Per iniziare è bene sapere che “stage” è un termine francese e corrisponde all’italiano tirocinio, nei Paesi anglofoni si usa la parola “internship”. Stage e tirocinio sono quindi sinonimi. Tirocinante nella lingua francese si traduce in stagiaire e, in lingua inglese, intern.
Con la parola “stage” si definisce un periodo di formazione, svolto presso aziende o enti, volto ad acquisire conoscenze professionali. Opportunità indispensabile per muovere i primi passi nel mondo del lavoro e mettersi alla prova in un ambiente lavorativo. La natura dello stage non è quella di un rapporto di lavoro ma è una “relazione di apprendimento”, attiva ed esperienziale in un ambiente professionale.
L’attivazione di uno stage non determina una prestazione professionale, è una collaborazione formativa tra un ente ospitante (l’azienda), un soggetto promotore (sia esso un istituto scolastico o universitario o un altro soggetto autorizzato) e il tirocinante.
Uno stage di “qualità” consente di:
- avere un contatto diretto con il mondo del lavoro, conoscendone dinamiche e aspetti organizzativi;
- mettere in pratica le conoscenze maturate durante gli studi;
- acquisire competenze professionali;
- acquisire quelle competenze trasversali (soft skills);
- orientare alla scelta della professione;
- creare una rete di contatti.
La qualità di uno stage dipende molto dai contenuti formativi, lo svolgimento di mansioni puramente esecutive o ripetitive non contribuiscono alla crescita professionale e non aumentano le possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro.
Gli obiettivi formativi e le attività devono essere adeguatamente definiti. Per la buona riuscita di un percorso sono centrali e indispensabili il soggetto promotore e la presenza di un tutor aziendale. In particolare, la figura del tutor aziendale è quella di seguire in itinere il corretto svolgimento del progetto di stage, oltre che al supporto, accompagnamento e facilitazione degli apprendimenti del tirocinante.
Il tirocinante deve sempre essere affiancato dal proprio tutor. Il tutor ha il ruolo di supervisore ed è garante del valore formativo. È il tramite attraverso cui il tirocinio viene correttamente gestito e valutato, in coordinamento con il tutor del soggetto promotore. Fare il tutor è impegnativo!
Uno stage di qualità deve trasmettere, non solo una serie di competenze, ma anche la capacità di esprimere “prestazioni” coerenti con il contesto professionale in cui si svolge.
Esistono due tipologie di stage: curriculare ed extracurriculare. Entrambi possono essere svolti sia in Italia sia all’estero.
Lo stage curriculare è funzionale al conseguimento del titolo di studio (in alcuni casi è obbligatorio). L’ambito di utilizzo appropriato è certamente questa tipologia. Si tratta di stage che le istituzioni educative riconoscono come parte integrante del percorso di studio.
Per questa tipologia il riconoscimento dell’indennità è solo eventuale; in questo caso, se il soggetto ospitante decide di erogare l’indennità, la previsione deve essere esplicitamente riportata nella convenzione e nel progetto formativo individuale.
Lo stage extracurriculare si svolge al di fuori del percorso di studi e ha lo scopo di consentire l’acquisizione di competenze professionali in vista di un inserimento nel mercato del lavoro. È d’obbligo riconoscere al tirocinante un’indennità di partecipazione il cui importo minimo è determinato dalle leggi regionali.
L’indennità è indubbiamente un aspetto importante, ma è utile sottolineare che, non è l’unico fattore a incidere sulla motivazione del tirocinante. La qualità di un tirocinio è, soprattutto, determinata dal suo “ritorno” formativo in termini di competenze e abilità acquisite attraverso l’esperienza.
Intraprendere uno stage richiede all’azienda ospitante un impegno di tipo organizzativo, gestionale e formativo, che è bene non sottovalutare.
Il tirocinante nutre attese formative e di crescita professionale nei confronti dell’azienda che sta per ospitarlo, devono quindi essere ben riposte affinché l’esperienza sia valutata positivamente. Per questo, tutte le fasi del tirocinio, dalla ricerca del candidato, alle procedure di attivazione con l’ente promotore, passando per l’accoglienza del tirocinante fino alla sua valutazione finale, devono presupporre accuratezza, attenzione e “sensibilità” a tutti i livelli.
Uno stage è ritenuto efficace quando il suo valore formativo è elevato. I contenuti formativi devono effettivamente consentire al tirocinante di acquisire specifiche abilità e competenze, sia tecnico-specialistiche, sia strategico-trasversali. Esse devono essere spendibili a livello professionale per facilitare la transizione al lavoro, e in chiave di auto-orientamento per la messa a fuoco di un progetto professionale.
Lo stage deve accrescere l’occupabilità del tirocinante, deve innalzare il livello di competitività nel mercato del lavoro, in termini di competenze e skill professionali possedute.
Attraverso questa esperienza, il tirocinante avrà acquisito un maggior grado di consapevolezza su cosa sa fare e su cosa è in grado di offrire, anche ai fini dello sviluppo imprenditoriale.
In ultimo, è importante sottolineare che le esperienze di stage, siano esse positive o negative, saranno certamente condivise attraverso i canali social!