È ancora vivo in tutti coloro che hanno partecipato l'unico (e speriamo non ultimo) sensazionale concerto di Caetano Veloso, organizzato da Ponderosa Music & Arts presso la cavea dell'Auditorium di Roma, che tornava nel nostro Paese a qualche anno di distanza dal tour precedente condiviso con i figli.
L'artista brasiliano non è solamente un compositore, cantante, chitarrista, ma anche uno scrittore e militante politico di straordinaria levatura, al punto da rappresentare un crocevia intellettuale obbligato per capire a fondo la storia del Brasile, il suo vasto e controverso Paese, esteso quanto un continente e con una tradizione musicale ricchissima.
Veloso è ancora al top delle sue capacità espressive, risultando molto popolare in Italia per la sua eclettica e trasversale arte, che è stata oggetto di un approfondimento molto ben congegnato da Sergio Taraddei, che ha certamente colmato una lacuna, pubblicando per Arcana il volume che ancora non c'era riguardo la sua carriera, in cui viene svelata la storia dietro le sue canzoni (ben 486) a partire dal 1964, anno in cui iniziarono a circolare le sue composizioni non incise ufficialmente, fino a Meu Coco, il suo ultimo album in studio ancora originalissimo e e denso di spunti poetici:
«Ho scritto il libro che avrei tanto desiderato trovare in libreria» ribadisce Taraddei «un volume capace di misurarsi con tutta l'opera di Caetano e non solo di qualche periodo, quindi mi sono posto una sfida abbastanza impegnativa, considerata la vastità del suo operato. Il fatto che nel panorama editoriale italiano questo libro sia andato a colmare una lacuna oggettiva, mi rende orgoglioso. Per quanto riguarda la sua realizzazione ho proceduto in ordine cronologico, analizzando tutte le canzoni composte da Caetano, anche quelle che poi non sono finite in registrazioni ufficiali e anche quelle che non sono state incise direttamente da lui ma invece donate ad altri artisti».
Che curiosità e aneddoti sei riuscito a scovare in questa copiosa retrospettiva e cosa invece hai lasciato fuori?
Di ogni canzone, laddove possibile, sono state elencate delle particolarità, a volte raccontate dallo stesso Caetano oppure estrapolate da interviste audio, video o prese da articoli di giornali e testi brasiliani. Ma non ci sono solo aneddoti e curiosità, perché le canzoni vengono analizzate anche da un punto di vista musicale, spesso con indicazione degli strumenti usati del tipo di arrangiamento applicato. Ci sono inoltre indicazioni relative ai live, ovvero in quali concerti e in quali tour la canzone è stata suonata e se esistono altre versioni della canzone, intendo rifacimenti, o versioni alternative acustiche, magari eseguite in trasmissioni televisive. Non sono state analizzate invece le cover fatte da Caetano, penso ai dischi dedicati alla musica latina (Fina estampa) o nord americana (A foreign sound), magari potranno confluire su un altro libro o su una riedizione di questo.
Quando e come hai conosciuto la musica di Caetano?
Il mio passepartout per la musica brasiliana è stato senz'altro Toquinho in coppia con Vinicius De Moraes, poi mi sono imbattuto in Caetano ascoltando l'album Estrangeiro in cui ci sono anche portentosi musicisti del calibro di Arto Lindsay e Bill Frisell, pubblicato nel 1989 ed è stato amore a primo ascolto! Da lì ho recuperato tutti gli album precedenti e comprato poi quelli che mano a mano il genio di Bahia sfornava, con apparente semplicità, regalandoci invece dischi di un livello qualitativo altissimo.
Quale ritieni possa essere il tratto distintivo della sua estetica e in quali album o periodi ha raggiunto il top della sua ispirazione artistica?
Trovare un unico punto di forza di Caetano è impossibile e forse riduttivo, direi che è un mix fantastico formato da una voce incredibile che riesce a coprire una vasta gamma di estensioni, una vena creativa compositiva eccezionale e uno stile musicale che spazia tra tanti generi: nei suoi dischi infatti si trovano elementi di rock-pop-samba-jazz, bossa nova e altro. I punti piu alti sono stati probabilmente quelli dei primi anni Settanta (i due album registrati a Londra) e fine anni Ottanta come appunto Estrangeiro. Io però ho un debole per la trilogia pubblicata con la Banda Ce, ovvero Ce-Zii e zie-Abraçaço.
Caetano, oltre ad avere legami familiari/amicali molto estesi (prima dei figli infatti è da citare la sorella Maria Bethania, o le collaborazioni storiche con Gilberto Gil, Gal Costa e tanti altri) è stato anche un grande scopritore di talenti... ne vogliamo ricordare qualcuno?
Si indubbiamente è stato un ottimo talent scout, se devo fare due nomi scelgo Maria Gadù e Teresa Cristina, con cui ha anche realizzato dei tour molto applauditi.
Oltre ad essere un conoscitore della sua opera, quali sono le tue influenze/radici musicali?
Il mio amore per la musica è nato con I Beatles, grazie a mia madre che me li faceva ascoltare a ripetizione quando li metteva in macchina: di loro ho tutto, anche delle rispettive carriere soliste, coltivo un debole per Paul McCartney che ho anche avuto il privilegio di vedere dal vivo ben 11 volte in giro per l'Europa!
Sei ruscito mai ad incontrare Veloso personalmente, che tipo è?
Purtroppo non ho mai incontrato dal vivo Caetano, ma come si dice, mai dire mai! Ho avuto però la soddisfazione di fargli pervenire il mio libro, che ho avuto modo di vedere che campeggia nella sua scrivania, grazie ad un video girato dalla sua moglie-manager Paula Lavigne!