Tutti conoscono il Taj Mahal, uno dei monumenti più famosi del mondo, considerato dal 2007 tra le sette meraviglie della terra, ma pochi sanno che cela dietro i suoi marmi una delle più belle e toccanti storie d’amore di tutti i tempi. Il Taj Mahal è l’emblema dell’amore eterno, di quel “per sempre” che tutti gli amori mirano a raggiungere.
Il 10 Maggio del 1612, all’età di diciannove anni, Arjumand Banu Begum, una donna bellissima e dotata di molte virtù, sposò il principe Khurram, figlio del Gran Mogol. La sua grazia era famosa, così come il suo amore per i poveri e i più sfortunati. La sua bellezza le guadagnò il nome di Mumtaz Mahal (che in persiano significa "Adorato Ornamento del Palazzo") e l’amore incontrastato del suo sposo, che una volta incoronato Gran Mogol fu noto con il nome di Shah Jahan.
Shah Jahan aveva moltissime concubine, si narrano cifre da capogiro, forse 5000, ma nonostante ciò aveva un unico vero grande amore: la splendida Mumtaz Mahal. Il loro amore era fuori dal comune per l’epoca, poiché usciva dai soliti schemi della società islamica in cui le donne erano subordinate alle volontà del marito. Mumtaz invece seguì devotamente il suo sposo in tutte le campagne militari, restando sempre al suo fianco e arrivando persino a diventarne la consigliera di fiducia, tant’è che per premiare la sua dedizione, il marito le fece dono del trono reale. La loro relazione era praticamente paritaria e Shah Jahan non si faceva scrupoli a ostentare questo legame che lo univa così profondamente alla bellissima compagna.
Purtroppo però la storia d’amore fu bruscamente interrotta quando Mumtaz, al seguito del marito nella campagna del Deccan, il 17 giugno 1631 morì di parto mettendo alla luce la loro quattordicesima figlia, la principessa Gauhara Begun. La perdita dell’adorata moglie spezzò letteralmente il cuore del principe che rimase rinchiuso nella sua dimora per un anno intero senza mai mostrarsi in pubblico, e quando finalmente decise di riapparire si presentò emaciato e notevolmente invecchiato. La leggenda vuole che fosse stata proprio Mumtaz Mahal a chiedere allo sposo di erigere un monumento per lei e di non prendere mai altre mogli, ma l’addolorato principe avrebbe comunque fatto costruire un luogo speciale per seppellire e ricordare la sua prediletta, uno dei mausolei più belli di tutti i tempi.
Non serve parlare della perfezione delle forme e della bellezza degli intarsi di splendido marmo bianco, poiché essi parlano da soli, racconterò invece dell'emozione che trasmette quest’imponente monumento. Arrivando nei pressi del Taj Mahal, s’intravedono le sue curve in lontananza, ma quando si arriva vicino all'ingresso, si scopre che è completamente circondato di mura e non si riesce a osservare tutto il monumento fin quando non si attraversa la prima porta: ora si presenta in tutta la sua maestosità ed è così bello da togliere il fiato.
Il mausoleo rispecchia senz’altro la bellezza di Mumtaz Mahal, ma ciò che lo rende così emozionante è il fatto che il principe abbia creato un sepolcro dove nei secoli milioni di persone hanno visitato la sua amata sposa, e grazie a ciò, ella sarà ricordata e continuerà a vivere per l’eternità. Un regalo d’amore supremo, impareggiabile, che nessuno potrà mai eguagliare e che evoca una struggente nostalgia.