Malgrado le restrizioni comunicate dal governo, Andrea Festa Fine Art ha riaperto al pubblico con la doppia personale degli artisti Tom Poelmans e Danilo Stojanović, che mostrano il loro lavoro per la prima volta in Italia.
Gli artisti hanno partecipato all’opening del 7 marzo, in cui hanno avuto l’opportunità di incontrare i visitatori romani e discutere i temi e le immagini che caratterizzano la loro arte. Le due semi-arcate all’home gallery di Andrea dividono lo spazio in due stanze simmetriche, il cui aspetto domestico lo rende il posto perfetto per ospitare una doppia personale.
Questo mese, considereremo la metà dedicata all’artista belga Tom Poelmans, The Hidden History, curata da Domenico de Chirico. La mostra include cinque nuovi lavori: The Gathering, Pink Portrait, Mascot, DayDreamer, e Chimaera.
Nato ad Anversa, Tom Poelmans ha studiato alla Royal Academy of Fine Arts, laureandosi nel 2010. Dall’inizio della sua carriera, non molto sicuro delle sue abilità artistiche, ha quasi esclusivamente sperimentato con la pittura astratta.
Ma durante un soggiorno a Firenze, è rimasto incantato dai lavori pre-rinascimentali di Giotto e dall’imperfezione delle sue proporzioni. Oggi, i lavori dell’artista medievale, vissuto tra il Tredicesimo e il Quattordicesimo secolo, indicano la fine del Medioevo e l’inizio del Rinascimento nella storia dell’arte.
Quindi, errori intenzionali hanno ispirato l’artista che, a un certo punto, ha pensato fosse “chiaro che dovessi utilizzare il disegno nei miei dipinti,” anche se ancora non si sentiva completamente sicuro riguardo questa tecnica.
Comunque, durante una residency di un mese a Los Angeles nel 2020, ha deciso di sperimentare con il disegno per la prima volta, dimostrandosi essere un game-changer per la sua carriera. In occasione della sua mostra The End of Time alla Galerie Rodolphe Janssen nel 2020, ha finalmente presentato alcuni dei suoi lavori figurativi. Per la sua seguente mostra all’Andrea Festa Fine Art a Roma, ha scelto di esibire sia dipinti astratti che figurativi.
“Mi piace raccontare storie con i miei lavori,” ha detto. “Non ho un piano né faccio sketch preparatori.” Riguardo il pezzo principale di The Hidden History, intitolato Chimaera, ha iniziato a dipingere con l’immagine di un campo in mente, un campo che, per qualche motivo, non può essere attraversato.
“Mi piacciono questi elementi suggestivi in un dipinto,” ha detto. “Mi piacciono la storia dell’arte e il simbolismo e i miti. È l’influenza del Rinascimento su di me.”
La realizzazione del suo altro dipinto Mascot è iniziata con l’idea di una maschera, un autoritratto, che guarda in su, su cui ha lavorato per 2-3 settimane. ma poi si è detto che sarebbe sembrato troppo prevedibile, quindi ha aggiunto piccoli elementi a circondare la maschera, una conchiglia, una mela, un fiore in un contenitore di vetro.
“Mi piacciono le cose imprevedibili,” ha detto. “Da artista, mi piace rimanere sorpreso dei miei stessi dipinti, che è anche il motivo per cui non disegno mai prima di iniziare a dipingere.” Per questo pezzo, ha preso ispirazione dagli oggetti che decorano il suo studio: giocattoli, memorabilia, sculture greche. Così, Tom gioca con questi simboli e metafore per creare il suo mondo, che gli ricorda del suo studio nella sua città natale.
“Questa è, letteralmente, la rappresentazione del mio studio che mi circonda,” ha detto. “La mela potrebbe essere un simbolo per Adamo ed Eva. Il fiore nell’acqua è la vita. Questo - indicando una piccola scultura - è la saggezza, non so perché. Domani potrebbe diventare altro.”
Riguardo la sua collaborazione con il proprietario dell’home gallery che ha ospitato i suoi lavori, Tom dice che Andrea ha visto i suoi lavori su Instagram per la prima volta, dopodiché si sono messi in contatto all’inizio del 2021. L’artista trova interessante vedere i suoi lavori esposti al di fuori di un tipico spazio espositivo e appesi alle mura di un appartamento privato.