Il fondatore diventa quasi sempre l'affondatore. Succede dalla più minuscola associazione sino all'ONU. O io o nessuno. Ed è ciò che sta succedendo a New York sotto gli occhi attoniti del mondo politico. Gli Stati Uniti pensano così d'indebolire l'ONU che, invece, cambia semplicemente riferimento.
Facciamo un balzo indietro: 1939. L'organizzazione mondiale iniziò sotto l'egida del Dipartimento di Stato americano. Il testo della Dichiarazione delle Nazioni Unite fu redatto alla Casa Bianca il 29 dicembre 1941 dal presidente Roosevelt aiutato da Churchill. Nel mondo infuriava la Seconda guerra mondiale. Il termine "quattro poliziotti" venne coniato per fare riferimento ai quattro principali Paesi alleati: Stati Uniti, Regno Unito, Unione Sovietica e Cina.
Nel giorno di Capodanno del 1942, il presidente Roosevelt, il primo ministro Churchill, Maxim Litvinov per l’Unione Sovietica e Soong Tse-ven per la Cina firmarono un breve documento che in seguito divenne noto come Dichiarazione delle Nazioni Unite e il giorno successivo i rappresentanti di altre ventidue nazioni aggiunsero le loro firme.
Il termine “Nazioni Unite” è stato usato ufficialmente per la prima volta quando 26 governi firmarono questa Dichiarazione. Rispetto alla Carta Atlantica vi fu l'aggiunta di una disposizione per la libertà religiosa che Stalin approvò dopo che Roosevelt insistette.
In sostanza fu creata un'organizzazione “crocerossina” che in divenire si poteva occupare di materie come bambini, sviluppo, ambiente, rifugiati, lavoro, ma non fu mai concesso potere finanziario (BM e FMI), commerciale (GATT e poi WTO) o militare (NATO). Quest'ultimo rimaneva agli Stati sovrani, armati, confinari e burocrati.
Nonostante la guerra fredda il potere di veto di chi voleva l'ONU impotente (che sono gli stessi che producono ed esportano il maggior numero di armamenti in ogni dove, concausa degli attuali 30 conflitti), l'Organizzazione è cresciuta con l'ambizione di fare politica. Ciò sta irritando il fondatore principale che partecipava al finanziamento dell'ONU con un buon 25% dei fondi.
Il Segretario generale dell'ONU Antonio Gutierrez fu chiamato da Donald Trump ad inizio del suo mandato; il Presidente americano gli chiese una scusa per uscire definitivamente dell'ONU e sue agenzie o programmi. La volontà di Trump è fare “armi e bagagli” per uscire dall'Istituzione creata e voluta dagli stessi Stati Uniti. In realtà portano via solo i bagagli perché di armi americane se ne son viste veramente poche al Palazzo di Vetro nonostante il Cap. VII della Carta dell'ONU sia meticoloso a riguardo. Pochi sanno, infatti, che mai nessun soldato americano ha mai messo un casco blu in testa per il peacemaking. L'ONU è semplicemente un affronto alla loro sovranità e il diritto internazionale (o qualsiasi legge) un'ingiusta limitazione del loro potere. Ciò spiega come mai Washington sia così restìa a ratificare le Convenzioni internazionali. Eppure siede ancora al Consiglio di sicurezza con potere di veto.
La campagna "America First" è un attacco frontale all'ONU e al multilateralismo. La prima vittima è stata l'UNESCO. Anno 2017. Gli Usa hanno sbattuto la porta assieme ad Israele con l'accusa di aver riconosciuto la Palestina. Vero, ma forse v'era anche un debito di 550 milioni di dollari da saldare.
Poi ha bloccato i contributi finanziari al Palazzo di Vetro nel 2018 con un taglio di 285 milioni di dollari (con la conseguente riduzione drastica delle sue attività); a seguire si è ritirata dal Consiglio per i diritti umani - 2019 - ed ora - 2020 - mette in discussione l'Organizzazione Mondiale della Sanità stessa, rea di essere filocinese.
Gli Stati Uniti hanno inoltre bloccato lo scorso anno la “conferenza sul disarmo” facendo ripartire la folle corsa al riarmo nucleare.
No problem. Il politologo svizzero-statunitense Daniel Warner descrive l'osmosi di potere tra Stati Uniti e Cina. Laddove viene sbattuta una porta dagli Stati Uniti viene riaperta da un funzionario cinese che si presenta con fondi aggiuntivi (e non mancanti). Lo abbiamo visto in modo tangibile con il Direttore Generale dell'OMS, Dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus, che fu eletto soprattutto con i voti di Pechino la quale sta compensando i mancati contributi di Washington.
I cinesi sono riusciti a far eleggere Fang Liu alla testa dell'Associazione internazionale del trasporto aereo (IATA), Houlin Zhao alla testa dell'Unione internazionale delle telecomunicazioni (ITU) e Qu Gongyu a capo dell'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO).
Per Daniel Warner, come in natura, anche in politica ogni vuoto lasciato viene prima o poi colmato.