Craig Armstrong, compositore scozzese, nato a Glasgow il 29 aprile del 1959. L’artista, ormai di fama internazionale, nasce inizialmente come compositore dal tratto prettamente classico, avendo come formazione primaria quella di composizione, pianoforte e violino alla Royal Academy of Music.
Subito dopo essersi diplomato, compone numerosi pezzi per orchestra. Ben presto questo tratto lascerà il posto all’ambito prettamente elettronico (settore che inizierà sin da subito a fornire riconoscimenti all’artista).
È negli anni Novanta, che il compositore inizia realmente ad approcciarsi a quello che sarà poi l’ambito di maggior successo, ovvero quello della composizione di colonne sonore per il cinema, per la televisione e per il teatro.
Nel 1996, il primo lavoro realizzato proprio per il grande schermo: Romeo + Giulietta, con la regia di Baz Lurhmann. È proprio con questo lavoro che Armstrong conquista il suo pubblico, sulle note violente e dolci, proprio come l’amore posto dinanzi allo sguardo dello spettatore. Nello stesso modo, Amrstrong, si dedica all’empatia provocata da quelle note, dal tormento di una delle tragedie più celebri. Una delle tracce più famose dell’intera composizione, rimane ancor oggi Balcony Scene, traccia durante cui avviene lo scambio di promesse d’amore tra i due amanti, destinati ad un infelice destino.
Nel 1999, compone le musiche per la pellicola di Phillip Noyce, Il collezionista di ossa. Ancora una volta, per l’artista il compito è quello di mettere in moto, donando loro vita, delle note pragmatiche, impavide, ostinate. Un mix di emozioni, quelle messe in scena assieme alla strabiliante interpretazione di Denzel Washington e Angelina Jolie, protagonisti principali della pellicola di Noyce. Il suono precede e invade l’azione del personaggio.
Nel 2001, arriva la seconda collaborazione del compositore con il regista Baz Lurhmann con la scrittura della colonna sonora della pellicola, Moulin Rouge! La pellicola presenta non solo brani storici rivisitati appartenenti al genere pop, interpretati con grandissimo successo in particolare da Nicole Kidman ed Ewan McGregor, ma anche proprio tracce scritte dal compositore. Qui, la meraviglia di un qualcosa che viene costantemente ricercato, anelato. L’amore, il successo, la devozione, la passione. Sono tutte emozioni con il quale lo spettatore è portato ad unirsi, amalgamarsi. C’è della meraviglia in quello che è presentato sullo schermo, c’è della magia nelle note che vengono a posarsi nell’aria. Grazie alle musiche scritte per Moulin Rouge!, Armstrong vinse il premio AFI come Miglior Compositore dell’Anno, un Golden Globe come autore della Migliore Colonna Sonora dell’Anno e un BAFTA.
Armstrong firma nel 2004 anche la colonna sonora di Ray, pellicola dedicata proprio alla grande figura di Ray Charles e diretta da Taylor Hackford. Un’interpretazione, quella di Jamie Foxx nel ruolo dell’artista non vedente, che gli varrà più di un riconoscimento. Tema dell’intera colonna sonora è proprio Ray’s theme, traccia portante dell’intera composizione, con la quale il compositore vinse un Grammy Award per la Migliore Colonna Sonora Originale.
Un ulteriore successo per il compositore scozzese arriva nel 2007, con la composizione delle musiche per la famosissima pellicola dedicata all’età d’oro della regina anglicana d’Inghilterra, Elisabetta. Elizabeth: The Golden Age, diretto da Shekhar Kapur.
Seguono per il compositore anni di grande formazione e successo, con la composizione sempre di musiche per il grande cinema. Nel 2008, collaborerà con il regista Louis Leterrier, per la colonna sonora del film L’incredibile Hulk, pellicola dedicata proprio all’omonimo personaggio dei fumetti della Marvel Comics. La collaborazione con il compositore scozzese fu decisa proprio dal regista. Armstrong per il tema portante dell’intera pellicola, si lasciò ispirare da The Lonely Man, la sigla della serie televisiva L’incredibile Hulk scritta da Joe Harnell.
Nel 2010, firma le musiche per l’anticonvenzionale pellicola firmata da Oliver Stone, Wall Street – Il denaro non dorme mai. La pellicola, che ha come protagonista Michael Douglas e Shia LaBeouf, carismatica e frenetica, ripercorre attraverso i suoi temi ricorrenti la spassionata vitalità delle banconote. Tutto è indomabile, proprio come le note a cui dà vita il compositore scozzese.
Ancora un successo nel 2011, con la scrittura delle musiche per la creazione del regista Andrew Niccol, In Time. Una scrittura dinamica e a tratti profonda, quella che il compositore mette in atto nella pellicola. In simbiosi con l’azione riportata in scena sul grande schermo, tutto si muove. Il respiro degli stessi protagonisti, Justin Timberlake in modo particolare, combacia con il ritmo della colonna sonora. Sincronizzato, perfetto, dettagliato. Il tempo è scandito, come lo scorrere del tempo restante da vivere ai personaggi cui ha dato vita il regista. In sincro con la mente di Niccol, le dita di Armstrong riproducono il pensiero, l’emozione, donando il giusto tempo.
Nel 2013, arriva per il compositore il terzo lavoro in collaborazione con il regista Baz Lurhmann, The Great Gatsby, tratto dall’omonimo romanzo di Francis Scott Fitzgerald. Nell’America degli anni ’20, Armstrong, procede a braccetto con tracce firmate da grandi come Florence and the Machine, Lana del Rey, Jay-Z. Leonardo DiCaprio e Carey Mulligan sono protagonisti, amanti, sognatori, di quella colonna sonora così ricercata e devastante. Obiettivo del regista, diviene quello di fondere la musica dell’età del jazz con quelli che sono stati i brani celebri dell’età moderna. Celebre la traccia Green Light (composta assieme alla band indie pop britannica The xx), aspirante ricerca di quell’amore perduto, rimasto lì a sorvegliare la scena, silenzioso e quieto, proprio come la luce verde che pulsa prepotente lungo il pontile. L’amore dei protagonisti è presente, è vivo.
Tra gli ultimi lavori di Armstrong ricordiamo la scrittura della colonna sonora di Io prima di te, diretto da Thea Sharrock nel 2016. Sempre nello stesso anno, ancora sotto la regia di Oliver Stone, Snowden. Per terminare, nel 2019, firma le musiche di The Burnt Orange Heresy, diretto da Giuseppe Capotondi.
Esemplare come le musiche di Armstrong siano vive nella quotidianità che circonda lo stesso spettatore che poco prima le aveva vissute nello sguardo su uno schermo. Ogni cosa riecheggia, circonda e invade. La potenza della musica, delle colonne sonore è in simbiosi con l’animo di chi, attraverso quello stesso schermo, rende sua ogni singola nota. Ancora e ancora. Senza freni, senza mai stancarsene.