Federcontribuenti è molto preoccupata e contraria alla nuova direttiva dell’Unione Europea sull’antiriciclaggio, che vuole limitare l’uso del contante per combattere il crimine finanziario. Anche se è importante fermare il riciclaggio di denaro, non possiamo accettare che questo avvenga a scapito della libertà dei cittadini onesti di gestire i loro soldi come vogliono.

La nuova direttiva impone limiti severi all’uso del contante e aumenta i controlli sui movimenti finanziari, partendo dal presupposto che ogni contante sia sospetto. Questo rischia di trasformare operazioni normali, come prelevare o pagare in contanti, in attività che richiedono giustificazioni e autorizzazioni dalle banche.

Federcontribuenti crede che i soldi guadagnati onestamente debbano essere disponibili e utilizzabili liberamente. La direttiva obbliga invece i cittadini a depositare i loro risparmi in banca, dando alle banche un controllo eccessivo sui nostri soldi. Questo non solo viola il diritto alla proprietà privata, ma rischia anche di far gestire i nostri fondi da banche che in passato sono state coinvolte in scandali di riciclaggio.

Il paradosso è chiaro: per combattere il riciclaggio, ci obbligano a usare canali finanziari che spesso sono stati usati per attività illecite. Le banche diventano così obbligatorie per il passaggio del denaro, riducendo la nostra capacità di gestire i nostri beni in modo indipendente.

Inoltre, i recenti blackout elettrici hanno mostrato un altro problema: la dipendenza dai sistemi bancari e dai pagamenti digitali. Quando manca la corrente, si ferma tutto: pagamenti, accesso ai conti, e la possibilità di comprare beni di prima necessità. Questo dimostra quanto sia importante mantenere il contante come strumento di pagamento e riserva di valore, per poter usare i nostri soldi in ogni circostanza, anche senza le banche.

Federcontribuenti chiede una revisione della direttiva antiriciclaggio per trovare un equilibrio tra la lotta al crimine finanziario e il rispetto dei diritti dei cittadini. Il contante, se guadagnato legalmente, deve poter circolare liberamente senza passare per le banche, che spesso non garantiscono la trasparenza e la sicurezza necessarie. Continueremo a difendere il diritto alla proprietà privata e alla libertà economica dei cittadini, opponendoci a qualsiasi legge che limiti ingiustamente la nostra sicurezza e autonomia. Ma cosa dice di preciso la nuova direttiva?

Nell’Unione Europea, l’uso del contante è regolamentato per prevenire il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. Ecco alcuni punti chiave:

  1. Limite di utilizzo: Dal 9 luglio 2024, il Regolamento UE n. 1624/2024 ha fissato la soglia per l’uso del contante a 10.000 euro1. Questo significa che chi commercia beni o fornisce servizi può accettare o effettuare pagamenti in contante fino a questa somma.

  2. Controlli sui movimenti di denaro: Il Regolamento (UE) 2018/1672 richiede che chiunque entri o esca dall’Unione Europea con 10.000 euro o più in contante, o il suo equivalente in altre valute, deve dichiararlo alle autorità.

  3. Corso legale: Il contante ha corso legale nell’area dell’euro, il che significa che i creditori, come negozi e ristoranti, non possono rifiutare pagamenti in contante, a meno che non sia stato concordato diversamente con il cliente.

  4. Privacy e inclusione: Il contante è visto come uno strumento che garantisce la privacy e l’inclusione finanziaria, permettendo a chiunque di effettuare pagamenti senza bisogno di dispositivi elettronici o connessione internet.

Queste regole cercano di bilanciare la lotta contro il crimine finanziario con la libertà dei cittadini di usare il contante.

Per ragioni anche di sicurezza personale viaggiare con molto contante espone a diversi rischi, immaginate solo cosa accadrebbe se la compravendita di un'azienda, di un bene importante o altro di pari valore si potesse effettuare nella sua interezza cash, a qualsiasi ladro basterebbe mettersi alla porta di qualsiasi notaio per fare festa, e chi scrive ricorda che a Mestre il malcapitato venditore di un'attività, regolata metà bancariamente e metà cash (su cui è bene glissare), fu picchiato a sangue e derubato del contenuto della sua ventiquattrore.

Allo stesso tempo, detenerlo, trasportarlo, conservarlo, comporta dei costi, di cui magari abbiamo perso memoria data la prevalenza dei pagamenti elettronici. Come in tutte le cose c'è un però:a dispetto di coloro che attribuiscono al contante, per evidenti limiti di cultura personale, o abissale ignoranza, la responsabilità di tutti o pressocché tali, movimenti finanziari a fini di evasione o criminali sarebbe il caso di rinfrescare la memoria, o banalmente aggiornarsi.

False fatturazioni, manovre sull'iva, compravendita dei crediti, criptovalute, scambi in preziosi (oro o diamanti, per essere sintetici), ma anche di opere d'arte, acquisto di attività dove il contante è di uso comune (bar, ristoranti, alberghi) sono strumenti usati da decenni da parte della criminalità economica e mafiosa per trasferire ricchezze o realizzare strutturate operazioni di evasione fiscale.

La direttiva sul contante è il solito pannicello caldo emesso da quella fabbrica di norme, regolamenti, direttive, spesso superflue, bizantine, e alla fine inutili che però giustificano l'esistenza dei burosauri dell'unione europea, e che insegue una criminalità già più avanti di parecchi chilometri.

Alla fine, soprattutto in un paese come l'Italia, è un facile modo per alimentare la polemica e riempire le pagine dei giornali con facilità e poco sforzo.

Maggiormente apprezzabile, invece, e davvero un game changer (che però danneggerebbe pesantemente le banche) sarebbe la piena attuazione della direttiva sui bonifici immediati.

E cosa mai dice questa direttiva? La direttiva sui bonifici immediati è regolamentata dal Regolamento (UE) 2024/886 del Parlamento Europeo e del Consiglio, approvato il 13 marzo 20241. Gli stati nazionali sono obbligati a renderla operativa entro e non oltre 18 mesi dall'approvazione (13/3/24).

Questo regolamento modifica alcune normative precedenti per rendere i bonifici istantanei in euro disponibili a tutti, alle stesse condizioni dei bonifici tradizionali.

Ecco i punti principali della direttiva:

  1. Disponibilità 24/7: I bonifici istantanei devono essere disponibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

  2. Velocità: I fondi devono essere disponibili sul conto del beneficiario entro 10 secondi dall’ordine del bonifico.

  3. Costi: Le commissioni per i bonifici istantanei non possono essere superiori a quelle dei bonifici tradizionali.

  4. Sicurezza: Devono essere effettuate verifiche di corrispondenza tra il codice IBAN e il nome del beneficiario per prevenire errori o frodi.

  5. Antiriciclaggio: Sono previste misure per identificare persone o entità sanzionate con sanzioni finanziarie mirate.

Anche qui non manca il pistolotto sull'antiriciclaggio, ma capirete bene che una direttiva che falcia da un minimo di 24 ad un massimo di 48 ore a zero il periodo nel quale le banche possono letteralmente giocare coi soldi dei depositanti rischia di avere pesanti conseguenze sui bilanci degli istituti creditizi, che si troverebbero privati dei guadagni dell'overnight su queste somme.

Non solo, il costo dei bonifici, non potrebbe superare quello dei bonifici precedentemente “normali”.

Finalmente poi, all'alba del 2024 cesserebbe l'assurdo che vede i pc delle banche, specialmente le italiane, “fare un riposino” da venerdì pomeriggio a lunedì mattina. Di tutto questo, sulla stampa, nelle dichiarazioni degli esperti da un soldo che ci ammanniscono quotidianamente non vi è alcuna traccia, ma si insiste sempre e beota mente sulle virtù della moneta elettronica, monopolio delle banche, non vi sembra “strano”?