivamente a ridimensionare il carattere e la mentalità di un grande esperto di calcio mondiale. È giusto discostarci da queste superficialità astratte da noi teorizzate. Non si parla di tabù. Per raggiungere certi livelli non si può parlare di fortuna ma solo di tecnica, mentalità vincente e tanta didattica dialogica.

Carlo Ancellotti è il Maestro del calcio! Questo non viene e non deve essere messo in dubbio, è una mera menzione d’onore. È il più vincente di tutti. Il record di coppe campioni vinte è il suo: quattro. El Rey Carlo Ancelotti li ha battuti ancora tutti...ne manca solo uno: Edin Terzić. Jürgen Klopp, Bep Guardiola, Thomas Thuchel e Diego Simeone fra i tanti.

Chi sedeva sul divano o sugli spalti del Santiago Bernabeu non può dirsi insoddisfatto dello spettacolo messo in scena durante la semifinale, di ritorno, della Champions League tra Real Madrid e Bayern Monaco. L’andata era terminata 2-2 con il pareggio agganciato dal Real negli ultimi minuti grazie al secondo rigore segnato dal numero 7, Vinicius JR. Coloro che seguono il calcio sanno bene che, il numero 7, nella storia del club madridista, ha marcato la storia del calcio spagnolo e non solo. Tra i molti Galacticos che hanno goduto dell’investitura del numero 7, tra i tanti, ricordiamo: Butragueño, Raùl e Cristiano Ronaldo. Adesso tutto questo spirito è stato conferito a colui che viene considerato il più forte esterno sinistro dell’attuale panorama mondiale.

Tornando alla semifinale di ritorno, sin dal fischio iniziale, non ci sono stati momenti di pausa: continui rovesciamenti di campo, contropiedi, parate monumentali esibite da entrambi i portieri. Non sono mancate le occasioni per portare in vantaggio la propria squadra. Mancava quella zampata finale per concretizzare in rete le azioni create. I primi 45’ sono terminati con il risultato di 0-0.

Il secondo tempo lo si potrebbe descrivere come dei continui ed affascinanti capovolgimenti di campo. Il Real doveva dare tutto per raggiungere la finale di Wembley. Si parla ancora di milagre o suerte. Carlo Ancelotti, non a caso, è il più vincente. Negli ultimi giorni circola un breve video in cui si vede l’allenatore parlare con suo figlio riguardo alcune strategie per vincere. Ed è proprio Davide Ancelotti a consigliare di far entrare un centravanti di stazza. Nel momento di difficoltà, per vincere e agitare un po’ le acque, è sempre meglio rischiare, come accade spesso nel calcio, aggiungendo un attaccante in più rischiando anche di subirne le conseguenze.

Dopo che il Bayern Monaco stava iniziando a controllare il gioco, grazie alla paura impressa col gol di Davies, Ancelotti ha deciso di giocare la carta Joselu (pagato poco più di 1 milione). Il giocatore con il valore più basso in tutta la rosa ma che è stato il più decisivo di tutti.

L’attaccante, nato nella giovanile del Real Madrid, dopo un po’ di esperienza maturata tra Liga e Bundesliga, viene richiamato alla corte madridista grazie al suo importante rendimento con l’Alavés. In soli 3 minuti, Joselu, mostra a tutti la sua importanza. Come un rapace dell’aria di rigore, grazie alla complicità di Manuel Neuer, segna il gol del pareggio al minuto 87’. L’assedio dei Blancos è sempre più infuocato. Al novantesimo cross di Rudyger al centro dell’area che spalanca la porta a Joselu… palla in rete. 2-1. In soli 3 minuti il Real Madrid vince.

L’arbitraggio ha mostrato alcune lacune e molte proteste da parte della compagine bavarese. Le testate giornalistiche spagnole hanno omaggiato Joselu esaltandone la prestazione e il suo ruolo chiave per le sorti della partita e portare il Madrid ha Wembley e giocare la finale contro il Borussia Dortmund il prossimo primo giugno.

Agosto 2024, il Real Madrid guidato da Carlo Ancelotti vince la Supercoppa Europea.