Si sta ancora studiando, però sembra che il COVID-19 possa colpire anche altri organi. Forse è presto per poterlo dire, proprio perché ci troviamo nel bel mezzo di un work in progress gigantesco, che investe tutti i settori: scienza medica, tecnologie, socialità, economia, scuola e molto altro ancora, talmente tanto che è meglio andarci piano. Si è parlato anche di danni al cervello.
Non parliamo solo di medicina, a questo punto, ma usciamo dal campo strettamente scientifico per spaziare su quanto sia conoscenza o deduzione, convinzione o pura ideologia.
I social sono diventati da molti anni, una finestra sul mondo e non solo. Una grande finestra anche su estremismi di ogni sorta, ideologie, chiusure, aperture; da qui si percepisce tanto. Il mondo dei social rappresenta una grande opportunità per avere contatti e informazioni in modo veloce e immediato, ma anche una grande ragnatela nella quale si può cadere e diventare vittime. In che senso? Esiste un tipo di analfabetismo, chiamato funzionale o di ritorno di cui è affetto il 47% della popolazione italiana. Si tratta di una percentuale alta, troppo per un Paese avanzato come il nostro.
Cos’è l’analfabetismo funzionale? In parole povere è l’incapacità di comprendere il mondo, l’analfabeta funzionale sa leggere e scrivere ma non sa capire, valutare, utilizzare le informazioni che gli arrivano dall’esterno. Con parole mie? È uno che legge, ma non capisce niente. Com’è possibile? Pochi giorni fa leggevo un articolo che riguarda le scuole finlandesi, nelle quali s’insegna ai ragazzi a difendersi dalle fake news. In quelle scuole non s’insegna solo a leggere e a scrivere ma anche a capire, a usare il cervello, a esaminare, a percepire il mondo che ci circonda, ragionando sulle notizie prima di farsi la propria idea, usando la testa come filtro, e non solo per dividere le orecchie, come diceva il mio caro Governatore.
In Finlandia hanno l’ambizione di formare cittadini più consapevoli, con senso critico, che possano essere più attivi, pensanti, che riescano ad avere una visione globale del mondo e delle cose. E questo si fa comprendendo anche che c’è sempre chi è in mala fede, chi propina slogan e ideologie all’acqua di rose; spesso intorno a noi c’è chi racconta una realtà che non esiste, e se ci crediamo, poi va a finire che quella realtà diventa vera.
Vi sono anche, alcune notizie che sono una via di mezzo fra fake news e notizie vere; in pratica è una tecnica usata da alcuni politici e non solo, quando elencano dati e statistiche o fanno esempi, quando dicono: in Francia hanno fatto questo o quello, poi vai a vedere e quello non corrisponde proprio alla realtà, perché omettono, aggiungono, manipolano insomma. Si tratta di verità modificate, adattate alle circostanze, a ciò che fa comodo raccontare in quel momento.
Quando un medico dice che una cura in sperimentazione non funzionerà a priori, secondo me è un analfabeta funzionale, perché non conosce il significato di sperimentazione (aspetta e poi valuta i dati); se qualcuno dice che il vaccino anti COVID non ci sarà mai non so se gli credo, non credo nemmeno a chi dice che lo troveranno, solo il tempo ce lo potrà dire.
Se penso a ciò che ha fatto il virus nel Nord d’Italia, mi chiedo perché solo in quella parte d’Italia? La risposta potrebbe trovarsi nella natura, nell’inquinamento, nella politica e perfino nell’economia, o nel complotto, come molti sostengono, ma chi lo può sapere con certezza?
Le persone hanno bisogno di prendere posizione, di schierarsi da una parte o dall’altra, di sostenere una tesi escludendo l’altra, solo per sentirsi qualcuno. Fra i medici, fra i politici, fra i giornalisti, fra gli scienziati ce ne sono tanti di disonesti e ne stanno dicendo di tutti i colori, per cui è proprio questo il momento per reagire, per farsi domande, per dubitare anche delle proprie idee e delle vecchie convinzioni. Chi legge, chi raccoglie informazioni, chi ascolta una parte e anche l’altra, chi non esclude prima di conoscere ha una visione del mondo reale e consapevole, ha filtrato le notizie trasformandole in conoscenza vera. È arrivato il momento che tanti buffoni tornino al circo, non c’è tempo da perdere! Ora o mai più! Osiamo e pretendiamo di avere una visione, non quella di sempre, non quella di altri, quella reale, la nostra e pensiamo a come fare proseliti del buon senso.