In Italia si contano purtroppo ogni giorno ancora troppi incidenti e infortuni sul lavoro. Le statistiche evidenziano che la causa principale è la distrazione che, spesso, è figlia dello stress, così come di ambienti di lavoro con climi non ottimali. Il benessere organizzativo è importantissimo nella vita di ognuno e a maggior ragione se si vuole che, a domino, le risorse umane lavorino con più motivazione ed entusiasmo. La prevenzione è fondamentale in tutto questo, ma ha fallito un certo modo di farla, perché ha portato pochi cambiamenti nelle persone e tanta noia nelle aule. In tale scenario, un nuovo tipo di formazione, più attenta e mirata come può contribuire?
Abbiamo posto la domanda a un esperto in materia, il dottor Simone Marzola, fondatore e titolare dal 2012 del centro di formazione Formorienta Srl di Padova che nel solo 2023 ha formato 1200 persone con 95 corsi a catalogo, 30 formatori e tecnici e 100 interventi personalizzati. Tutti sotto il denominatore comune della sicurezza.
Dottor Marzola quanto è importante la formazione in tema di sicurezza?
In una nazione produttiva come l’Italia un corso di formazione sulla sicurezza sul lavoro per lavoratori, preposti o dirigenti deve assolutamente essere uno strumento di conoscenza e quindi deve avere il compito di insegnare ai lavoratori i loro obblighi e informarli di tutti i rischi presenti nella propria azienda, ma deve essere anche un momento di riflessione profonda sui comportamenti quotidiani che ciascuno di noi deve adottare. Un corso di formazione deve risvegliare la responsabilità prima ancora di fornire competenze, deve cioè contribuire a consegnare al partecipante le chiavi della propria proattività e capacità di iniziativa. Ora come ora, il tema della sicurezza sul lavoro, è purtroppo relegato all’obbligatorietà: corsi di formazione obbligatori e documentazioni aziendali obbligatori per legge.
L’obbligatorietà non è sempre la sola via per raggiungere degli obiettivi…
Infatti. Molto spesso qualcosa di obbligatorio può produrre effetti che non vanno in linea ad esempio con la motivazione. E troppo spesso ci sono pregiudizi negativi proprio da parte dei partecipanti stessi, legati a esperienze passate noiose e inefficaci. La riflessione è quella di andare oltre l’aula e portare la sicurezza sul lavoro in un piano di priorità nazionale, un tema che va trattato con continuità per andare a sensibilizzare le persone non con l’obbligo.
Il suo approccio è quindi diverso. Com’è?
Noi crediamo e siamo convinti che la formazione, quella fatta di passione, possa essere uno strumento fondamentale per contribuire a costruire nelle persone il loro senso di responsabilità verso sé stessi e verso gli altri. Noi, come formatori, vogliamo allenare alla consapevolezza, specialmente nei luoghi di lavoro in cui ci sono rischi elevati di farsi male. I nostri corsi sono momenti di crescita: andiamo ad allenare la consapevolezza di manager, impiegati, lavoratori ed operai alle loro responsabilità, ai loro obblighi di legge ma soprattutto alleniamo in loro il potenziale spesso nascosto che, se scoperto, può portare a delle vere e proprie trasformazioni comportamentali.
La sua è anche scuola di coaching. Ciò aiuta nell’educazione alla sicurezza?
Certamente. Noi crediamo molto nel metodo del coaching che, se ben usato, è uno strumento importante per far scattare un meccanismo virtuoso che mira a rafforzare la maturità della cultura della sicurezza e a ottenere un cambiamento di mentalità. Perché il coaching lavora proprio facendo leva sul pensiero profondo e facendo riflettere, specialmente riguardo le proprie abitudini quotidiane. Se vogliamo ottenere dei cambiamenti dobbiamo metterci in discussione e dobbiamo mettere in discussione principalmente le nostre abitudini.
Quindi funziona, lo utilizzate regolarmente nei vostri corsi questo metodo?
Sì. Tutti i nostri docenti utilizzano all’interno dei corsi il metodo del coaching, tutti i nostri docenti sono quindi degli allenatori di consapevolezza. E abbiamo appurato, con l’esperienza, che il metodo funziona, tant’è che in questi anni abbiamo ottenuto grandi soddisfazioni e tante aziende ci stanno scegliendo proprio per questa nostra caratteristica didattica.
Un’ultima riflessione utile a motivare il mondo del lavoro ad essere attento alla sicurezza?
Vogliamo fare in modo che le aule si trasformino in palestre dove i corsi obbligatori per i lavoratori diventino una grande occasione per sviluppare una forma mentis alla prevenzione più evoluta e responsabile.
A Padova il centro di formazione Formorienta Srl si occupa da 12 anni, in modo strutturato e a 360° di salute e sicurezza sul lavoro. Ad esso si rivolgono moltissime realtà italiane importanti. Dal 2012 Simone Marzola, che ha una formazione giuridica, si occupa in modo professionale della gestione e organizzazione. Dai corsi di primo soccorso e antincendio, a quelli per lavoratori, preposti, dirigenti e RSPP; dalla formazione per i rappresentanti dei lavoratori (RLS), ai corsi per l’abilitazione a condurre i carrelli elevatori e per quelli adetti alle piattaforme di lavoro mobili o aeree; fino ai corsi comportamentali come il protocollo BBS Behavior Based Safety e Safety coaching, Formorienta ha un nutrito calendario a seconda del livello di rischio. Non mancano, naturalmente nell’offerta formativa, i corsi per l’uso del defibrillatore e i corsi HACCP sulla sicurezza alimentare.
Per questo motivo Simone Marzola sottolinea l’importanza, per una realtà produttiva qualunque essa sia, di investire nella sicurezza e nel benessere dei propri dipendenti. Una credenziale, questa, che ha portato una forte reputazione oggi riconosciuta da tantissime aziende che scelgono il centro di formazione di Padova come partner per il raggiungimento dei loro obiettivi.