La Sapienza, Università degli Studi di Roma, è stata fondata nel 1303, quindi fra le più antiche d'Italia e del mondo; a lungo unica università statale dell’Urbe, annovera circa 110.000 studenti risultando la più grande università d'Europa.
L’attuale sede, denominata “Città Universitaria”, rappresenta una delle più significative realizzazioni dell’architettura razionalista in Italia. Venne realizzata, in sostituzione della sede storica ospitata nel Palazzo della Sapienza, negli anni 1933-1935 su un’area di ventidue ettari ad essa destinata dalla variante al Piano Regolatore del 1925.
Le origini: fondazione dello Studium Urbis
Bonifacio VIII con la bolla pontificia In Supremae praeminentia Dignitatis, il 20 aprile 1303, istituì a Roma lo Studium Urbis. Fino al 1935 la sede era collocata nel Palazzo della Sapienza, opera di Giacomo della Porta, con l’attigua chiesa di Sant'Ivo di Francesco Borromini, la quale, sul portone principale, reca la scritta Initium sapientiae timor Domini ("L'inizio della sapienza è il timor di Dio"). I finanziamenti iniziali giunsero dalla munificenza di alcuni nobili romani e dalla tassazione del vino forestiero.
Riforme napoleoniche
Diverse furono le riforme successive, fra cui le più note quelle del 1748 di papa Benedetto XIV e del 1798 promulgate dalla Repubblica Romana, ma di fondamentale importanza fu quella introdotta dai francesi stanziatisi a Roma dopo la conquista: l'università viene infatti uniformata alla legislazione imperiale francese, e la sede, per volontà del rettore Giovanni Ferri de Saint-Constant (1811-1815), viene spostata al Palazzo dei gesuiti denominato Collegio Romano.
L’avvento del Regno d'Italia
Durante la fase di passaggio fra lo Stato Pontificio e il Regno d'Italia, garante dell'istituzione fu Terenzio Mamiani, che laicizzò l'Ateneo. Con decreto del 27 agosto 1872 l'Università venne inquadrata nella legislazione nazionale e vennero attuate profonde riforme, prima fra tutte l'introduzione di un Istituto di Fisiopatologia, nel quale vennero aperti gli insegnamenti di Anatomia Patologica, Istologia e Fisiologia Sperimentale. Successivamente furono istituite altre cattedre, sia nell'area economica che giuridica e di Storia moderna. In concomitanza con il primo conflitto mondiale, a causa degli scontri fra interventisti e neutralisti, la Sapienza subì un periodo di difficoltà.
La fase progettuale della Città Universitaria
Nel 1932 Benito Mussolini decise di riunire in un’unica struttura la “culla” del sapere; allo scopo incaricò l’architetto Marcello Piacentini, direttore dei lavori e capo dell’equipe di giovani architetti coinvolti nell’impresa edilizia, ai quali consentì di studiare l’articolata situazione edilizia estera coeva, prendendo in esame le ultime tecnologie realizzate in altre realtà europee. In particolare, a Gaetano Minnucci, redattore della rivista Architettura, fu concesso di recarsi a visitare vari impianti realizzati per i gabinetti scientifici toccando diverse sedi di importanti istituzioni universitarie: Monaco, Lipsia, Madrid, Parigi e Amsterdam. Minnucci realizzò un dossier che divenne un prezioso manuale per gli altri progettisti.
1935: l’inaugurazione
La Città Universitaria è stata tenacemente voluta da Benito Mussolini affinché anche la capitale d’Italia avesse il suo centro universitario. Allo scopo incarica nel 1932 Marcello Piacentini di redigere il Piano Generale del nuovo Ateneo e di dirigerne i lavori avendo la possibilità di coinvolgere giovani architetti razionalisti, da Giovanni Michelucci a Giuseppe Pagano, da Piero Aschieri a Giò Ponti e Giuseppe Capponi, oltre ad alcuni accademici di chiara fama, come Arnaldo Foschini e Gaetano Rapisardi, con l’obiettivo di coordinare un lavoro di gruppo da cui far scaturire risultati ragguardevoli.
I singoli elaborati grafici di progetto subirono modifiche significative in fase di realizzazione, nel tentativo di uniformare al massimo gli edifici tra di loro ed eliminare gli elementi più discordanti.
Lo schema planimetrico prevede un impianto “basilicale”, con un percorso principale in asse con una grande piazza. La distribuzione degli edifici è rigorosamente simmetrica, mentre più libera è l’articolazione dei volumi.
Maestosi propilei progettati da Arnaldo Foschini, cui si devono anche l’Istituto di Igiene e la Clinica Ortopedica che segnano l’inizio del percorso assiale, consentono l’accesso all’interno della città, composta da una serie di edifici idealizzati per la fruizione di studenti e professori all’interno di vasti giardini.
Dal principale ingresso ci si immette in un ampio viale largo 60 metri sul quale si affacciano a sinistra i palazzi di Igiene e Fisica, di Pagano, e i palazzi di Ortopedia e Chimica, di Pietro Aschieri, sulla destra. Dal viale la prospettiva consente di metter in risalto la statua della Minerva, opera di Arturo Martini e simbolo della Sapienza, realizzata in bronzo e posta su alto piedistallo posizionato all’interno di una vasca d’acqua rettangolare, posta davanti al Palazzo del Rettorato, opera dell’architetto Piacentini, ma anche dell’Aula Magna, degli uffici del Rettorato e della Biblioteca Alessandrina.
Alla sinistra del Rettorato si trova il Palazzo di Giurisprudenza, di Gaetano Rapisardi, dove hanno sede le Facoltà di Giurisprudenza, Scienze Politiche e Scienze Statistiche, mentre alla destra è collocato il Palazzo di Lettere, dello stesso architetto, sede principale della Facoltà di Lettere e Filosofia, che annovera anche la Gipsoteca dove vengono allestite attualmente anche mostre temporanee. Sempre sul piazzale della Minerva, all’estrema destra del Rettorato, si trova il Palazzo di Matematica progettato nel 1934 da Giò Ponti.
Alle spalle del Rettorato si trovano gli Istituti di Fisiologia di Michelucci e di Botanica di Giuseppe Capponi. I servizi generali sono contenuti in edifici decentrati, progettati da Giorgio Calza Bini, Fariello e Muratori (Casa dello studente); Eugenio Montuori (sede della Milizia Universitaria); Gaetano Minnucci (Dopolavoro Ferroviario).
Il 31 ottobre del 1935, al completamento dei lavori pianificati dall'architetto monumentalista Marcello Piacentini, la nuova Città Universitaria venne inaugurata alla presenza del Re e della Regina, per ospitare 12.000 studenti.
Nel corso degli anni alcuni edifici hanno tuttavia subito parziali modifiche, mentre l’intero complesso è stato integrato con nuove costruzioni, progettate da Enrico Mandolesi (Opera Universitaria); Alfredo Lambertucci e Claudio Dall’Olio (Istituto di Farmacologia).
La Cappella della Divina Sapienza
Sulla sinistra del viale principale si trova la grande Cappella Universitaria dedicata alla Divina Sapienza, affidata dal 1958 ai padri gesuiti. Fu voluta da Pio XII e progettata nel 1947 dall'architetto Marcello Piacentini. A pianta ellittica, esternamente si presenta in mattoni, con cornicione e portale in travertino. Sopra il portale è collocata la statua di Santa Maria della Sapienza, opera di Arturo Dazzi; nella lunetta dell'ingresso laterale è alloggiata la figura marmorea di Cristo maestro, di Romano Romanelli; sul cornicione è presente la scritta: Sapientia a Deo est et cum illo fuit semper et est ante aevum (Siracide 1,1). L'interno custodisce alcune opere d'arte: sull’altare il grande affresco raffigurante Cristo che dona la legge tra la Madonna e Santi, di Giovanni Brancaccio; la Pietà in marmo di Giovanni Prini; il Crocifisso bronzeo di Venanzo Crocetti.
La Minerva
Marcello Piacentini ebbe anche la direzione generale artistica dell’erigendo complesso universitario. Al centro della grande piazza del Rettorato previde dapprima l’erezione di una colonna, ma in seguito al suo posto fu pensata una scultura, l’attuale statua in bronzo, dalla ieratica e statica frontalità della Minerva, realizzata da Arturo Martini tra il 1934 e il 1935 che si inserisce sul lato lungo della grande vasca di Eugenio Montuori con alle spalle il rettorato. L’opera riprende la grandiosa immagine in bronzo di Atena Promachos, Atena in armi, eretta da Fidia sull’Acropoli di Atene. La statua di Fidia era di dimensioni gigantesche tanto che i naviganti scorgevano il cimiero dell’elmo e la punta della lancia appena doppiato il capo Sunio. Arturo Martini per la sua Minerva realizzò almeno due bozzetti di cui uno, superstite, è conservato alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna.
Gli ultimi restauri
In questi ultimi anni, grazie al costante impegno dell’Area Gestione Edilizia (AGE) di Sapienza, già a partire della precedente direttrice d’area, attuale DG dell’Università di Trieste, Dott.ssa Sabrina Luccarini e dell’attuale Direttore d’Area Ing. Massimo Babudri, sono stati realizzati innumerevoli interventi di restauro, consolidamento e manutenzione, che hanno interessato sia le architetture che gli arredi originali della Città Universitaria di Roma.
Le attività conservative sono estremamente delicate, sia perché non devono interferire con la normale attività didattica e di ricerca, sia perché la Città Universitaria, avendo più di settanta anni dall’edificazione ed essendo stata progettata da architetti di chiara fama, è vincolata dalla Soprintendenza di Stato.
Tra i più significati e recenti restauri coordinati fino alla quiescenza dall’Arch. Giuseppe Paganelli, abbiamo l’intervento filologico di liberazione del vestibolo del Rettorato, progettato dall’Arch. Williams Troiano il quale ha anche collaborato a quello appena ultimato dei Propilei a firma dell’Ing. Stefano Tatarelli, quello dello scalone monumentale della Facoltà di Architettura della Sapienza a Valle Giulia, di cui si celebrano quest’anno i cento anni dalla fondazione, quello del grande prospetto dell’Istituto di Mineralogia, Geologia e Paleontologia di Michelucci, mentre molti altri sono in procinto di essere realizzati.
Tra gli interventi storico artistici, nel 2017 è stato completato il restauro del grande dipinto murale L’Italia tra le Arti e le Scienze realizzato da Mario Sironi nell’Aula Magna del Rettorato. L’intervento ha richiesto due anni di lavoro, reso possibile grazie a un progetto di collaborazione tra Sapienza e l’Istituto Superiore della Conservazione e del Restauro coordinato dalla prof. Eliana Billi e la dott.ssa Laura D’Agostino; in concomitanza è stata allestita presso il Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, la mostra Sironi svelato. Il restauro del murale della Sapienza.