Dal momento in cui la scrittura è stata creata, ovvero intorno al 3000 a.C. dal popolo dei Sumeri ad oggi, essa ha vissuto una grande evoluzione. Inizialmente creata per motivi puramente pratici, oggi, come ben sappiamo, il suo utilizzo è molto più ampio e creativo. La scrittura è uno strumento importante per la mente, aiuta a sviluppare il pensiero critico, ad organizzare le idee e ad attenuare eventuali ansie. Sì, scrivere è anche un atto terapeutico poiché aiuta l’individuo ad esternare le proprie emozioni, a dar loro una forma e a contenerle.
Ci sono diversi strumenti di scrittura che l’individuo può utilizzare: un diario personale, la stesura di poesie, racconti basati su fatti totalmente inventati oppure su esperienze di vita reali. Di scrittura e della sua esperienza ne parla Michelina Montalto.
Michelina, raccontati…
Il mio nome all’anagrafe è Michelina, ma tutti dal giorno in cui sono nata mi hanno sempre chiamato Michela. Sono nata nell’entroterra dell’isola per me più bella del mondo, la Sicilia, precisamente a Caltanissetta, il 18 luglio del 1968 alle 17.10 del pomeriggio (storia di un terno a lotto).
Ho acquisito il titolo di ragioniera e mi sono sposata all’età di venti anni per amore (grande storia). Una volta cresciuti i miei figli, ho pensato di dedicare del tempo allo studio e, indecisa tra quest’ultimo e la laurea, ho scelto la seconda opzione (una storia incredibile!); ho superato il concorso e sradicato la mia famiglia per andare a vivere a Roma, la città dei miei sogni.
Ho belle amicizie di cuore e sento di aver esaudito, uno alla volta, i miei desideri e superato grandi prove grazie anche alla mia Fede. La mia vita è una storia con tante storie, alcune a lieto fine, altre meno, altre da seppellire senza piangerci su.
Vario nei miei hobbies tra cucina, musica, bricolage, fai da te e il Natale che non considero una festa bensì uno stato d’animo che vorrei avere trecentosessantacinque giorni l’anno; il tutto sempre con la penna in mano perché tutto è ispirazione; basta lasciarle la porta aperta con le chiavi appese.
Quando è nata la tua passione per la scrittura?
La mia passione per la scrittura è nata su un binario parallelo a quello della lettura. Avevo appena un mese quando mia nonna mi diede in dono l’enciclopedia I Quindici, che è stata una grande alleata nella mia crescita letteraria.
Quando avevo dieci anni, una notte, dal piano alto del mio letto a castello della mia cameretta, guardavo imbambolata il cielo fuori dalla finestra. Scrissi sulla prima pagina di un Super Almanacco di Paperino, la mia fantasia su una stella che immaginavo giungesse fin dentro la mia stanza portandomi a spasso nello spazio. Da allora non ho più smesso di scrivere.
Qual è la tua esperienza a riguardo?
Scrivo dovunque e in ogni occasione. Ho sempre tenuto un diario per i miei pensieri volanti e, anni fa, un blog di condivisione. Questa passione si è fatta strada nella mia vita come una tartaruga ma con la potenza schiacciante di un elefante che imprime la sua orma.
I miei pensieri si spintonano, inciampano, hanno paura di perdersi nel breve ma infinito tratto che percorrono tra mente e carta. Come cicatrici incidono quel divano bianco in cerca di ristoro.
Nella mia stanza accadono delitti passionali, vi sono amanti folli e struggenti, passeggiano creature fantastiche e grandi detective arrestano efferati serial killer.
La scrittura è la mia vita. Reale e fantastica. Un’esperienza work in progress.
Hai dei progetti relativi al mondo della scrittura?
Sì, li ho e sono grandi, forti, importanti. Desidero diventare una scrittrice, cercatrice di storie, trovatrice di personaggi e sentimenti. La scrittura come oro colato per raccontare preziosità.
Ho nel DNA vocali e consonanti alla rinfusa e sto studiando per dar loro un susseguirsi.
Seguo webinar, corsi, leggo manuali e testi specifici, partecipo a contest letterari, esercizi, giochi di scrittura creativa. Il talento da solo fa rimanere sulla terra, io voglio la Luna passeggiando tra le stelle. Ah! Dimenticavo una componente fondamentale: l’entusiasmo.
Che messaggio vorresti dare a coloro che si approcciano per la prima volta al mondo della scrittura?
Direi loro di non mollare, qualunque cosa accada. Non esiste il blocco dello scrittore, a mio parere è un alibi per giustificare pigrizia e mancanza di passione. Chi ama scrivere, scrive e basta. Dovunque, con qualunque mezzo, in ogni momento e cogliendo al volo ogni stimolo creativo.
Studiare e scrivere, farlo tutti i giorni. Questo è ciò che uno scrittore emergente o già affermato non dovrebbe mai perdere di vista nel suo cammino infinito di creatività letteraria.