La cultura, spesso si sostituisce a un comune sentire perduto, richiamando l’attenzione su temi delicati. Il cinema e l’arte hanno la capacità di farci vedere oltre, di toglierci le bende dagli occhi e trasportarci in una visione nuova delle cose.
Tutto ciò che ci circonda, ci ricorda che viviamo in un mondo malato, dove la mediocrità vince e ha la strada spianata. Quel tragitto, però, è spesso vuoto, cieco, e ce ne accorgiamo sempre troppo tardi o addirittura mai.
Fortunatamente, nella follia generale, alcuni sanno cogliere le opportunità anche dai “momenti brutti” e da situazioni senza un’apparente via d’uscita. L’esempio del Covid è lampante; mentre milioni di persone sembrano essere governate da uno squilibrio sempre più allucinante, disperatamente ancorate a un passato che non tornerà più, altre riscoprono nuovi ideali e l’eccitante gusto di cambiare, assaporano la lentezza, l’amore per la bellezza. Bisogna avere proprio tanto amore, intelligenza, estro per costruire una nuova vita, per capire che la vecchia via non è più praticabile.
Oltre al Covid e prima del Covid c’è e c’è stata un’altra vita (appunto, una vita, per molti versi e ragioni da cancellare). Anche nel recente passato alcune donne e uomini hanno saputo superare ostacoli enormi, creando attraverso l’arte, un pensiero nuovo, un’espressione che desse forma a un disagio e a una speranza. Ecco come l’arte, la musica, il cinema e quella misteriosa voglia di non mollare diventano il motore di una voce e di un sentire condiviso.
Arte e pensiero. Forza e coraggio. Amore e bellezza. La terra dei fuochi ne è un esempio. Lo sforzo di centinaia di associazioni sul territorio è quasi una forma d’arte, di resilienza. La musica: Malato di rancore è il titolo di una canzone del 2013 di Francesco Mennillo, giovane autore nato proprio in quella terra. Manifestazioni, eventi, dibattiti, immagini, video e articoli giornalistici raccontano ma non riescono a cambiare quella triste realtà. La cultura, però, si ribella all’indifferenza e al malaffare, vive e continua a camminare, e riesce a tracciare un percorso per le future generazioni.
Spostandoci più giù, arriviamo a Crotone, terra dei veleni e altro dramma. L’associazione “Crotone ci mette la faccia”, nata come risposta alla anomala diffusione di troppi casi di tumore sul territorio (a causa del sotterramento di rifiuti tossici), ha di recente ispirato un film Libero di volare, disponibile dal 20 dicembre 2021 su Amazon Prime e Google Play. Cinema e sforzo comune, denuncia, arte e soprattutto pensiero che muove le folle, questo è lo spirito e l’azione di questa gente.
Di prove in cui forza, amore e arte si fondono ce ne sono. Come Secondigliano e Scampia, quartieri tristemente conosciuti per una feroce faida che per anni ha seminato terrore e odio, mietendo troppe vittime, e lasciando un deserto. Oggi, la rinascita di quei quartieri fa meno notizia, non è una serie tv e non è nemmeno sponsorizzata. Una delle tante associazioni che operano sul territorio, la Larsec, nel mese di dicembre 2021 ha ottenuto finalmente un meritatissimo spazio in alcuni Tg regionali per iniziative legate alla solidarietà. L’associazione punta sulla cultura per riscattare il quartiere, ma offre sostegno anche a bisognosi attraverso la distribuzione, avvenuta durante le festività natalizie di centocinquanta pasti al giorno. E poi campagne di sensibilizzazione verso temi importanti, come la salute e il Covid sono le iniziative di cui l’associazione vive; Larsec è stata presente sul territorio nei terribili mesi del primo lockdown, per evitare in tutti i modi, che il quartiere e i suoi abitanti, spinti da gravi necessità, cadessero sotto i colpi della criminalità, sempre pronta ad approfittare e a fare proseliti sulla fame e sulla pelle dei più deboli.
Il pensiero si fa arte, diventa cinema, diventa musica e inizia a camminare. Anche questa è bellezza, quella bellezza che però bisogna scoprire, perché velata, offuscata dal malaffare e dall’opportunismo, da ignobili azioni.
È ancora il pensiero che spinge Badiucao, l’artista dissidente, che attraverso i social media diffonde la sua arte, sfidando la censura cinese. L’artista promuove campagne molto seguite, con illustrazioni e attività on line, ma anche mediante manifesti. Badiucao è diventato l’unico canale non controllato dal governo cinese capace di divulgare i racconti dei cittadini di Wuhan durante il lockdown del 2020.
Proprio nel 2020 gli è stato conferito dalla Human Rights Foundation il Premio Václav Havel Prize for Creative Dissent, destinato ad artisti che creativamente denunciano gli inganni delle dittature.