Tutti ricordano la rabbia di Mourinho contro Taylor. Nessuno ha parlato per difendere la squadra dopo. Che la Roma non abbia cominciato come di dovere il campionato, è una certezza. Una sconfitta e due pareggi, nelle prime tre partite di campionato, è alquanto inguardabile.
Gli acquisti del mercato estivo, per il momento, non hanno portato a grandi cambiamenti, anzi, la squadra, dopo non aver riscattato Lukaku dal Chelsea, dopo aver venduto Bove, in particolare, si è indebolita. É da sottolineare la vicenda Dybala sì, Dybala no. Se la Roma avesse venduto Dybala, avrebbe perso l’unico giocatore in grado di fare la differenza.
Baldanzi, quest’anno, deve dimostrare il suo talento. Probabile che sia stato comprato dall’Empoli come successore di Dybala? Le probabilità sono molto più certezze.
Peraltro, dopo aver scambiato Abraham per Saelemeakers, adesso, l’unico attaccante di riserva è Shomurodov. Non è un grande sostituto giacché era stato messo sul mercato ma nessuno l’ha comprato. Il nuovo attaccante della Roma, Dovbyk, capocannoniere nella passata stagione di Liga, non riesce a tirare poiché non viene servito dai suoi compagni di squadra, e, se ci si presta ad osservare i suoi movimenti, gioca sempre di sponda e non vede mai la porta. Soulé, per ora, non sta dimostrando il suo talento, è un po’ impacciato. Enzo Le Fée ancora è un centrocampista dinamico che fa la sua parte, niente di più. Deve abituarsi ad un nuovo campionato molto più tatti rispetto a quello francese.
Che l’acquisto di Saul Abdullhammid sia uno spiraglio verso una proprietà araba? Questo potrebbe essere il sogno ipotetico dei i tifosi giallorossi.
A tutto questo, l’unica risposta la darà solo e esclusivamente il campo di gioco.
Il vero acquisto dei Friedkin si chiamerà per sempre José Mourinho. L’unico allenatore che ha portato la Roma a giocare due finali di coppe europee consecutive. Lui stesso ha evidenziato il fatto che, la proprietà americana, non è interessata alla vittoria.
Rispetto alla vecchia presidenza di James Pallota, i Friedkin non hanno speso niente. Con Pallotta hai comprato giocatori molto forti con cui, però, non hai vinto niente perché dopo un anno li vendeva a prezzi molto bassi (Vedi Salah e Alisson). Almeno ha speso più dei Friedkin, dediti più al merchandising. L’unico progetto, che li accomuna, è lo stadio di proprietà.
De Rossi, dopo la sconfitta incassata contro il Bayer Leverkusen, aveva precisamente richiesto giocatori di fisico e di gamba, in particolar modo al centro del campo, infatti è stato comprato Koné. Il centro della difesa è stato rinforzato con gli acquisti di Hermoso e Hummels. Nonostante ciò, la rosa della Roma rimane corta e con pochi cambi. Questo è un problema considerando il nuovo format delle competizioni europee. Per ora la Roma rimane una squadra composta da giocatori, complessivamente, di statura bassa e poco forti fisicamente.
Dopo un pareggio amaro contro il Cagliari, in terra sarda, si sono viste le lacune di un sistema di gioco caotico. La Roma era scesa in campo con una formazione particolare e disorganizzata. É vero che i nuovi acquisti devono capire i movimenti dentro il campo ma è anche vero che l’impostazione di gioco della compagine giallorossa è confusionaria. Questo si è visto, ancor di più, con l’Empoli dove, tra i vari reparti di gioco, c’erano ampi spazi liberi. La partita con la Juventus è stata una partita di studio e sperimenti da entrambe le parti. L’unica differenza è relativa al fatto che, nel primo tempo, la Juve giocava con una formazione di giocatori under 23. Nel secondo tempo, invece, Thiago Motta ha rivoluzionato la formazione. Tutto questo per evidenziare i limiti di giocatori della Roma.
Adesso facciamo un passo indietro. De Rossi come allenatore ha pochissima esperienza. É vero che ha seguito e ha studiato molti allenamenti dei suoi colleghi, come detto da lui, andandoci di persona, ma è anche vero che, l’ex capitano giallorosso, ha iniziato la sua carriera come allenatore della Spal. In serie B. Un lavoro che è durato pochissimo a causa del brutto rendimento della squadra.
La scelta di De Rossi, dopo Mourinho, è stato un azzardo di grande rischio. Le due partite, giocate benissimo dalla Roma, nella scorsa stagione, sono state, in casa contro il Brighton e, sia all’andate che al ritorno, contro il Milan in Europa League.
Il Derby, sì, è vero che dava fiducia all’ex capitano giallorosso ma è anche vero che, la fine del campionato, è stata disastrosa.
La prossima partita della Roma, contro il Genova, sarà di vitale importanza per De Rossi perché aver guadagnato due punti, in tre partite, non è buono per raggiungere il sesto posto. La storia della Roma ricorda come, i punti persi con le piccole squadre, hanno portato a delusioni incancellabili e impossibili da dimenticare.
E poi all’improvviso, quando i giocatori erano pronti per andare a Trigoria, De Rossi viene esonerato in modo vergognoso dalla società, tornata a Roma dopo il pareggio, in trasferta, contro la squadra Genoa. Molti allenatori hanno rifiutato la missione di guidare una squadra allo sbando in tutto e per tutto. Erano stati contattati, così si è sentito dalle trasmissioni radiofoniche e non solo, Pioli (ex Lazio) ed Edin Terzić (ex allenatore del Borussia Dortmund). Pioli è andato in Arabia e Terzić non si sa. All’improvviso arriva Ivan Jurić pescato nel mare della disperazione. Vedere Pioli allenare la Roma sarebbe stato particolare per i tifosi romanisti.
In poco più di otto mesi, la Roma ha cambiato tre allenatori: Mourinho, De Rossi e adesso Jurić che ha firmato un contratto fino a giugno 2026. A peggiorare la situazione, domenica 22 settembre, Lino Solokou si è dimessa. Infatti, come ha detto lo stesso Jurić, ha scoperto questa scena guardando Sky Sport. Dopo essere stata messa sotto scorta, ha deciso di abbandonare Roma e la Roma. Adesso chi rappresenta la società? Ghisolfi? L’unico interesse dei Friedkin è lo stadio di proprietà. La stessa mentalità di Pallotta ovvero il potere economico.
Per concludere il tutto: i Friedkin hanno comprato l’Everton.