S.E. Sonia Brito Sandoval, ex-Ambasciatrice straordinaria e plenipotenziaria dello Stato Plurinazionale di Bolivia in Italia ha concluso il suo mandato con una importante onorificenza conferitale dalla Federazione Russa.
Nominata dal Presidente boliviano Luis Arce nel 2021, dopo l'approvazione del Senato boliviano, Sonia Brito, ex deputata del Movimento al Socialismo (MAS), aveva ricoperto ruoli rilevanti nella politica boliviana prima della sua carriera diplomatica.
Tra le sue attività diplomatiche, si ricorda il coinvolgimento, nel luglio 2023, in un incontro con il viceministro degli Esteri boliviano Freddy Mamani Machaca e Antonella Cavallari, segretaria generale dell'IILA. Durante l'incontro si discussero progetti legati alla sostenibilità economica, al rafforzamento del ruolo delle donne e alla protezione delle lingue indigene.
L'ambasciata boliviana a Roma, sotto la sua guida, ha curato le relazioni bilaterali tra Bolivia e Italia, affrontando questioni consolari e promuovendo progetti culturali. Inoltre, S.E. Brito ha sostenuto iniziative per la moda sostenibile e l'artigianato attraverso l’Academia Ítalo-Latinoamericana della Moda (AILAM-Hub), con l'obiettivo di stimolare innovazione e competitività nel settore.
Prima di intraprendere la carriera diplomatica, la Brito aveva avuto un importante ruolo politico come deputata del MAS, partecipando attivamente alla politica sociale e culturale del Paese e distinguendosi per il suo impegno in difesa dei diritti umani e delle fasce sociali meno privilegiate.
Tra le tematiche affrontate durante la sua attività parlamentare si rammentano le proteste contro il rinvio delle elezioni del 2020, in occasione delle quali Sonia Brito criticò il Tribunale Supremo Elettorale, sostenendo che il posticipo fosse motivato da interessi politici. Si batté per garantire elezioni democratiche nel rispetto delle scadenze legali.
Dopo la controversa uscita di scena di Evo Morales e l'istituzione del governo transitorio di Jeanine Áñez, ebbe un ruolo nella crisi post-2019 denunciando presunte violazioni dei diritti umani e la militarizzazione delle città, promuovendo il dialogo politico per evitare ulteriori tensioni sociali.
La Brito Sandoval è nota per essere una fervente sostenitrice dei diritti delle comunità indigene, impegnandosi in iniziative legislative per il riconoscimento delle terre comunitarie, la protezione ambientale e la valorizzazione dei saperi ancestrali.
Ha anche denunciato l'estrattivismo sfrenato e la flessibilità delle leggi ambientali, partecipando attivamente a forum pubblici e incontri internazionali per sensibilizzare su questi temi. Durante i momenti di maggiore tensione politica, ha sollecitato il dialogo tra le varie fazioni politiche per evitare il deterioramento della situazione economica e sociale della Bolivia, sostenendo la necessità di un governo inclusivo e rappresentativo.
Le sue azioni riflettono un impegno costante nel tradurre i principi costituzionali e internazionali in politiche pubbliche che affrontino i problemi reali che coinvolgono i popoli indigeni, come la perdita di territori, le disuguaglianze sociali e le minacce ambientali.
L'onorificenza ricevuta presso l'Ambasciata Russa
Un momento di grande rilevanza nel mandato di S.E. Sonia Brito Sandoval è stato il conferimento dell'onorificenza da parte del Ministro degli Affari Esteri russo Sergey Lavrov. La cerimonia si è tenuta giovedì 12 dicembre 2024 presso l’Ambasciata della Federazione Russa a Roma.
Durante il ricevimento, l’Ambasciatore russo S.E. Alexey Paramonov ha pronunciato un discorso in russo, tradotto in spagnolo dal Ministro Consigliere Mikhail Rossinsky, in cui ha definito Brito:
Una eccellentissima signora che non ha bisogno di presentazioni, grazie alla sua energia e professionalità.
Il discorso ha sottolineato l'importanza dello scambio culturale tra Russia e Bolivia, evidenziando la collaborazione alla Biennale di Venezia del 2024, dove il Padiglione russo ha ospitato la mostra boliviana intitolata Qhip Nayra Uñtasis Sarnaqapxani (“Guardando al futuro-passato, ci muoviamo in avanti”), un progetto che ha celebrato le radici indigene e la filosofia del "vivere bene".
Il Padiglione Bolivia ha avuto l’opportunità di essere ospitato nei Giardini della Biennale grazie alla Russia, che ha riconosciuto l'importanza e il valore dei nostri contenuti.
Hanno dichiarato gli organizzatori Juan Carlos Cordero Nina ed Esperanza Guevara.
L'iniziativa è stata definita un esempio di diplomazia culturale in un contesto di crescente multipolarità. Ha sottolineato Paramonov:
Questo progetto ha rappresentato un ponte tra due culture lontane, ma unite dal comune desiderio di promuovere l'arte e il dialogo interculturale.
Il titolo della mostra è stato ispirato a una frase della cultura Aymara che significa Guardando al futuro/passato, ci muoviamo in avanti a significare che passato e futuro si intrecciano, offrendo chiavi di lettura per un presente consapevole. Questo concetto riflette una concezione circolare del tempo tipica delle cosmovisioni indigene, in cui passato e futuro sono interconnessi.
Tra gli artisti esposti c’erano nomi di rilievo come Elvira Espejo Ayca, direttrice del Museo Nazionale di Etnografia e Folklore di La Paz, che attraverso l'arte tessile esplora la conoscenza ancestrale e la sua armonia con gli elementi primari. Alla Mostra hanno partecipato anche artisti come José Ballivián e Camila Rodríguez Triana, i cui lavori sono incentrati sul rapporto tra tradizioni indigene, storia coloniale e contemporaneità.
La concessione del Padiglione Russo alla Bolivia è stata considerata un segno di cooperazione culturale tra i due Paesi, sottolineando l'importanza di un dialogo artistico libero e privo di influenze politiche. Inoltre, questa collaborazione è stata percepita come un esempio di diplomazia culturale in un contesto di crescente multipolarità.
Paramonov ha sottolineato:
Questa iniziativa, avviata a Roma, ha facilitato alcuni incontri politici, in particolare quello tra i presidenti di Russia e Bolivia. Quindi, forse il nostro progetto non è stato la parte più importante dell'agenda bilaterale, ma ha avuto una certa visibilità.
Ha dichiarato, inoltre, che seguiranno tante altre iniziative interessanti, per continuare questa collaborazione equa e rispettosa tra Stati di culture e tradizioni culturali differenti, anche dopo che la Sandoval, che oltre che essere un’eccellente diplomatica è anche un’ottima politica, sarà di nuovo nel suo Paese.
S.E. Sonia Brito Sandoval, emozionata per l’importante riconoscimento ricevuto, ha ringraziato l’Ambasciatore Alexey Paramonov, il Ministro Consigliere Mikhail Rossinsky e tutto il corpo diplomatico per questa accoglienza, gli Ambasciatori, Ambasciatrici, colleghi e amici che l’hanno onorata con la loro presenza (l’Ambasciatrice dello Stato Plurinazionale di Bolivia presso la Santa Sede, Teresa Subieta Serrano, l’Ambasciatrice della Repubblica di Cuba in Italia, S.E. Mirta Granda Averhoff, l’Ambasciatore della Repubblica di Cuba presso la Santa Sede, S.E. René Juan Mujica Cantelar, l’Ambasciatrice della Repubblica Bolivariana del Venezuela in Italia, S.E. Maria Elena Uzzo, l’Ambasciatore della Repubblica Bolivariana del Venezuela presso la Santa Sede, S.E. Franklin Mauricio Zeltzer Malpica; l’Ambasciatrice della Repubblica del Nicaragua in Italia, S.E. Monica Robelo; l’Ambasciatrice dello Stato di Palestina in Italia, S.E. Abeer Odeh).
S.E. Sonia Brito ha, poi, iniziato il suo discorso affermando:
È per me un grande onore ricevere l'Onorificenza “Per la Cooperazione” del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, un riconoscimento destinato a coloro che contribuiscono allo sviluppo e al dialogo culturale tra la Russia e altri Paesi. Questo è un valore universale, in cui arte, musica, cultura e bellezza della produzione culturale dei popoli devono essere trasmesse e condivise nella grande famiglia universale.
Ha riconosciuto il ruolo della Federazione Russa nell’offrire allo Stato Plurinazionale della Bolivia e di altri Paesi latinoamericani:
Uno degli spazi più belli della Biennale di Venezia: il Padiglione Russo, in occasione della 60ª Esposizione Internazionale d'Arte, dal titolo “Stranieri Ovunque”. Questa solidarietà internazionalista si riflette nella diffusione dell'arte e della cultura, creando uno spazio dove artisti di culture diverse non si sentano stranieri, perché siamo tutti figli della Madre Terra.
Ha spiegato come lo scopo sia stato quello di «costruire un sentimento di unità e appartenenza culturale tra i popoli e la pluridiversità delle culture», enfatizzando la coesistenza di molteplici diversità culturali, linguistiche, etniche come valore, ricchezza e opportunità di dialogo e scambio, piuttosto che come motivo di divisione, auspicando:
una vita senza frontiere, dove non esistono gli stranieri, in quanto tutti siamo figli e figlie di un’unica madre, la Madre Terra, la Pachamama.
Ha concluso sottolineando:
Questo evento rappresenta un esempio di come l'arte possa abbattere confini e promuovere un senso di appartenenza universale. Spero che questa meravigliosa esperienza di amicizia russo-boliviana continui a svilupparsi anche nei prossimi contesti culturali.
Ha affermato infine che sarebbe partita per la sua:
amata patria con profonda gratitudine per la generosità della Russia, l'amicizia dell'Ambasciatore Paramonov e del suo staff, e i tanti amici trovati in queste terre…
Sonia Brito Sandoval lo scorso 15 dicembre è tornata, infatti, nella sua Bolivia, carica di questa Onorificenza che la Russia le ha tributato di fronte al mondo, lei unica donna boliviana a essere stata omaggiata in questo modo elegante e significativo e ci si attende che anche il governo boliviano le sappia riconoscere un ruolo compatibile con il suo talento.
Ricordiamo a che il Movimento al Socialismo (MAS), di cui la Brito fa parte, è un partito politico boliviano fondato nel 1995, noto per il suo orientamento socialista e indigenista. È emerso come una coalizione di movimenti sociali, sindacati e comunità indigene, diventando una forza politica di primo piano con l'ascesa al potere di Evo Morales nel 2006.
Il MAS è nato dall'integrazione di movimenti cocaleros (coltivatori di coca) e organizzazioni sindacali. Inizialmente, il partito si concentrava su rivendicazioni sociali legate ai diritti dei lavoratori e delle comunità indigene, per poi evolversi in una piattaforma politica più ampia.
Come Dottrina politica, il MAS promuove un modello economico definito "capitalismo andino" che combina economia di mercato e un ruolo forte dello Stato nello sviluppo e nella protezione sociale. Nel corso degli anni, il MAS ha guidato varie proteste contro le politiche neoliberiste e ha sostenuto la nazionalizzazione delle risorse naturali, come gas e idrocarburi.
Evo Morales ha portato il MAS al potere nel 2006 con un'agenda volta a trasformare le strutture politiche ed economiche della Bolivia, privilegiando politiche di inclusione sociale e sovranità indigena.
Fonti
Sonia Brito, diputada del MAS, Revista Trinchera, 17 novembre 2019.
Designan a Sonia Brito como embajadora de Bolivia en Italia, Los Tiempos, 10 ottobre 2021.
Exdiputada Sonia Brito como embajadora de Bolivia en Italia, de Redes, 10 ottobre 2021.
Sonia Brito: el pueblo está en las calles por los meses de desgobierno y el mas hace un llamado al diálogo, Cámara de Diputados, 12 agosto 2020.
IILA-Bolivia: visita a la IILA del Vicecanciller Freddy Mamani Machaca, dal sito della IILA, Organizzazione internazionale talo-latino americana, 24 luglio 2023.
Encuentro nacional de pueblos indígenas en Bolivia: del discurso a las acciones concretas, in Encontrados, 27 ottobre 2023.
Pueblos indígenas de Bolivia tomaron instituciones contra los avasallamientos de tierra, Infobae, 31 ottobre 2024.
Bolivia: entre la intimidación y la esperanza, FIDH Federación Internacional por los Derechos Humanos, 30 giugno 2008.
Día Internacional De Los Pueblos Indígenas: Convocatoria A Defender Sus Derechos, Defensoria del Pueblo de Bolivia, 9 agosto 2024.
Il padiglione Russia ospita la Bolivia, Giornale Sentire, 20 aprile 2024.
Diplomazie culturali. Bolivia, Spagna, Uruguay a Venezia, Espo Arte, 3 luglio 2024.
Bolivia, dal sito della Biennale di Venezia.