Il problema dei dopo festival è sempre stato la distribuzione. Il grande numero di film che come giornalisti ci troviamo a vedere nella breve durata di un festival è poi destinato a non essere visto dal grande pubblico. I film non acquistati per essere proiettati in sala hanno in sorte di scomparire. La maggior parte per sempre. Soltanto alcuni riappaiono in televisione, ma solo dopo due o tre anni.
Tuttavia, quest’anno la pandemia, con la chiusura delle sale, potrebbe avere esteso il numero di spettatori di un festival, per la possibilità di vedere le proiezioni a domicilio, sul computer di casa, con un una spesa di abbonamento minima. Esistono da tempo anche altre facilitazioni alla distribuzione, pensate prima dello sconvolgimento dovuto al Covid-19.
La circolazione fuori dei confini nazionali, negli USA, in Russia e in Cina, del nostro cinema indipendente contemporaneo è da trent’anni organizzata da NICE (New Italian Cinema Events), diretta da Viviana del Bianco. Lei è sempre stata dotata di grande capacità nello scoprire nuovi talenti e film makers emergenti. Ne fanno fede i nomi di alcuni registi, da lei invitati negli anni, da Paolo Sorrentino a Carlo Virzì, a Nanni Moretti, a Valeria Golino. L’accompagnamento “fisico” che viene fatto dei film ha un potere di penetrazione molto maggiore di una semplice distribuzione, anche perché, recandosi sul posto, la Del Bianco ha saputo individuare, negli USA, oltre al circuito cittadino, alcune università dove proiettare i film in modo da attirare anche la popolazione straniera più giovane.
Il film risultato vincitore negli USA è stato fatto vedere al pubblico italiano nel festival NICE on line. Quest’anno le giornate dedicate a NICE essendo tre al posto del solo giorno di durata degli anni precedenti, hanno permesso la visione di altri due film finalisti del Festival di New York, di tre interessanti documentari e di due cortometraggi. Il film vincitore in America, di Carlo Sironi, ha come titolo Sole, il nome di una bambina che nasce durante il film. Il regista descrive con semplicità ma in modo incisivo i tempi lunghi dell’attesa di una nascita che inizialmente non sembra interessare il protagonista che vive con la giovane ragazza incinta. Attraverso impercettibili cambiamenti si assiste ad una profonda trasformazione dei due giovani e del loro rapporto, in una suspence davvero coinvolgente.
I due documentari che ho visto riguardavano, il primo, dal titolo Cinecittà – I mestieri del cinema. Bernardo Bertolucci: No End Travelling di Mario Sesti, un Bertolucci che si narra in prima persona, offrendo allo spettatore particolari poco noti della sua vita e del suo modo di filmare. Ha idee precise, ad esempio, su come vada ripresa una scena d’amore. La criticità sta nella distanza a cui posizionare la macchina da presa, perché, se è troppo vicina, si rischia di falsare il racconto.
Il secondo documentario presentato in questa trentesima edizione di NICE, Il mondo di Mad di Anna di Francisca, è dedicato a Mad, diminutivo di Maddalena Sisto, giornalista di moda abilissima nel sintetizzare ogni abito in un sapiente schizzo, in stile personalissimo e un po’… mad. Il documentario ha ricostruito gioiosamente la sua breve carriera - Maddalena è morta giovane - con l’animazione dei suoi schizzi.
Ha solo tre anni un altro “meccanismo” europeo che fa circolare i film. È stato istituito un concorso cinematografico europeo annuale, Lux, che si è avvalso di una giuria composita per selezionare tre film fra quelli prodotti ogni anno dai 27 Paesi dell’Unione.
I tre film selezionati nel 2020, Another Round, Corpus Christi e Collective sono stati presentati a dicembre durante la cerimonia virtuale di Lux, svoltasi a Berlino. Sabine Verheyen , direttrice del comitato Cultura ed Istruzione del Parlamento Europeo, si è congratulata con il team dei selezionatori, composti da membri del Parlamento, della European film Academy, della European Commission e del circuito Europa Cinemas, per l’alta qualità che, pur nella loro differenza, tutti e tre i film possiedono, oltre a veicolare un chiaro messaggio sociale che merita di essere diffuso in tutta Europa e non solo. A tale scopo il concorso invita i cittadini europei ad esprimere la loro preferenza per proclamare il vincitore. Il loro voto peserà per un 50%. La visione è gratuita e sulla piattaforma luxaward.eu appariranno i siti europei di proiezione dei tre film, sottotitolati nelle 24 lingue ufficiali della Comunità, visibili fra la fine di dicembre e l’11 aprile 2021. Il vincitore sarà proclamato nella sessione plenaria del Parlamento Europeo del 28 aprile 2021.
La trama dei tre film del 2020 è stata sintetizzata dalla giuria in questi termini:
- Another Round, coproduzione svedese, danese, olandese diretta da Thomas Vinterberg, è la storia di un gruppo di insegnanti di scuola superiore che decide di fare esperimenti per risolvere l’enigma prodotto dalla teoria dello psicologo norvegese Finn Skårderud, secondo il quale gli esseri umani nascono con un deficit alcoolico dello 0,05%;
- Corpus Christi, coproduzione polacco-francese diretta da Jan Komasa, è la storia di un ventenne, incarcerato in un centro giovani, che sente la chiamata del Signore. Per il suo pregresso criminale, non può diventare prete. Caso vuole che prenda possesso di una parrocchia, dove porterà alla comunità locale un nuovo approccio alla vita e alla religione.
- Collective, coproduzione rumeno-lussemburghese diretta da Alexander Nana. Storia avvincente degli sforzi congiunti di dottori, impiegati governativi e soprattutto giornalisti d’inchiesta, per fronteggiare la corruzione in cui si imbattono scoprendo un’organizzazione fraudolenta nel campo della salute, a seguito di un incendio al Collective, un night club di Bucarest.
Il Concorso Lux, oltre ad essere un importante contributo al rilancio del settore, così duramente colpito dalla pandemia, è anche un mezzo per promuovere una cultura europea basata su valori comuni. “La cultura può parlare alle menti e ai cuori con una modalità che la politica non conoscerà mai”, afferma la Verheyen. Si può aggiungere che i messaggi trasmessi dal cinema sono fra i più forti e profondi che un evento culturale è in grado di trasmettere.
In sintesi, il premio mira a promuovere la creatività nel cinema europeo, sostenendo i film prodotti in Europa e aiutandoli a superare le barriere linguistiche e di distribuzione.