Non voglio vivere in questo mondo. Non voglio vivere in un mondo dove esistono queste persone. Mi è bastato conoscerne otto per capirlo.
Lara è una di loro. È una ladra e non ruba per fame o per necessità, lo fa solo perché gode nel vedere gli altri perdere qualcosa di valore. Si trucca e si veste in maniera vistosa, senza temere di poter essere scoperta o riconosciuta. Ruba alle persone, ruba nei negozi e lo fa con aria fiera, con l’atteggiamento di chi vuole essere ammirata; e questo avviene senza che lei abbia il benché minimo timore.
Accade che lei rubi sotto gli occhi di Michele. Non voglio vivere in un mondo dove esiste Michele che segue Lara. È ossessionato, non la molla un attimo. Conosce ogni suo spostamento e sogna di farla sua, di possederla come un bell’oggetto. È uno stalker, un maniaco, la guarda rubare e non la ferma, anzi, se ne compiace. Un passato difficile non dovrebbe giustificare uno stalker libero, anche se cresciuto senza padre, morto per mano di un assassino: Luca.
Non voglio vivere in un mondo dove c’è Luca. Non aveva un vero motivo per farlo, forse la gelosia, ma non dovrebbe bastare. Eppure l’ha fatto. Ha seguito il padre di Michele come fa Michele con Lara, l’ha osservato finché non ha capito come e dove colpirlo, l’ha spazzato via da questo mondo senza la sua volontà. Il contrario di ciò che sto desiderando io. È la mia di volontà a dirmi che non voglio più appartenere a questo mondo. Luca ha lasciato un figlio crescere senza un padre e questo figlio invece di rendere omaggio alla vita del suo vecchio, ingiustamente terminata, l’ha sprecata facendo lo stalker.
Allo stesso modo spreca la sua vita Josephine. Non voglio vivere in un mondo dove esiste Josephine. Nome inventato per un travestito che si diverte a vendere il suo corpo, a chiunque, anche un assassino come Luca ha goduto andando a letto con Josephine. Non voglio vivere in un mondo dove un assassino come Luca può godere e Josephine può far divertire Sandro, un politico egoista, corrotto e perverso che ha lasciato in mezzo a una strada tanta gente per arricchirsi e per poter spendere i suoi soldi con Josephine senza rischiare nulla.
Sandro non rischia mai nulla perché non paga solo Josephine ma anche Rino. Non voglio vivere in un mondo dove esiste un avvocato come Rino. Invece di difendere chi ne ha più bisogno, protegge Sandro e copre le sue azioni più illecite. Rino ha cresciuto Chicco. Chicco… un nome dolce per una canaglia. Non voglio crescere in un mondo dove esiste Chicco, un prepotente, un bullo che tormenta chiunque a scuola. È cresciuto con l’arroganza del padre Rino, rendendo la vita impossibile a chiunque. La sua vita preferita è quella di Vittorio.
Vittorio è una delle vittime lasciate in mezzo a una strada dalle decisioni politiche di Sandro; vessato e tormentato da Chicco e cresciuto senza padre come Michele; ma al contempo esibizionista come Josephine, ladro come Lara, arrogante come Rino e assassino come Luca.
No! Non voglio vivere in un mondo dove esiste Vittorio. Mi sono bastate queste otto persone per odiarle tutte e per odiare questo mondo e odiare me che ne faccio parte.
«Vittorio!» urlò una voce bussando forte contro una porta chiusa. «Apri, è ora della terapia». «Prova con un altro nome; Rino o Sandro, magari in questo momento è uno di loro» disse un’altra voce sempre al di là della porta chiusa. «Rino! Sandro! Josephine! Luca! Michele! Lara! Vittorio! Chicco! Come cazzo devo chiamarlo questo scarto dell’umanità».