L’idea di lavorare sul lessico in modo propedeutico all’apprendimento di vocaboli nuovi da parte dei bambini mi venne in mente quando scrissi il racconto Parole difficili, una storia semplice ma costruita solo con parole astruse e poco utilizzate che convertii qualche mese dopo in canzone, così che alla difficoltà legata alla pronuncia si unisse anche quella della scansione ritmica.
Parole difficili divenne il primo nucleo tematico di una serie di brani scritti con finalità didat-tiche ed educative a dimostrazione di come, da un’idea strampalata di scrittura creativa, si possa ricavare un vantaggio per l’apprendimento, la pronuncia, la ritmica e la curiosità in ge-nere.
Un metodo analogo lo si può utilizzare per far capire come funzionano gli accenti in un verso poetico: normalmente i bambini e i ragazzi, quando leggono una poesia, non riescono a rendersi conto dell’enorme lavoro di cesello che si nasconde dietro alla scelta delle parole e si impadronisco-no al massimo del concetto di rima, meccanismo facilmente interiorizzato perché ricondotto alle fi-lastrocche e alle cantilene. L’unico modo per superare questo scoglio è far loro toccare con mano il funzionamento di un verso poetico facendoli provare autonomamente. Un sistema che si può sfrut-tare in principio è quello di sostituire con i numeri le parole originarie di una poesia ricalcando la metrica voluta dall’autore; prendiamo come esempio questi versi in cui Dino Campana insiste ritmi-camente sulle sillabe 2, 5 e 8:
Le véle le véle le véle
che schiòccano e frùstano al vènto
che gònfia di vàne sequèle.
Sostituendo un verso qualunque con i numeri suonerebbe così: Set-tàn-ta – set-tàn-ta – set-tàn-ta. Attenzione però a non mettere, ad esempio, ‘ottanta’ perché in questo caso entrerebbero in gioco nuove regole, come la sinalefe, che prevede la fusione di due vocali contigue di due parole successi-ve in una sola sillaba. Questo sarebbe il risultato e, come si può notare, fondendosi la a finale e la o iniziale in un’unica sillaba si andrebbe a perdere il senso corretto delle parole: Ot-tàn-ta ot-tan-tà ot-tan-ta ot-tàn-ta.
Un altro modo per familiarizzare con la metrica è creare versi mettendo parole a caso prese dal vocabolario in ordine alfabetico. In questo modo “Sempre caro mi fu quest’ermo colle” può diventare “Altra bestia c’è là per questo rito” oppure “Ama Bruna di più quel rozzo vile?”.
Il gioco è simpatico ma per nulla semplice perché non è scontato sentire l’andamento e la scansione degli accenti: quasi tutti riconoscono una parola tronca (mangiò) ma pochi sanno distinguere tra ‘dammelo’ (sdrucciola) e ‘parere’ (piana) perché quello che salta all’occhio è solo che entrambe hanno tre sillabe e nessuno fa caso ai loro accenti. Per far capire ai ragazzi il ritmo dei versi classici è molto funzionale quindi la ricerca di parole che ne rispettino l’andamento ed è per questo che mi sono divertito a scrivere Lessico musicale, un brano quasi rap che si sviluppa su una base di accordi concatenati in modo casuale. Ho scelto il facile ritmo di un verso dodecasillabo perché è martellan-te, incalzante e regolarissimo. Manzoni lo ha reso illustre utilizzandolo nel primo coro dell’Adelchi, lirica che al liceo mi fu imposto, tra le altre, di studiare a memoria (grande aiuto trovai anche in quel caso dalla musica, trasformandolo in una canzone à la Brassens aggiungendo al testo un giro armonico molto semplice).
Questo il primo verso manzoniano del coro: “Dagli àtrii muscòsi, dai fòri cadènti”; ecco la sua tra-sformazione con parole tratte dal lessico musicale: “Accòrdo alla tùrca allemànda ambrosiàno”.
Parallelamente al discorso metrico un piccolo accenno è doveroso anche a quello retorico: non si dimentichi che fin dall’antichità l’enumerazione e l’accumulazione hanno fatto parte del bagaglio necessario al bravo poeta per dare un tocco di completezza alla sua arte. Mi vengono in mente la li-sta dei guerrieri greci che compare nel secondo libro dell’Iliade, l’elenco di fiori che Giambattista Marino enuclea nel sesto dell’Adone o le decine di luoghi di cui si compone Partendo da Pauma-nok di Walt Whitman. Lessico musicale è un caso un po’ limite in tal senso, non avendo né pun-teggiatura né struttura grammaticale ed essendo più simile a una lista della spesa che a una poesia: però se fosse stata una mera ricopiatura delle voci dell’enciclopedia avrebbe avuto carattere pura-mente referenziale con lo scopo del semplice elenco, cosa che in realtà non è. Dunque ritorno sui miei passi e affermo che, pur non avendo velleità poetiche, le acquisisce.
Ancora una cosa: dato che mi ero imposto per ragioni di simmetria e di ossequioso rispetto nei ri-guardi della regolarità classica, di scrivere due versi per ciascuna lettera dell’alfabeto scegliendo come ho detto parole in ordine alfabetico che stessero negli accenti, sono andato spedito finchè sono arrivato alla Z: lì ho notato con disappunto che i lemmi utili per rispettare la cadenza non erano più sufficienti (avevo solo la Garzantina a disposizione e per pigrizia non sono andato a consultare il DEUMM ed ecco perché, per farmi perdonare, ho dedicato il brano al prof. Alberto Basso, che spe-ro mi perdonerà). Ecco i dodecasillabi:
Accordo alla turca allemanda ambrosiano
Arioso armonia assoluta avanguardia
Ballata balletto battaglia battuta
Bolero bombarda bordone burlesca
Cadenza cantata capriccio ciaccona
Concerto concreta corale cornetta
Danzon dïatonico diesis discanto
Dinamica disco dulciana da capo
Ebraica eccedente edizione elegia
Entrata episodio esacordo espressione
Fagotto falsetto folclore follia
Figura flicorno fugato furlana
Gagliarda galop gallicano gavotta
Gestuale gettato ghironda glissando
Hemiolia habanera hochetus highlife
Hi-fi honky tonky hosanna hydraulis
Imbroglio impasto impedenza imperfetto
Impromptu incrocio intermezzo intervallo
Jam session jarabe jodler jungle style
Juke-box Jugendmusik jug bands cante jondo
Kantele kaval kontakion kyriale
Kujawiak krakowiak koleda kemange
Lamento lancieri legato leggera
Lettore lezione libretto lombardo
Maggiore malese mandola maraca
Mazurca melisma minore mottetto
Nasetto noleggio nonetto notturno
Negrilla negrito neumatico nodo
Obliquo ocarina odoniana officium
Omofono orchestra operetta organetto
Pancone pandeiro parafrasi parte
Parametri pausa passione perfetto
Quadriglia quadrivium quartetto quartina
Quilisma quintina quintetto quinton
Raddoppio regia registro respiro
Risposta rimbombo romanza rondò
Scordare seconda seriale scozzese
Serrana soggetto sonata spartito
Tagliato talea tamburo tangente
Teorici tempo toccata trombone
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Umoresca una corda unda maris unione
Valore vaudeville vellicordo verismo
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Zampogna zarzuela zummara…