La zona protetta ubicata nel territorio del comune di Castel Volturno, nel casertano, nota anche come Riserva Naturale dei Variconi, è una zona umida – ecosistema diversificato dalla compresenza di acqua e suolo - salmastra di importanza internazionale, dichiarata tale dalla Convenzione di Ramsar (Iran) un trattato del 1971 con l'obiettivo di promuovere la conservazione e l'uso sostenibile di questi habitat di importanti per il loro valore ecologico, economico, culturale e scientifico, e sono basilari per la biodiversità globale e degli uccelli acquatici (IWRB - International Wetlands and Waterfowl Research Bureau).

Presente nel censimento della suddetta convenzione con codice 3IT050 di 195 ettari 41,02575 N 13, 93612 E. Il sito, situato sulla riva sinistra del delta del fiume Volturno nell'Italia meridionale, è una zona umida composta da stagni di acqua dolce, paludi e una laguna salina separata da un argine artificiale. È una delle ultime porzioni rimaste di un vasto complesso paludoso in gran parte prosciugato tra il XVII e XVIII secolo.

L'Oasi dei Variconi

La riserva è Zona Speciale di Conservazione (ZSC), ai sensi della Direttiva Habitat è un sito di importanza comunitaria (SIC) in cui sono state applicate le misure di conservazione necessarie al mantenimento o al ripristino degli habitat naturali e delle popolazioni delle specie, infatti la detta norma europea fu approvata nel 1992 rappresentando un cambiamento significativo nella protezione del patrimonio naturale, successivamente fu creta la Rete Natura 2000, la più vasta rete ecologica del mondo.

Zona di Protezione Speciale (ZPS) poiché è un’area lungo le rotte migratorie degli uccelli destinate alla conservazione degli ecosistemi per le popolazioni di uccelli migratori, secondo e Direttiva Uccelli, e parte della Rete Natura 2000, queste zone richiedono V.I.A. - valutazione di incidenza ambientale una relazione che analizza le conseguenze ambientali di progetti e\o piani prima della loro esecuzione; i suoi obiettivi principali sono prevenire impatti negativi, informare le decisioni e garantire la sostenibilità. Approfondendo l’argomento si constata che la riserva è censita come ZSC IT8010028 e ZPS (codice IT8010018) ed è ubicata alla sinistra del fiume Volturno ed in prossimità della sua foce. Nelle vicinanze della località Scatozza.

Flora

La flora dell'Oasi dei Variconi è composta da una varietà di specie adattate alle condizioni particolari della zona umida, dove le acque dolci si mescolano con quelle salate. Tra le principali tipologie di vegetazione ci sono le piante alofitiche, come la Camomilla di mare e lo Statice, adattate a suoli salini, e le idrofite, come Salicornia erbacea e Cannuccia d'acqua, che prosperano nelle aree stagnanti con variazioni di salinità.

La vegetazione include anche giuncheti, specie rare e sensibili come l'Orchidea palustre, nonché specie sinantropiche che si rinvengono in ambiti alterati da una persistente attività umana (agglomerati urbani, massicciate stradali ecc.); tra le specie vegetali spesso abbondano quelle non indigene, introdotte dall'uomo invasive introdotte dall'uomo. Nell'area sono presenti anche specie mediterranee reintrodotte e piccoli boschi misti. Questa diversità rende l'oasi cruciale per la conservazione della biodiversità.

Fauna

La fauna dell'Oasi dei Variconi è molto diversificata, con numerose specie animali che abitano questa zona umida. L'oasi è un habitat cruciale per molte specie di uccelli migratori e svernanti, tra cui l'airone cenerino, il fenicottero maggiore, e il martin pescatore. Oltre agli uccelli, l'oasi ospita rettili e anfibi come la tartaruga marina e la rana verde, mammiferi come la volpe e il riccio, e pesci come l'anguilla europea. Invertebrati come libellule e farfalle arricchiscono ulteriormente la biodiversità dell'area. L'Oasi dei Variconi è quindi fondamentale per la conservazione della fauna, soprattutto per le specie migratorie. In particolare, è caratterizzata da diverse specie ornitiche, evidenziando l'importanza della riserva come sito di svernamento, tra le principali si ricordano:

  • Tuffetto (Tachybaptus ruficollis): specie svernante, senza problemi di conservazione.

  • Svasso maggiore (Podiceps cristatus): anche questa specie svernante, con popolazioni fluttuanti negli anni.

  • Cormorano (Phalacrocorax carbo): crescente popolazione di svernanti nel lago.

  • Airone cenerino (Ardea cinerea): svernante con pochi esemplari.

  • Gabbiano comune (Larus ridibundus): specie svernante con numeri variabili tra 250 e 300 esemplari.

  • Gabbiano reale mediterraneo (Larus michaellis): presente tutto l'anno, con un aumento in inverno.

  • Beccapesci (Sterna sandvicensis), che frequentano soprattutto durante il periodo migratorio.

Inoltre, l'erpetofauna e i mammiferi presenti includono il geco comune, lucertola campestre, ramarro, biacco, e varie specie di pipistrelli, che sono particolarmente sensibili alle alterazioni ambientali.

Conclusioni

Visitare la riserva è un'esperienza unica: un percorso naturalistico con passerelle e capanni per il birdwatching, costruito nel 2004, permette ai visitatori di osservare da vicino la ricca avifauna dell'oasi.