Ormai è risaputo che, Cristoforo Colombo, non solo ha scoperto l’America per sbaglio, ma pare che non l’abbia neanche scoperta per primo…

“Questi indiani me li aspettavo un po' più…indiani…” Sembra che queste siano state le prime parole di Colombo, dopo aver incontrato per la prima volta i nativi americani. Ricordiamoci sempre che siamo nell’era del “politically correct”, quindi non vi azzardate a chiamarli indiani o indiani d’America se non volete beccarvi una denuncia. Anche perché, detto tra noi, Cristoforo Colombo poteva sbagliare, mica aveva History channel o Wikipedia, noi no!

Però, secondo recenti ricerche, non sarebbe errato collegare i nativi americani agli africani, quindi “Indiani d’America” no, “Africani d’America” sì. Mi spiego meglio.

Secondo queste ricerche di Xavier Puigserver Blasco ed Eric Garcia Moral, raccolte nel libro intitolato: “Costruzione sociale e culturale del potere nelle Americhe”, prima di Colombo in America ci sarebbe arrivata una spedizione partita geograficamente un po' più a Sud, dal Mali, per essere precisi.

Attualmente lo stato si trova nella parte più interna dell’Africa, ma al tempo l’impero del Mali, arrivava fino al mare e comprendeva anche quelli che attualmente sono Senegal e Gambia.

L’imperatore nel periodo di maggior splendore era Mansa Musa I il quale, secondo una inchiesta del “Time” indispensabile come l’acqua frizzante nello scarico del water, lo pone al primo posto tra gli uomini più ricchi della storia. La ricerca fatta dal magazine americano, fondamentale come indossare una tuta di piombo per fare snorkeling, fornisce anche indicazioni con personaggi attuali, e mette Bill Gates al nono posto. Grazie Time per le indispensabili informazioni!

Comunque, tornando alle cose serie, sembra che questo Mansa Musa non sapesse letteralmente cosa fare di tutta quella ricchezza, che la elargiva ai poveri dei popoli conquistati. Una sorta di reddito di cittadinanza del tempo, ma per i popoli conquistati, potremmo chiamarlo “reddito di conquista”.

Ciò accadde, per fare un esempio, dopo aver conquistato l’Egitto. Infatti, come racconta il professor Amedeo Feniello in “Mansa Musa, l’uomo più ricco della storia” durante il Festival del Medioevo 2022, per il tanto oro donato alla popolazione dell’Egitto nel suo viaggio alla Mecca, portò una inflazione che durò 12 anni.

Secondo alcune testimonianze, sembra che sulla strada verso la Mecca, facesse costruire una moschea ogni venerdì.

Probabilmente al tempo non si pagava l’IMU…

Ma cosa c’entra la sua ricchezza con la scoperta delle Americhe? Ci arriviamo.

Sembra che l’impero del Mali non volesse limiti e, un giorno, un imperatore si alza e decide di fare una simpatica spedizione di sola andata. Organizza quindi una squadra di navi con cibo a sufficienza ed oro a più non posso. A capo della simpatica spedizione suicida un ammiraglio che aveva un solo ordine: “Non tornate, finché non avete raggiunto la fine dell'oceano o fino a che le scorte e l'acqua fossero finite.”

Immagino l’orgoglio dell’ammiraglio nell’udire quelle parole che avevano il sapore di una sentenza di morte… Sembra però che delle tante navi partite, ricordiamo che siamo alla metà del 1300 circa, solo una è riuscita a tornare. I sopravvissuti hanno raccontato di aver raggiunto una terra oltre i confini del mare, probabilmente l’attuale Messico.

Ecco, quando Colombo tornò, venne accolto come un eroe ed invitato come ospite dalla Barbara d’Urso del tempo e pare che partecipò anche al “Gran Hermano vip” il Grande fratello spagnolo. Il premio per i suoi predecessori Maliani? Ripartire immediatamente, con l’imperatore, in una nuova spedizione verso le terre appena scoperte. Immaginate la gioia… Manco a dirlo, di quella spedizione non si è più saputo nulla…

Ma, come dicevamo, ci sarebbero delle prove che dimostrano l’effettiva presenza Maliana nel “nuovo mondo”.

A cominciare dalle somiglianze tra il culto dell’uomo coyote nella popolazione Amanteca e quello dell’uomo iena dei Bambar in Mali, come fa notare l’antropologo e storico Ivan Van Sertima, somiglianze che si trovano anche nei rituali.

Passando alle somiglianze e provenienze nei nomi di molti oggetti, nelle popolazioni del Sud America e le lingue “manding”.

Fino ad arrivare alle analisi fatte su metalli ed oggetti d’arte riportati da Colombo, dopo la prima spedizione. Infatti, secondo i risultati, oro, bronzo e ferro con i quali sono stati creati i “souvenir” riportati, provenivano dal bacino minerario di Mandè, e non dal sottosuolo americano.

Insomma Colombo, non solo ha sbagliato il luogo scoperto, ma è arrivato anche in ritardo. Chissà se in America avranno ancora voglia di festeggiare il Columbus day…