Mentre la Seconda guerra mondiale infuriava, negli Stati Uniti nel 1942 veniva prodotto e distribuito nelle sale cinematografiche il film d’animazione Disney Bambi, basato sulla storia scritta dal romanziere austriaco Siegmund Salzmann (Felix Salten) Bambi, la vita di un capriolo, consigliato a Disney da Thomas Mann. Il film fu così bello e così apprezzato che ricevette tre nomination agli Oscar come miglior sonoro, migliore canzone e migliore colonna sonora, realizzando anche il migliore incasso del 1942, pur se inferiore alle aspettative. In Italia il film uscì a guerra finita, nel febbraio 1948.
La trama, animata da vari disegnatori, racconta la storia di un cerbiatto chiamato Bambi, nato dal Grande Principe della foresta e per questo chiamato Principino, protettore delle creature del bosco dai cacciatori. Originariamente si doveva trattare di un capriolo, ma venne scelto di rendere Bambi un cervo, con caratteristiche dolci accentuate dall’ingrandimento dei dettagli del muso, in modo da renderlo accattivante e amico, con le caratteristiche del cervo stemperate. Il cucciolo diventa amico di un coniglio, Tamburino, che gli insegna a muovere i primi passi e a parlare; quindi, un cucciolo di moffetta, Fiore, e una cerbiatta, Faline. La mamma di Bambi, senza nome, verrà uccisa proprio da un cacciatore e il cerbiatto rimane solo con il Grande Principe. L’Amico Gufo avverte i cuccioli che, una volta cresciuti, sarebbe arrivato un periodo in cui avrebbero perso la ragione innamorandosi, ma i giovani non gli credono, finché Fiore e Tamburino si accoppiano. Fiore e Tamburino sono due personaggi estremamente simpatici, che dovevano attirare le simpatie del pubblico. Bambi e Faline sono ora due giovani cervi e il loro potrebbe essere un amore, ma arriva il rivale Ronno contro il quale Bambi deve lottare per restare con la sua amata, e così fu. Anche Faline viene addolcita, con cura spasmodica soprattutto degli occhi che sono uno dei tratti più realistici del film, soprattutto le ciglia, le pupille, il condotto lacrimale; inizialmente Faline è meno dolce e materna della mamma di Bambi, ma alla fine, quando anch’ella diventa mamma, il suo carattere diventa più dolce e materno. Anche per le voci dei personaggi la scelta fu molto attenta, sia nel linguaggio americano che nei doppiaggi, in modo da rendere le voci idonee al personaggio e al carattere che gli era stato scelto. Lo spannung arriva con l’incendio dell’accampamento dei cacciatori che minaccia il bosco: Bambi e suo padre corrono in salvo mentre Faline rimane preda dei cani da caccia e il suo amato deve accorrere per salvarla, assieme agli altri animali. Bambi l’anno dopo diventa padre e sarà l’erede del Grande Principe della foresta.
La genesi del film fu complessa, con problemi economici notevoli, necessari tagli alla pellicola e al budget, uno sciopero che ritardò il lavoro di mesi e necessari licenziamenti. La Walt Disney aveva fatto uscire nelle sale Dumbo che ebbe notevole successo, ma l’attacco di Pearl Harbor gli negò le prime pagine dei giornali. Con l’entrata in guerra degli Stati Uniti, circa la metà degli addetti della Disney venne arruolata e gli studi vennero utilizzati per le truppe. Sembrava che Bambi dovesse essere dimenticato fino a che Walt decise di farlo uscire nelle sale. Gli incassi furono inferiori alle aspettative e la critica si divise tra chi lo applaudì come un ottimo lavoro, e chi lo condannò per eccessivo realismo: i disegni erano così belli da fare sembrare i personaggi reali, non dei cartoon.
Nel 1948 il film ottenne il Golden Globe ed è universalmente riconosciuto come una delle migliori produzioni Disney, in modo particolare per il comparto musicale.