James Turrell vive e lavora tra New York e Flagstaff, Arizona. E' un artista americano pioniere dell’Arte ambientale e uno dei maggiori esponenti di “Light and Space”, movimento nato nel sud della California negli anni Sessanta. Per oltre tre decenni ha studiato i fenomeni luminosi e percettivi, diventando maestro indiscusso dell’utilizzo della luce come medium creativo.
Nato nel 1943 a Los Angeles da genitori quaccheri, cresce e studia in California, prima a Pasadena e poi a Claremont, dove nel 1965 si laurea in Psicologia della percezione al Pomona College. La sua educazione quacchera, volta alla ricerca della "luce interiore", influenza profondamente l’approccio di Turrell alla vita e all'arte. Nel 1966 il Mendota Hotel di Santa Monica diviene lo studio in cui, ancora studente, inizia le prime sperimentazioni con la luce che indagano le relazioni percettive tra stimoli acustici e luminosi. Conosciuti come Mendota Stoppages, questi primi lavori costituiscono la base per le ricerche che caratterizzeranno l’intera opera dell’artista negli anni successivi. Risalgono ai tempi del Mendota anche le proiezioni di luce Cross Corner Projections, le prime Shallow Space Constructions e i prototipi della serie Wedgeworks, attraverso cui l’artista californiano continua la ricerca sulla percezione degli elementi spaziali e luminosi.
Tra il 1968 e il 1969, insieme all’artista Robert Irwin e allo psicologo della percezione Edward Wortz, James Turrell conduce esperimenti sui campi percettivi totali (Ganzfeld) e sulla deprivazione sensoriale, all'interno del programma Art and Technology, istituito dal Los Angeles County Museum of Art in collaborazione con scienziati e ingegneri delle maggiori aziende attive nel campo della tecnologia. L’artista californiano approfondisce, in questa sede, quelle modalità della percezione umana in ambienti controllati, o in condizioni di alterazione percettiva, che influenzeranno notevolmente la sua opera matura.
Dopo aver ricevuto il diploma di Master of Arts presso la Claremont Graduate School di Irvine nel 1973, Turrell comincia a creare i primi Skyspaces – aperture realizzate a filo del soffitto di una stanza così da mostrare il cielo - di cui il primo esemplare si trova a Villa Panza a Varese. Verso la metà degli anni Settanta, grazie a una borsa di studio ricevuta dalla Fondazione Guggenheim, Turrell finanzia una serie di voli di perlustrazione del territorio desertico dell'ovest americano, alla ricerca di un sito naturale in cui proseguire le sue ricerche per la creazione di un “monumento alla percezione”. Con le sovvenzioni della Dia Art Foundation, nel 1977 acquista il Roden Crater, un vulcano spento nel Painted Desert (Arizona) che senza dubbio costituisce il suo progetto più ambizioso: da oltre trent’anni, Turrell lavora per trasformare il cratere più interno del vulcano in un gigantesco osservatorio. In Italia l’artista avvia, fin dagli anni Settanta, un rapporto fecondo e duraturo con Giuseppe Panza di Biumo che non solo finanzia per primo i disegni per il Roden Crater, ma commissiona anche alcuni memorabili lavori site-specific - Skyspace I, Skywindow I, Virga (1974) - per la sua villa di Varese.
I lavori di Turrell sono presenti in numerose istituzioni di tutto il mondo, tra cui il Los Angeles County Museum of Art; il Museum of Fine Arts di Houston; il Solomon R. Guggenheim Museum di New York; e l’Israel Museum di Gerusalemme. Nel 2009 la Hess Art Collection ha aperto a Colomé, in Argentina, il James Turrell Museum. Il 2013 è un anno particolarmente importante per James Turrell, a cui vengono dedicate tre importanti mostre, una al Los Angeles County Museum of Art, e le altre al Museum of Fine Arts di Houston e al Guggenheim di New York.