Amo molto gli impressionisti, ma per Berthe Morisot nutro una particolare affezione per la sua bravura nel dipingere: all'incanto impressionista aggiunge la dolcezza, tutta femminile, di un animo appassionato e incantato dalla natura. Attenta osservatrice del mondo circostante, ha saputo regalarci il ritratto della sua vita, delle persone accanto a lei che amava, della natura che ammirava, dipingendola attraverso la sua visione addolcita dai sentimenti e dall'amore con cui ha vissuto. La bontà del suo animo l'ha dimostrata aiutando i suoi amici impressionisti, che, a causa di una pittura di avanguardia, non ancora apprezzata a quei tempi, si ritrovavano in ristrettezze e a volte privi dei mezzi di sussistenza, pur avendo famiglie a carico. Ma lei, la ragazza elegante, di buona famiglia, a cui nulla mancava, è venuta loro incontro, in nome dell'amicizia e dell'amore per la nuova pittura che condividevano caparbiamente contro l'indifferenza e la disistima del pubblico: oggi le loro opere raggiungono alle aste più prestigiose cifre elevatissime.
Berthe era nata nel 1841 a Bourges, nello Cher, non lontano da Parigi, pronipote del grande pittore settecentesco Jean-Honoré Fragonard e apparteneva ad una famiglia benestante in quanto il padre era consigliere capo alla Corte dei Conti francese, che nel 1852 si era trasferito con la famiglia a Parigi.
Berthe e le due sorelle ebbero un’educazione accurata, che prevedeva anche lezioni di pittura con i maestri Chocarne e Guichard: fu proprio quest'ultimo che si rese conto che, delle tre ragazze, Berthe era molto dotata nel disegno per cui informò la mamma, dicendole che, approfondendo tali studi, la ragazza rischiava di diventare una professionista, il che poteva essere disdicevole per una fanciulla di buona famiglia. La mamma accolse il consiglio sorridendo e assecondò la figlia, anzi il padre decise di affidarla al grande maestro Camille Corot, che teneva delle lezioni “en plein air” nella foresta di Fontainebleu. Berthe lo seguì con interesse e ottenne anche, poiché le era interdetta essendo donna, l'Academie des Beaux Arts, di poter essere copista al Louvre. Al Louvre Berthe, dal 1863, ebbe modo di conoscere altri pittori, copisti che, come lei, si esercitavano a riprodurre i grandi Maestri italiani.
Conobbe così Edgar Degas, Mary Cassatt e Edouard Manet, che a quei tempi era discusso per aver dipinto l'audace Dejeuner sur l'herbe, molto contestato dai suoi contemporanei, per la tecnica all'avanguardia e per i personaggi che aveva dipinto, due donne nude al bagno con due gentiluomini vestiti di tutto punto. Ciò destabilizzava il visitatore, perchè le figure raffigurate erano persone del tempo intente in una gita che creava imbarazzo, il nudo in genere, a quei tempi, aveva sempre giustificazioni mitiche o storiche.
Non potendo frequentare i luoghi di ritrovo degli artisti, come i famosi caffè, Berthe riceveva gli amici a casa sua e ricambiava le visite, come era consuetudine a quei tempi nelle case della borghesia. Manet attrasse subito l'interesse di Berthe, poiché era molto vicino agli amici impressionisti, che incoraggiava nelle scelte antiaccademiche, pur non abbandonando mai il proprio desiderio di essere riconosciuto dal mondo accademico e continuando ad esporre al famoso Salon, luogo ufficiale delle esposizioni nazionali più importanti.
Manet si sentiva però bloccato nella sua creatività dalle restrizioni accademiche e guardava con simpatia e amicizia verso i pittori impressionisti che cercavano di proporre un nuovo modo di dipingere, più spontaneo e luminoso, derisi e non ancora capiti dal pubblico, abituato alla pittura precisa e tradizionale. Cercò anche di modificare le proprie pennellate ed era assai critico nei confronti di Berthe, che invece aveva adottato con entusiasmo la nuova pittura ed era diventata amica di Monet, Sisley e Renoir.
Berthe era attratta da Manet come artista, ma anche come donna e allo stesso tempo Manet fu colpito dalla sua bellezza e dalla sua personalità, per cui iniziò tra di loro una lunga schermaglia, fatta di discussioni, rappacificazioni, continui alti e bassi. Berthe sapeva che non poteva iniziare una relazione ufficiale, in quanto Manet era sposato con la sua insegnante di pianoforte, dalla quale aveva avuto un figlio, mai riconosciuto ufficialmente...
Ciò non impediva a Manet di frequentare il bel mondo e di intrattenere avventure galanti. La madre di Berthe, che voleva per la figlia un matrimonio in piena regola, la teneva sotto controllo e sperava che la figlia “abbandonasse i suoi inutili sogni”.
Manet propose subito a Berthe di posare per lui e la immortalò in molti ritratti stupendi e indecifrabili, ma poiché c'era sempre la madre di mezzo, Manet le preferì un'altra giovane pittrice, Eva Gonzales, a cui dava anche lezioni.
Berthe ne fu molto delusa, anche perchè Manet non lesinava le critiche sulla sua pittura. Nel 1870, scoppiò la guerra franco-prussiana, e tutti coloro che poterono si allontanarono da Parigi. Berthe vi rimase e accettò di posare di nuovo per Manet, nel suo studio, questa volta da sola. Quello che c'è stato tra i due pittori appartiene alla loro storia personale.
Intanto Berthe cominciava ad essere conosciuta e a vendere i primi quadri, ma la madre la considerava una zitella e cercava di accasarla. Fu lo stesso Manet che le propose di sposare suo fratello Eugène: le due famiglie ne furono entusiaste e Berthe accettò.
La sua pittura intanto andava schiarendosi a contatto con gli impressionisti e dava la sensazione di scioltezza, immediatezza, spontaneità e luminosità. Il bianco prevaleva sempre nelle sue opere, accanto a pennellate intense e vivaci di colori vibranti: sapeva infatti creare luminose opalescenze, facendo risaltare i suoi meravigliosi colori, utilizzando sfondi scuri. Ella dipinse il suo mondo femminile, i bambini e la figlia Julie, quando nacque. Grande favore ottenne il suo capolavoro La culla, in cui dipinse la sorella con la prima figlia.
Nel frattempo, per la sua amicizia con gli impressionisti era diventata membro dell'associazione “Des Independants” in cui questi artisti si erano raggruppati per esporre finalmente da soli, senza essere costretti a passare sotto il vaglio di giudici che non li apprezzavano e senza premi finali.
Berthe, quando espose con loro, non vendette nulla, ma non se ne rammaricò, non avendo bisogni finanziari: per lei era già una grande vittoria esporre, come donna. Se ne rammaricò invece il suo antico maestro Guichard, che le aveva insegnato a dipingere in modo tradizionale e che non riteneva opportuno esponesse con quei “pazzi” come erano considerati allora gli impressionisti, derisi dal pubblico e scherniti dai critici.
Eugène Manet si rivelò un marito affettuoso, che la ammirò e la incoraggiò nella sua arte, orgoglioso di avere per moglie una pittrice professionista.
Dopo la prima esposizione Berthe espose quasi ogni anno con gli impressionisti e arrivò a sponsorizzarli, quando non erano in grado di sovvenzionare le mostre. Berthe disertò solo l'anno in cui nacque finalmente la tanto desiderata figlia, che divenne anche la sua modella preferita.
In seguito all'ultima esposizione, nel 1886, quando i suoi amici scelsero strade diverse, Berthe diventò un personaggio di spicco nella buona società. A lei erano dedicati ritratti e poemi e anche i suoi quadri furono finalmente apprezzati da tutti.
La sua casa era un luogo di ritrovo per pittori, musicisti, attori e letterati. Fu molto amica di Zola e Mallarmé.
Nel 1892 il marito Eugène venne a mancare: tuttavia Berthe riuscì in quell'anno ad allestire la sua prima mostra personale a Parigi. Espose poi coi galleristi Petit e Durand-Ruel sia in Francia che negli Stati Uniti, per interessamento anche dell'amica Mary Cassatt.
La pittrice morì a soli 54 anni per una polmonite, ma fece in tempo ad affidare la propria figlia sedicenne a Mallarmè.
Le opere di Berthe Morisot incantano per la loro dolcezza e delicatezza, unite ad una capacità di resa cromatica e di luce che fanno di lei la più impressionista degli impressionisti.
Dipinse, come Mary Cassatt il mondo femminile, ma avendo appreso a dipingere “en plein air” ci ha lasciato anche meravigliosi paesaggi.
Berthe si è realizzata pur essendo donna, perchè apparteneva all'alta borghesia, ebbe i migliori maestri e non le mancarono mai i mezzi per esprimere la propria creatività in serena tranquillità.
Ma dietro ad ogni creatività c'è un tumulto di sentimenti e anche nell'animo di questa pittrice dolcissima c'è stato un grande amore sofferto.