Sarà perché fin da piccola mi sono nutrita di fiabe e leggende sarde - raccontate da nonne analfabete e più tardi approfondite attraverso il libro omonimo della nostra scrittrice Grazia Deledda - in ogni luogo misterioso posto negli anfratti delle montagne, all’interno di grotte o rupi suggestive, mi sono sempre immaginata grandi ricchezze. Immensi tesori nascosti costituiti da “miliardi e miliardi in oro e in perle, e una piccola dama che tesse sempre dell'oro, in un telaio d'oro, vestita d'oro e coi capelli d'oro”, sempre custoditi da un essere demoniaco o dal diavolo stesso. E sempre anche gli uomini più forti in quei posti sinistri venivano colti dal terrore, perché c’era la convinzione che fossero luoghi fatali, dove la sventura poteva scivolare addosso a coloro che li violavano, anche solo per averci soggiornato con le pecore: lì si poteva di incontrare il demonio sia nella sua forma umana che in quella animale.
È vero che la paura del soprannaturale guida l’eroe della fiaba e il suo viaggio rappresenta sempre una liberazione e un cammino di evoluzione. Ma la superstizione del popolino sardo arrivava a concludere spesso queste storie con la morte dell’eroe che si avventurava temerario sfidando quelle forze diaboliche.
Per tutta la vita mi è rimasto quindi il timore che accumulare grandi quantità di denaro rappresentasse una sorta di peccato, uno squilibrio nei confronti degli altri, di quelli più poveri. Avevo la sensazione che l’accumulo di ingenti beni avvenisse sempre truffando qualcun altro, deprivando coloro a cui sarebbe spettata di diritto qualche parte di essi, come se fosse il risultato di un patto demoniaco con l’ombra più oscura.
Ho visto intere famiglie sconvolte dalla faida, pastori che si sono massacrati di vendette, contadini che hanno visto le loro terre bruciate e il loro lavoro depredato, fratelli e sorelle divisi dall’odio e dall’ingordigia. Perciò non ho mai voluto comprendere davvero il significato della moneta a debito e quale fosse la vera importanza del denaro. Poi ho incrociato il sorriso di Cosimo Massaro, scrittore poliedrico, interior designer, artista, maestro di arti marziali - con risultati notevoli in campo agonistico, sia a livello nazionale che internazionale - che ha lasciato il suo lavoro per dedicarsi intensamente e con amore a un’altra missione: diventare esperto di politiche monetarie e promuovere la dottrina del professore Giacinto Auriti. Numerose sono le sue pubblicazioni: La moneta di Satana, La caduta dell’Ultimo Impero, EuroDisastro. Una catastrofe annunciata, Che cos’è il signoraggio bancario, Attacco alla civiltà cristiana. Come difendere i valori dell’Occidente, Usurocrazia svelata, Scontro globale.
Già nel titolo delle sue opere è insito il senso della sua missione, quella di svelare - nel senso di togliere il velo - la colossale truffa che si cela dietro la creazione della moneta.
Cosimo, il tuo primo libro cita già nel titolo Satana in persona, in che senso la moneta è a lui legata?
"Satana", dall’ebraico שָׂטָן (Satàn) assume il significato di "avversario", "colui che si oppone", "osteggiatore", "aggressore", "colui che complotta contro l'altro". E la moneta che utilizziamo in scambi e transazioni oggi, altro non è che l’avversario dei popoli della Terra. Proprio perché chi ne controlla la produzione e i flussi possiede la capacità di comprare la classe politica, l'informazione e tutto ciò che in uno Stato costituisce e sostanzia la democrazia stessa. La storia ci insegna che è stato utilizzato ogni mezzo, perfino l’annientamento totale e lo sterminio di una infinità di esseri, per raggiungere e mantenere il potere. C’è una specie di regia occulta, dietro la moneta, definita “a debito”, una sorta di "forza oscura" che si è insinuata negli Stati, che conduce l’uomo che detiene il potere di creare denaro, contro l’altro uomo che diventa suo suddito, eternamente debitore e schiavo.
La parola “demònio” - dal gr. δαιμόνιον, che significa “genio sovrumano” - secondo una suggestiva lettura di Giancarlo di Tiamat, è composta da queste tre parole: DEnaro, MONeta, IO. Denaro ha etimologia nel latino denarius - derivato da deni “a dieci a dieci”, propriamente “moneta del valore di dieci assi” - mentre “monéta”, dal latino monere, avvertire, attributo di Giunone, che secondo gli antichi significherebbe “l’avvertitrice” - per i buoni avvertimenti dati dalla dea ai Romani nei pericoli, per cui la zecca di Roma si sarebbe costruita vicino al tempio dedicato a Giunone Moneta sul Campidoglio - e poi c’è la parola “io” collegata all’ego ma nel contempo anche al potere personale dell’io sono. Secondo Karl Marx “il denaro sovvertiva ogni valore umano e naturale, convertendo radicalmente l’identità o l’individualità di chi ne era possessore: con il denaro tutto si poteva avere o ottenere”, come già aveva scritto nei Manoscritti economico-filosofici del 1844. Satana, demonio, diavolo, Mammona…
Il termine “mammona” - dall’aramaico mamon - era tradotto come “tesoro sotterrato”, ma viene usato nel Nuovo Testamento per personificare il profitto, il guadagno e la ricchezza materiale, con accezione spesso negativa.
Gesù aveva condensato il suo messaggio in frasi semplici che, ancora oggi, danno forma al mondo moderno:
Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio…Nessuno può servire due padroni. Non potete servire Dio e Mammona.
Questo significa che, se si concede a Cesare quel che gli spetta, non si contribuisce a servire Mammona. Cesare rappresenta Mammona soltanto nel momento in cui esige quello che non gli spetta. Gesù afferma che Cesare, ossia lo Stato, abbia la capacità di stabilire correttamente quanto gli sia dovuto. Sono gli eccessi del capitalismo, che, attraverso il corrosivo pensiero neoliberista, non dando a Cesare quanto gli spetta, stanno distruggendo le nostre comunità: hanno creato un Dio piglia tutto, costituito da un’élite di grandi capitalisti che si celano nello Stato profondo (deep State), e deruba i cittadini, finendo per essere servi di Mammona stesso.
Ti riferisci a un potere profondo e nascosto responsabile di quella che hai definito “usurocrazia”? Cos’è? Perché svelata?
Oggi sono le banche - gestite da una limitata cerchia di persone - che creano moneta dal nulla e la fanno circolare con un “sistema di usura legalizzato”. Dietro di esse c’è una sorta di dittatura planetaria dell’alta finanza i cui appartenenti non si limitano ad essere dei presta-denaro, ma degli stampa-denaro.
Tutto inizia nel 1694, con la nascita della Banca d’Inghilterra e di una mano nascosta del potere che alimenta l’usura, attraverso una dittatura monetaria basata sulla “moneta a debito”. È come se la mia missione fosse quella di togliere il velo a questo sistema occulto di impoverimento del mondo.
Cosa si intende per “moneta a debito”? Cosa significa la tua frase: “I padroni del denaro, attraverso la moneta debito, ci hanno sottratto il tempo e rubandoci il tempo ci hanno rubato la vita?”.
Significa che la nostra moneta viene creata e messa in circolazione attraverso famiglie di banchieri. Essi, mediante il debito, hanno realizzato una forma di sottomissione, di schiavitù e di conquista che ha consentito loro di essere i veri imperatori della nostra era. Ci hanno letteralmente rubato il tempo per vivere, perché è il tempo che fornisce valore ai nostri soldi, il tempo scandisce le nostre azioni e determina le nostre decisioni. Un uomo che corre dietro al debito che non riuscirà mai a saldare - per il meccanismo stesso attraverso cui è stato costituito - non ha più il tempo per vivere, è assoggettato ad incombenze incessanti, deve risarcire l’usuraio dei soldi che gli ha prestato ed è soggetto ad una burocrazia creata a bella posta per annichilirlo, laddove addirittura non siano le guerre stesse - caldeggiate da questi mostri - ad annientarlo.
Possono davvero creare guerre per controllare e affamare i popoli?
Certo, lo affermano loro stessi, fin dal capostipite della più grande famiglia di usurai. Mayer Amschel Rothschild - nato alla fine del ‘700 - diceva: “La nostra politica è quella di fomentare le guerre, ma dirigendo Conferenze di Pace, in modo che nessuna delle parti in conflitto possa avere guadagni territoriali. Le guerre devono essere dirette in modo tale che le nazioni, coinvolte in entrambi gli schieramenti, sprofondino sempre di più nel loro debito e, quindi, sempre di più sotto il nostro potere”. È quello che hanno fatto gli U.S.A. nelle loro esportazioni di democrazia attaccando vari Paesi del mondo, è quello che ha fomentato la Nato attualmente in Ucraina e che i “servi” delle élite che ci governano hanno messo in campo con la pandemia.
Guadagnano attraverso la vendita delle armi, depredando i popoli delle loro risorse? Oppure mediante il “signoraggio bancario”?
In tutti questi modi, ma il loro cavallo di battaglia è il signoraggio, guadagnano semplicemente creando moneta dal nulla. Signoraggio deriva dall’unione di due termini: “agio” (guadagno) e “signore”. Il signore che ha il potere di battere moneta, guadagna semplicemente facendola circolare e facendo pagare a chiunque la usi un debito, una rendita per diritto di essere unto del Signore. Se la rendita derivata dal signoraggio fosse accreditata e non addebitata, diventerebbe la soluzione di molti problemi che attanagliano e impoveriscono i popoli. Siamo partiti dalle “note di banco” per arrivare alle “banconote”.
Cosa erano le “note di banco”?
L’ordine dei Cavalieri Templari diede luogo alle prime forme bancarie. I Re che partecipavano alle crociate dovevano depositare le loro ricchezze nei forzieri dell’Ordine e ne ricevevano in pegno un certificato detto “fede di deposito”. Poi furono gli orefici a costituire i primi banchi dell’epoca: custodivano le ricchezze dei commercianti che - per paura di essere derubati - viaggiavano con le “fedi di deposito”, veri e propri titoli di proprietà, che potevano essere usati per pagare le merci. Così nacquero le prime banche e le “note di banco”, semplici pezzi di carta che venivano “prestati” a chi li richiedeva e che dovevano essere restituite con lauti interessi. Insomma, le “fedi di deposito” erano rilasciate sulla base di ricchezze reali del loro possessore, mentre le “note di banco” - poi divenute “banconote” - erano stampate e prestate alla gente, garantite da depositi di proprietà altrui, in questo modo nacque la moneta creata dal nulla finalizzata all’arricchimento personale.
Fu la Banca d’Inghilterra la prima ad essere autorizzata a emettere moneta facendo le veci di un sovrano. E fino a quel momento la moneta era legata alle riserve in oro presenti nei forzieri della banca.
Quando cambiò tutto e perché?
La prima data storica è quella del 22 luglio del 1944, in cui nacquero i cosiddetti “Accordi di Bretton Woods”, ossia con la fine della Seconda guerra mondiale i vincitori vollero stabilire un nuovo ordine economico globale. Stabilendo che il dollaro dovesse essere l’unica moneta convertibile in oro, mentre le altre monete dovevano essere prima convertite in dollari. Gli U.S.A. stamparono, però, più banconote delle riserve auree in loro possesso inondando il pianeta, come se avessero emesso assegni a vuoto per 70.000 milioni di dollari. Ma alla fine, il 15 agosto del 1971, il Presidente Nixon, fu costretto a dichiarare la fine di questi accordi: il dollaro venne svincolato dalla copertura aurea perché le casse della Federal Reserve non contenevano tutto l’oro che copriva le banconote emesse. Fu così consacrata l’egemonia mondiale del dollaro come nuova “moneta fiat” (moneta basata sul nulla), e la truffa prese proporzioni stratosferiche.
In uno dei tuoi libri parli anche di “eurodisastro”, una catastrofe annunciata, in che senso?
Il problema non è il sé l’euro, ma il fatto che questa moneta è emessa a debito, rendendoci tutti schiavi, nessuno escluso. Lasciando stare la nostra moneta ed entrando nell’euro siamo finiti dentro questa attuale crisi-truffa, è stato attuato un piano prestabilito dalle plutocrazie usuraie e apolidi che ha consentito di spostare la ricchezza dalle fasce di popolazione medio-basse alle élite.
Lo stesso Paul Krugman, premio Nobel per l’economia del 2008, ha affermato che “entrando nell’euro, la Spagna e l’Italia hanno ridotto loro stessi a Paesi del terzo mondo, che prendono in prestito la moneta di qualcun altro”.
Come abbiamo fatto a non accorgerci di tutta questa distruzione causata dalla moneta?
I poteri forti non si sono limitati all’usurocrazia, ma hanno adottato armi di psicologia di massa atti a sradicare tutti i valori fondanti della nostra società, una vera e propria ingegneria sociale basata su due strumenti fondamentali: “il principio della rana bollita” del filosofo americano Noam Chomsky, secondo cui le società e i popoli iniziano a sopportare passivamente le vessazioni, il degrado, l’azzeramento dei valori tradizionali e dell’etica, arrivando ad accettare di fatto la deriva sociale e “la Finestra di Overton”, ovvero una finestra temporale, mediamente lunga, mediante la quale si riesce a far accettare all’opinione pubblica qualcosa che precedentemente sarebbe stata inaccettabile, una vera e propria manipolazione della coscienza pubblica.
Un mondo dominato dal pensiero unico?
Un pensiero unico istillato dalle élite per addivenire ad un nuovo ordine mondiale di rapida sottomissione delle masse e poter attuare il cosiddetto “grande reset”, una “quarta Rivoluzione industriale” che prevede, secondo i piani di Klaws Schwab e del World Economic Forum di Davos, l’avanzata del transumanesimo, la riprogettazione dell’uomo attraverso la tecnologia, l’eugenetica, la cultura “gender”, il controllo totale dei dati di ogni singolo individuo, la cultura ambientalista finalizzata ad accaparrare consensi, l’immigrazione incontrollata per generare nuove popolazioni, apolidi e senza nessuna tradizione storico-culturale, funzionale al pensiero unico dominante.
Ma le menzogne della narrazione pandemica, non sono riuscite a risvegliare almeno una parte della popolazione da questa ipnosi di massa?
Tutto si è invertito, il falso è diventato vero, la figura femminile e quella maschile si stanno abbattendo attraverso l’ideologia gender, la cristianità è stata compromessa, ma si è creato una sorta di scontro globale tra i dominanti e i dominati, tra i due gruppi opposti delle tenebre e della luce, perché negli ultimi due anni - attraverso una gestione autoritaria della pandemia - hanno fatto cadere tutte le maschere di quei burattini servi delle forze oscure che stanno sferrando gli ultimi colpi di coda per portare a compimento il loro nuovo ordine mondiale d’ispirazione luciferina. La cosa positiva è che questo ha fatto crescere la consapevolezza dei cittadini italiani, europei, occidentali e del mondo intero.
Sarà sufficiente a liberarci dalla schiavitù della moneta a debito?
Sarà una parte del cammino da compiere, il resto lo compirà il vero reset globale che è già in atto e speriamo si concretizzi fino alla fine. Attraverso un computer quantistico collocato in orbita con dei satelliti, si dovrebbe creare una nuova valuta, cioè una nuova moneta non più emessa a debito e che dovrebbe essere basata sulla ricchezza reale dei Paesi aderenti. La massa monetaria dovrebbe essere quantificata in relazione ad asset di ricchezza reale, oro, argento, popolazione, materie prime, ecc., che il Paese realmente possiede. L’attuale circuito S.W.I.F.T. (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication), ora gestito dalle banche centrali e gestito dal deep state, dovrebbe essere sostituito da un nuovo circuito monetario, finalizzato al benessere dei popoli, il Quantum Financial System, un sistema finanziario quantistico, mirato a ripristinare le valute globali. La “sovranità monetaria” si potrebbe attuare attraverso il Progetto G.E.S.A.R.A. (Global Economic Security and Recovery Act) di cui il Presidente Trump sembra essere il maggior promotore. Al Quantum Financial System pare che la maggior parte di Stati abbiano già aderito e le sanzioni di guerra alla Russia - che è stata esclusa dal sistema di pagamenti S.W.IF.T. - forse saranno davvero che questo grande sogno si realizzi e il mondo possa diventare più equo, più giusto, con una ridistribuzione globale della ricchezza e un annientamento delle usurocrazie per il bene di tutti. Io sono sempre positivo e mi piace credere nel potere dei sogni.