Durante la sua produzione artistica, Jean-Honoré Fragonard si dedicò alla rappresentazione di ogni tema: paesaggi, soggetti storici, ritratti e pittura decorativa, ma niente è paragonabile alla produzione artistica dedicata all’amore.
La pittura libertina di Fragonard non può che trovare posto nell’eleganza e nella sfarzosità del Rococò francese. Sviluppatosi nella prima metà del Settecento quale evoluzione del tardo barocco, lo stile Rococò ben presto si affermò come uno stile completamente nuovo, in cui subentra il desiderio di trasmettere con la pittura le frivolezze, gli svaghi e la sensualità dell’amore carnale.
Come accennato all’inizio di questo articolo, la pittura di Fragonard non si dedicò fin da subito all’illustrazione di scene d’amore, bensì i suoi studi artistici iniziarono nella bottega di Chardin autore soprattutto di nature morte e di quadri aventi come soggetto i giochi semplici dell'infanzia. Solo successivamente trasferì i suoi studi nella bottega di Boucher, dove apprese le prime influenze dello stile Rococò.
Nel 1756, grazie alla vittoria de Il Prix de Rome ebbe l’opportunità di visitare città come Roma, Napoli, Venezia e Torino, dove molto probabilmente maturò la decisione di cambiare i soggetti delle sue opere distogliendo la sua attenzione dai temi storici e mitologici per dedicarsi alla joie de vivre e alla spensieratezza del Rococò.
Al suo ritorno dal soggiorno in Italia però, Fragonard decise di dedicarsi ancora una volta alla pittura mitologica e nel 1765 realizza il Sacrifico del Minotauro, considerato dagli storici dell’arte l’apogeo della pittura storica di Fragonard. Tuttavia, osservando l’opera si nota una rottura con i codici accademici e con la tradizione del disegno preparatorio, preludio della nuova direzione artistica successivamente intrapresa dal pittore francese.
In poco tempo i dipinti di Jean-Honoré Fragonard divennero l’iconografia licenziosa del XVIII secolo francese, in cui il libertinaggio trionfa tra le élite adottando le forme e la parvenza della galanteria, per portare avanti in realtà una ricerca edonista del piacere carnale.
Impossibile non citare in questo contesto Les hasards heureux de l'escarpolette dipinto tra il 1767 e il 1768, uno dei dipinti emblematici del XVIII secolo francese. Grazie ai diari e alle memorie dello scrittore Charles Collé, sappiamo che l’opera fu commissionata da un non meglio precisato “gentiluomo di corte”, il quale chiese al pittore Gabriel-François Doyen di ritrarre la sua giovane amante su un’altalena, spinta da un vescovo, mentre lui stesso ammirava le sue gambe dal basso.
Doyen, che aveva appena ottenuto un grande successo al Salon come pittore di storia religiosa, rifiutò e suggerì di affidare l’opera a Jean-Honoré Fragonard.
Conoscendo le richieste espresse dal “gentiluomo di corte” per la realizzazione dell’opera, possiamo notare alcuni elementi che differiscono dalla richiesta originale. Ad esempio, nel dipinto finito a spingere l’altalena non è più un prete, bensì un uomo di corte (probabilmente il marito della protagonista) e nascosta tra i cespugli spicca la rappresentazione del giovane amante. Nell’ambientazione bucolica del giardino inglese, spicca luminosa la figura della vezzosa giovane intenta nel suo dondolarsi quanto nello stuzzicare con sguardi languidi e gesti maliziosi il suo nuovo corteggiatore. Emblema del triangolo amoroso è la scarpetta rosa che la fanciulla lasciare cadere verso il suo corteggiatore, ma soprattutto la rappresentazione de L'amour menaçant di Falconet.
In questo contesto l’opera di Falconet simboleggia l’amore carnale e lussurioso. La statua si pone in netto contrasto con la statua dei due putti abbracciati (simbolo dell’unione matrimoniale) e allo stesso tempo invita lo spettatore al silenzio, sintomo che sta avvenendo qualcosa di segreto.
Significativo per la pittura di Fragonard è anche il ciclo di dipinti Les progrès de l’amour dans le cœur d’une jeune fillecommissionati da Madame du Barry, che nel 1768 succedette a Madame de Pompadour come amante di Luigi XV. Ambientati ancora una volta in un giardino all'inglese, questi dipinti illustrano le fasi di un corteggiamento, mentre la relazione si evolve dall'incontro iniziale, fino all'incoronazione dell'amore e oltre. Il ciclo pittorico fu creato per decorare le stanze della villa di Louveciennes, ma ben presto fu rimosso per fare spazio all’arte neoclassica che più si adattava all’architettura della villa. Fragonard decise quindi di trasferire le opere nella villa di Grasse di suo cugino, ampliando il ciclo con altre 10 opere.
La scelta di Madame du Barry, seppur possa sembrare un semplice vezzo aristocratico è invece da indentificare come il sintomo delle nuove tendenze che da lì a poco avrebbero caratterizzato il secolo successivo. Inevitabilmente, la reputazione di Fragonard subì un declino, il Rococò lasciò spazio al neoclassicismo e i motivi rivoluzionari sostituirono le frivolezze di corte.
L’arte di Fragonard venne a lungo ignorata dalla critica e solo tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo la sua pittura fu rivalutata ed apprezzata.