Ormai dovreste sapere che mi occupo di scuola e comunicazione che, se le osservate bene, hanno moltissimo in comune.
Queste due attività della specie umana sono fondamentali per lo sviluppo di una società e per stabilire la rotta che tale società deve intraprendere. Chi controlla la scuola e i media controlla le masse. Attraverso l’educazione le istruisce ai propri fini e con i media condiziona le loro scelte. Punto, il gioco è fatto!
Facile da dire, difficile da realizzare? Non direi, a giudicare da come è stata deviata la mente della maggior parte di noi negli ultimi due anni. Ora il pensiero critico, che tanto auspichiamo che fiorisca nei nostri figli, è stato completamente livellato in noi stessi, nei cosiddetti “adulti”. È bastato instillare, attraverso la comunicazione, la paura del virus che tutti si sono assoggettati alle strampalate regole che, del tutto arbitrariamente vengono promulgate a suon di DPCM. E se questo non fosse bastato, le ultime resistenze sono state spazzate via agitando lo spettro di una guerra mondiale-nucleare alle porte. È pronto, i cervelli sono fritti!
Ma questo è quello che ci si deve aspettare dalla classe politica totalmente serva dei poteri economici, è nella sua stessa natura fare i loro interessi e non i nostri. Perché non crederete mica alla favola che siamo ancora in uno stato democratico, vero? Va bene essere tonti, ma fino a questo punto…
Quindi, nulla di nuovo sotto il cielo.
E invece no, c’è qualcosa di nuovo: a questi politici di plastica si sono aggiunte, negli scorsi anni, le associazioni di plastica. Guardate, credetemi, quello che sto per dire mi costa moltissimo, perché ho fatto parte di molte di queste associazioni, alcune delle quali ho anche contribuito a far nascere e al loro interno ho diversi veri amici. Ma non ce la faccio più. Non riesco più a dar credito a questi gruppi. E sapete perché non ce la faccio? Perché so come funzionano e cosa li spinge e, soprattutto, so quali sono i risultati che hanno ottenuto.
Perché ne hanno ottenuti, sicuramente, non dico di no. Ma non sono quelli per cui centinaia, migliaia di volontari si stanno spendendo da ormai troppo tempo. I risultati sono: visibilità, accrescimento del proprio ego, contatti convenienti, passaggi televisivi, implementazione del proprio credito personale. Ma di risultati pratici, tangibili: zero.
Non dico che queste persone abbiano messo insieme tutto questo solo per fini egoici, ma di fatto, questo è l’unico successo che hanno finora ottenuto, se di successo si può parlare. Se non sbaglio era Seneca che diceva che i veri servi sono quelli che dirigono le masse, perché asserviti alle proprie passioni o qualcosa di simile.
Io oggi scrivo queste righe - che, per inciso, saranno la mia condanna, che attireranno su di me le ire di moltissimi di quelli che in queste associazioni ci credono e hanno dato l’anima – non per parlare male di questi gruppi, ma per esortare i loro componenti a operare l’unica vera rivoluzione possibile, quella che davvero scardinerà il mondo. Alzatevi e state in piedi da soli!
In linea teorica le associazioni, i gruppi di lavoro, chiamateli come volete, potrebbero essere la nostra salvezza. Ho da sempre sostenuto che, per ottenere un reale cambiamento nella società, bisogna raggiungere una massa critica. E oggi non rinnego quanto detto. Anzi, queste mie parole vogliono essere di sprono a un reale cambiamento, anche all’interno del mondo associazionistico. Ma per ottenere questo cambiamento bisogna necessariamente passare prima da noi stessi, non dopo. Non si cambia la società se prima non cambiamo noi stessi. È matematico.
Infatti, le microsocietà che si sono venute a creare con l’associazionismo finto, sono l’esatta replica della società che vogliamo cambiare. Forse avevo già scritto al riguardo, ma è bene che io sia ancora più chiaro. Possiamo cambiare la nostra società e il mondo intero, assolutamente sì. In questo credo fermamente. Ma non attraverso i mezzi e, soprattutto, i metodi che si stanno utilizzando nel mondo associazionistico attuale, dove ci sono le prime donne, che traggono benefici per il proprio ego, attraverso il lavoro incessante di centinaia di persone in buona fede che ci mettono l’anima, trascurando il proprio lavoro e le proprie famiglie. Ne conosco personalmente diversi che hanno avuto o stanno avendo problemi con i propri coniugi e i propri figli. Perché credono in un ideale più alto, al quale, nel caso, si può anche sacrificare la propria esistenza. Io sono con voi, ma al tempo stesso vi dico: rivoluzionatevi dentro, evolvete. Se è vero che stiamo combattendo un nemico comune, è anche vero che, a volte, il nemico si nasconde tra di noi e non sto parlando di infiltrati, ma di quelli che conosciamo molto bene e siamo disposti a seguire a ogni costo. Svegliatevi e prendete in mano le sorti della vostra vita. Aiutate gli altri a fare altrettanto e, se sarete capaci di fare ciò, allora nessun politico, nessuno potere economico, come anche nessun suonatore di flauto più o meno magico, vi incanterà più. Usiamo il poco pensiero critico che ci rimane, ma usiamolo con tutti, anche con chi sta scrivendo queste frasi insulse. Diceva Krishnamurti: “Never trust the speaker!”, non credete mai a chi vi sta parlando.
Questa è la mia sfida: sfido qualunque di queste associazioni a mostrarmi cosa hanno ottenuto in questi anni di riunioni, conferenze, libri, passaggi televisivi. Non cos’hanno prodotto, questo lo so benissimo: tanti documenti, relazioni più o meno dotte, molti bla, bla. Non parlo di questo parlo di realmente ottenuto.
Per esempio, nel caso della scuola: in tema di Covid, quale normativa è stata cambiata, su cosa è tornato sui propri passi il governo, grazie all’intervento di questi gruppi? Mostratemi un solo successo ottenuto. A parte aumentare il numero dei propri iscritti, vender più copie dei propri libri, essere sotto le luci della ribalta, ma di concreto, per le persone che in questi anni hanno perso il posto di lavoro, cos’hanno realmente fatto?
Parlando ancora di scuola, ci sono stati centinaia di insegnanti che piuttosto che sottostare alle norme vessatorie e discriminatorie dei vari governi che si sono succeduti in epoca Covid, hanno lasciato spontaneamente i propri posti di lavoro. Ma vi rendete conto di cosa vuol dire? Famiglie che hanno perso una parte importante del loro sostentamento finanziario, per quanto misero sia lo stipendio di un insegnante, ma fondamentale per la loro economia domestica. Queste non sono parole, non sono documenti, relazioni, libri. No, queste sono azioni concrete che hanno ripercussioni sulla vita reale delle persone e delle loro famiglie. Non bla, bla, bla. E tra poco tantissimi altri insegnanti perderanno il loro lavoro o comunque non potranno più insegnare grazie all’ennesima cattiveria, perché di questo si tratta, operata dal nostro caro vicepresidente della Goldman Sachs & C. Perché il MIUR ha pubblicato, il 2 maggio scorso, nelle loro FAQ, che anche se un’insegnante è guarito dalla SARS-COV 2 è comunque tenuto a vaccinarsi, pena l’allontanamento dai suoi alunni. Ho condensato la comunicazione, ma il senso è questo, andatevi a leggere il testo.
E le nostre care associazioni che fanno al riguardo? Quanto sono state realmente efficaci in questa lotta all’arroganza dei potenti? Ancora una volta io vi sfido a fare qualcosa di concreto al riguardo.
Le associazioni possono essere la chiave del cambiamento, ma devono prendersi cura dei cittadini. Bisogna far sì che, se i politici fanno di tutto per affossare il nostro Paese, per regalarlo su un piatto d’argento ai poteri economici sovranazionali, le varie organizzazioni creino una realtà parallela dove accogliere i diseredati, gli emarginati da questo sistema malato e corrotto.
Il resto sono solo altri bla, bla, bla.