Note di speranza e rinascita, momenti puramente strumentali a riaccendere gli animi, in un millennio segnato da pandemie e crisi belliche, nella Notte Europea della Musica, il 21 giugno, con il concerto al Palazzo Reale di Palermo. Prima esecuzione assoluta per Massimo Quarta e Marco Betta nella più antica residenza reale d’Europa e sede dello storico Parlamento siciliano. Sinfonie di raffinata eleganza, di fascino raro, dal travolgente sentimento e incalzare ritmo che supera confini e barriere, per un evento culturale-musicale organizzato dalla Fondazione Federico II (organo culturale e informativo dell’Assemblea Regionale Siciliana) in sinergia con il Festival delle Letterature Migranti (FLM).
C’è l’esigenza di risvegliare il desiderio per nuove prospettive che, a parer di Patrizia Monterosso, direttore generale della Fondazione Federico II, “oltre a essere riaccese dalle opere dei grandi dell’arte contemporanea è stato affidato alle note di eccelsi esecutori e compositori come Massimo Quarta e Marco Betta”.
È la prima volta che il violino solista e direttore Massimo Quarta (Bornemouth, Regno Unito, 1965), specializzatosi con Salvatore Accardo e Beatrice Antonioni, vincitore del Premio Paganini, suona a Palermo le Four Season Recomposed di Max Richter. Un’interpretazione accompagnata da GliArchiEnsemble, Francesca Cavallo (arpa), Ornella Cerniglia (pianoforte digitale) Giuseppe Rizzo (sound design e synt) e Andrea Marco (assistente al sound design). Dopo aver calcato la scene dei più rinomati teatri di tutto il mondo, Milano, Mosca, Berlino, Parigi e Tokio, il violinista salentino di fama mondiale, approda nel capoluogo siciliano attualizzando Le quattro stagioni di Vivaldi, in occasione della Notte Europea della musica, con una performance dall’eccellente tecnica e vivacità ritmica, dal tocco vellutato e straordinaria sensibilità. “Le stagioni – spiega Quarta - nascono, muoiono e poi rinascono. Allo stesso modo questo concerto si innesta a Palermo in un tentativo di rinascita culturale e sociale con l’esecuzione delle Four Seasons di Max Richter. In fondo lo stesso Richter ha trovato la chiave del successo non rimanendo ancorato al passato ma rielaborando in un contesto moderno Le quattro stagioni di Vivaldi, spostando accenti e inserendo contrasti. Mi sono esibito altre volte a Palermo, ma sono molto contento della mia prima volta a Palazzo Reale”.
Al momento Massimo Quarta suona un violino G.A. Rocca del 1840, insegna al conservatorio Musikhochschule di Lugano ed è accademico di Santa Cecilia. Anche Marco Betta (Enna 1964) compositore e pianista siciliano (attualmente Sovrintendente del Teatro Massimo), ha eseguito un brano inedito, Canti Notturni, composto espressamente per la Fondazione Federico II. Lunghe note melodiche sempre rinnovate in una continua variazione, hanno dato vita alternandosi a momenti malinconici e incalzanti in cui la musica emerge con forza trionfale. Per l’ex direttore artistico del teatro Massimo di Palermo, autore di svariate composizioni teatrali e cinematografiche, formatosi sotto la guida di Eliodoro Sollima, è la prima volta che si esibisce a Palazzo Reale, “è un posto magico - dice Betta - ma è stata un’emozione già in questi mesi comporre per questa occasione Canti Notturni. Ogni qualvolta compongo un nuovo brano per me è come tornare al mondo”.
Un viaggio musicale stellare nel cortile Maqueda di Palazzo Reale o dei Normanni (oggi sede dell’Assemblea Regionale Siciliana), che lancia un grido di speranza e di rinascita culturale, attraverso un linguaggio universale nella Notte Europea della Musica, il 21 giugno, giorno del solstizio d’estate. Un modo di celebrare le arti in generale, all’insegna della creatività e della passione per la musica, aperta gratuitamente a tutti i partecipanti amatori e professionisti.
La Fête de la Musique, nata in Francia nel 1982, dall’allora Ministro della Cultura Jack Lang, è divenuta un autentico fenomeno sociale europeo che coinvolge ormai numerose città di tutto il mondo. In Italia si svolge dal 1994, quando il Ministero della Cultura ha deciso di celebrare la musica dal vivo, valorizzando la molteplicità e la diversità delle pratiche musicali.
Dal 1995, Barcellona, Berlino, Bruxelles, Budapest, Napoli, Parigi, Praga, Roma, Senigallia sono le città fondatrici dell'Associazione Europea Festa della musica. Dal 2002, grazie al lavoro fatto dalla AIPFM (Associazione Italiana per la Promozione della Festa della Musica), in Italia hanno aderito più di 280 città, dando vita a una rete distribuita su tutto il territorio nazionale. Tantissimi concerti di musica dal vivo si svolgono ogni anno, il 21 giugno, in tutte le città, nei musei e principalmente all’aria aperta, cortili, piazze, e giardini con la partecipazione di musicisti di ogni livello.