Una Mostra che sfida il tempo per un “viaggio” inusuale. Una Mostra tutta da scoprire e non del tutto scontata. “L’isola che c’è”, è senza pubblico al Lido di Venezia. Una cerimonia inaugurale, con l’attrice romana, Anna Foglietta, a far da madrina, sulle note del grande maestro, recentemente scomparso, Ennio Morricone, ha dato il via il 2 settembre alla 77ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2020 pur nella sua eccezionalità.
Così la Biennale Cinema, diretta da Alberto Barbera e presieduta da Roberto Cicutto, ha voluto rendere omaggio al suo genio universalmente riconosciuto, con La Roma Sinfonietta, diretta dal Maestro Andrea Morricone, figlio di Ennio, che ha eseguito sul palco della Sala Grande del Palazzo del Cinema, Il tema di Deborah, composta per la colonna sonora del film C’era una volta in America (1984) di Sergio Leone.
Un festival di cambiamenti e limitazioni, che non ha voluto perdere, anche in questo momento di emergenza sanitaria, la sua identità di evento “dal vivo”. Anche se meno scintillante e gremita degli ultimi anni, di certo, è la Manifestazione della rinascita. Un’edizione particolare, questo sì, con misure di sicurezza, distanziamento fisico, videoconferenze, e “prime” online, (pur utilizzando ogni tecnologia possibile per dare supporto alla stampa internazionale che non potrà raggiungere il Lido) che non ha rinunciato al red carpet e ai prestigiosi ospiti.
Otto i direttori artistici dei principali festival cinematografici europei a salire sul palco della Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido, per leggere un documento condiviso in cui si riafferma il valore irrinunciabile del cinema: Alberto Barbera (Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica), Carlo Chatrian (Berlin International Film Festival), Thierry Fremaux (Cannes Film Festival), Lili Hinstin (Locarno Film Festival), Vanja Kaludjercic (International Film Festival Rotterdam), Karel Och (International Film Festival Karlovy Vary), José Luis Rebordinos (San Sebastian International Film Festival), Tricia Tuttle (BFI London Film Festival). Un richiamo corale del cinema europeo, in questo anno imprevisto, per esprimere l’importanza dell’arte cinematografica in segno di solidarietà per l’industria del cinema mondiale duramente colpita dalla pandemia, e dei colleghi costretti a cancellare o a rinviare i loro festival. E anche per ribadire il valore irrinunciabile del cinema, nonché il ruolo e l’importanza dei festival nel sostegno e nella promozione del cinema di tutto il mondo, e di quello europeo in particolare.
La voglia di ripartire, di ritornare alle attività “culturali”, di rilanciare l’economia, il turismo (tra i più colpiti in questa pandemia) tra le sfide della 77ma Mostra, che dovrà fare i conti, per oltre una settimana, con mascherine, dentro e fuori le sale del cinema, con capienza dimezzata, e rinunciare forzatamente a sfarzi e star americane. Un evento inconsueto che tuttavia favorisce le pellicole nazionali (21 film italiani di cui 4 in concorso per il Leone d’Oro: Le sorelle Macaluso di Emma Dante, Miss Marx, di Susanna Nicchiarelli, Padrenostro di Carlo Noce e Notturno di Gianfranco Rosi) finora snobbate o sottovalutate.
Dunque, c’è tanta Italia in Laguna, come non mai in questa edizione 2020, dal programma ricchissimo, con opere che si intrecciano tra storia, faccende familiari, guerre e battaglie civili. A cominciare dal lungometraggio di apertura al Festival del Cinema Veneto, il primo al momento “in presenza”, con il film fuori concorso, Lacci, che ha ritratto una vicenda familiare che si snoda come un giallo sentimentale angosciato e ironico. Dal romanzo dello scrittore napoletano, Domenico Starnone,(premio Strega nel 2001,per il New York Times uno dei 100 migliori libri del 2017) a firma del regista romano, Daniele Luchetti (La nostra vita, Mio fratello è figlio unico, Il portaborse, Momenti di trascurabile felicità), l’opera cinematografica è stata proiettata nella Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido di Venezia, alla presenza del nutrito cast: Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura Morante, Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno, Adriano Giannini, Linda Caridi. “Da oltre undici anni, la Mostra del Cinema non veniva aperta da un film italiano”. A dichiararlo il direttore artistico del Festival, Alberto Barbera, che aggiunge: “La felice opportunità è offerta dal bellissimo film di Daniele Luchetti, anatomia della difficile coesistenza di una coppia, alle prese con tradimenti, ricatti emotivi, sofferenze e sensi di colpa, non senza un piccolo giallo che viene svelato solo nel finale. Sostenuto da un cast eccezionale, il film è anche il segno del felice momento che sta attraversando il nostro cinema, in continuità con la tendenza positiva delle ultime stagioni che la qualità dei film invitati a Venezia quest’anno non potrà che confermare”.