All’Auditorium Parco della Musica si è svolta il 12 novembre, la terza Assemblea Generale di ALIS, la grande Associazione per la Logistica e l’Intermodalità Sostenibile, che ha riunito a Roma i principali operatori del popolo del trasporto per una mattinata con un confronto di altissimo livello sui grandi temi della sostenibilità, dello sviluppo e dell’internazionalizzazione. Presente il Governo con i ministri Paola De Micheli e Vincenzo Amendola.
Una presenza politica e tecnica fortemente apprezzata dal presidente di ALIS Guido Grimaldi. “Davanti ad una sala Santa Cecilia che ha accolto migliaia di persone provenienti da tutta Italia e delegati da diversi Paesi europei – ha dichiarato il Presidente Grimaldi – abbiamo dato vita ad un evento che ha toccato i principali temi del settore del trasporto e della logistica, rendendo al tempo stesso omaggio alla cultura italiana in un contesto così prestigioso. Sono orgoglioso di quanto ALIS abbia fatto nel corso di questo triennio e condividere le nostre proposte ed i nostri programmi davanti a questo parterre così autorevole ha significato mettere in evidenza che, in un momento economico complesso, il comparto del trasporto e della logistica risulta essere sempre estremamente strategico per il sistema Paese. I nostri associati nell’arco di questo triennio hanno investito 5 miliardi di euro in sostenibilità, con nuovi mezzi navali, nuovi mezzi ferroviari, infrastrutture e mezzi terrestri d’avanguardia, e grazie a questi investimenti abbiamo creato occupazione per oltre 10.000 persone. ALIS – ha aggiunto il Presidente Guido Grimaldi – è ormai una realtà primaria nel panorama economico italiano ed europeo: 1510 imprese associate per un fatturato globale di 23 miliardi, un parco veicolare di 110 mila mezzi, 125 linee di Autostrade del mare e cabotaggio insulare, 140.500 collegamenti marittimi annuali, oltre 120 linee ferroviari, 60.500 collegamenti ferroviari annuali. Nella nostra associazione annoveriamo 7 interporti e 36 porti in qualità di soci onorari, ma specialmente rappresentiamo oltre 165.000 uomini e donne impegnati in un comparto strategico.
Grazie all’impegno di ALIS sono stati sottratti dalle strade 2.700.000 camion all’anno pari a 70 milioni di tonnellate di merci in meno trasportate, abbattendo le emissioni di CO2 di oltre 2.200.000 tonnellate. Continueremo – conclude il presidente Grimaldi – a favorire azioni concrete per la sostenibilità”.
Il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli punta il dito sull'importanza del trasporto intermodale, annuncia, quindi, la volontà di “muovere i passi velocemente in questo ambito" e soprattutto sul tema dell'ultimo miglio ferroviario siamo nelle condizioni di dare un’accelerata sui porti maggiori. C’è un investimento da qui al 2023 di 1,5 miliardi per dare il massimo di contributi su l’intermodalità". Marebonus e ferrobonus è stato chiuso il pacchetto degli emendamenti del MIT e su questi incentivi "per il prossimo biennio, avremmo trovato le risorse". Il ministro poi annuncia su tema un confronto programmato, per oggi, al MISE: "Misure che mi auguro che vengano accolte con il sostegno dal governo". Altre leve di crescita del paese, spiega il ministro “partono innanzi tutto dal tema della stabilità, non tanto per la governabilità del governo, quanto per un po’ di regole che garantiscano la stabilità”.
Autotrasporto, una politica “forte” tra incentivi e disincentivi
Sull’autotrasporto, uno dei temi più caldi in questo momento, è utilissimo ed essenziale l’incontro con l’autotrasporto per portare avanti una politica “forte” tra incentivi e disincentivi. “Si introduce l’incentivo per la sostituzione dei camion. In questo ambito c’è l’incrocio tra la riduzione di un contributo ambientalmente negativo e l’introduzione dell’incentivo per la sostituzione di un parco camion.” - dice quindi De Micheli- “Sulla Legge di Bilancio si prevede la riduzione degli incentivi sulle accise del gasolio per i mezzi euro3 al 2020 e per gli euro4 al 2021.” Conclude pertanto “accentuare il contributo per la sostituzione dei mezzi era già previsto nel decreto fiscale”.
I porti
La trascuratezza dell’argomento dei porti in Italia, sebbene i due terzi dei nostri territori si affacci sul mare è un tema da non sottovalutare: “La mancanza di questi argomenti sulla scena pubblica determina dal punto di vista politico scelte mediocri”.
In uno slancio “più che ottimista” il Ministro si sbilancia in una proiezione a medio termine che vede l’incremento dei fattore di competitività della portualità nazionale: “Potenzialmente abbiamo porti che competono già con Amburgo ed altri che possono arrivare a competere nei prossimi 5 anni con Rotterdam”.
Il Ministro per gli Affari Europei Vincenzo Amendola ha elogiato l’impegno per la sostenibilità e l’occupazione delle aziende associate: “Questa associazione è un campione di efficienza” ha affermato il Ministro che, in contrapposizione, ha invece stigmatizzato il ruolo avuto dal sistema Paese nell’utilizzo dei fondi europei. “Nelle mie vesti ho il compito di trattare il budget per i prossimi 7 anni e quindi quanti fondi di coesione spetteranno all’Italia. Andare a trattare con alle spalle il mancato utilizzo dei fondi del precedente settennato non è bello! Ci sono però ancora grandi possibilità – ha continuato il Ministro Amendola –ed occorre non solo velocizzare i tempi ma anche rendere efficaci gli obiettivi che abbiamo. Ci vuole un approccio pragmatico anche per rendere maggiormente efficiente il dialogo tra Roma e Bruxelles”.
È sulla sostenibilità che si è soffermato Emanuele Grimaldi, AD del Gruppo Grimaldi e Vicepresidente di ICS, gli armatori mondiali. “C’è un problema di approccio troppo lento alle questioni ambientali” ha sostenuto. “Va colto l’attimo. ALIS e il nostro gruppo Grimaldi l’hanno colto, mentre il Sud e l’Italia no. Bisogna investire in campo ambientale subito. Nel settore shipping siamo alla vigilia di nuove regole internazionali che prevedono l’obbligo di abbattimento del tenore di zolfo nei carburanti di 7 volte. Molti operatori sono impreparati e ci sarà chi dovrà necessariamente spendere milioni e milioni di euro in più per non aver agito per tempo”.
Adriano Giannola, presidente di Svimez, ha affermato: “La crescita del divario Nord-Sud è quel che ci preoccupa di più, ma anche il Nord arretra rispetto all’Europa. Questa Assemblea, questa associazione è un elemento di grande novità positiva, perché è una realtà nazionale che interviene su un comparto strategico per l’Italia. Per il Sud è importante investire nello sviluppo infrastrutturale con porti e retroporti più efficienti, in grado di favorire l’import-export con le esigenze di rapidità del mercato”.
Gli ha fatto eco Maurizio Gentile, AD e DG di Rete Ferroviaria Italiana, affermando che: “Il ritardo del Sud è una piaga aperta. L’Italia ha un gap infrastrutturale rispetto alle economie evolute, in generale, non solo in senso ferroviario. Abbiamo un costo medio da infrastrutture dell’11% superiore rispetto alla media europea. Il sistema ferroviario italiano per fortuna è integrato con lo spazio ferroviario europeo e questo ci ha permesso di mettere in piedi investimenti infrastrutturali importanti, come per esempio la Roma-Bari che permetterà di collegare le due città in 3 ore, un investimento da 6,2 miliardi, che sarà rilasciato tra il 2023 e il 2026.”
“Puntare sulla conversione modale è fondamentale per la salvaguardia dell’ambiente e per lo sviluppo di energie alternative utilizzate nel settore dei trasporti” ha dichiarato il Direttore Generale per il Clima e l’Energia del Ministero dell’Ambiente Renato Grimaldi. “Da tecnico posso affermare che anche la tutela dei nostri mari e dell’ambiente in generale passa attraverso una profonda conoscenza e del relativo utilizzo di tutte le modalità di trasporto. ALIS sta diffondendo questo patrimonio di conoscenza e questo è certamente un fattore positivo”.
L'evento correlato da un intrattenimento musicale di sole donne agli strumenti e voce, è stato presentato dal Direttore Generale di ALIS, Marcello Di Caterina e condotto e moderato anche da Bruno Vespa. “L’occasione odierna– ha detto Carlo Cottarelli, già direttore al Fondo Monetario Internazionale e Commissario di Governo alla Spending Review, aprendo il suo intervento all’Assemblea di ALIS – mi consente di affermare che con il cambio di Governo è stata proposta una Legge di Bilancio che definisco di galleggiamento. Non è negativo: galleggiare è meglio che affondare. Se però la crescita frena o i tassi salgono, i problemi riemergeranno. Mi preoccupa il settore finanziario, ci sono bolle che si stanno creando dopo che la politica monetaria ha immesso tra 10 e 16 trilioni di dollari a tassi negativi nei mercati del mondo. Restiamo il Paese più vulnerabile sui mercati finanziari, pertanto bisogna fare in modo che il settore privato torni a essere motore di crescita. Per tornare ad investire tutti gli imprenditori chiedono meno tasse, meno burocrazia e una giustizia civile funzionante. Bisogna poi intervenire sulla semplificazione burocratica: le imprese spendono 30/35 miliardi l’anno solo per compilare moduli. Credo inoltre che dovremmo cercare di ridurre la pressione fiscale. Abbiamo troppe tasse ma questo non vuol dire che non possiamo introdurre una nuova tassa che va a colpire i consumi che danneggiano l'ambiente. Ma se introduco una nuova tassa ne devo eliminare almeno altre tre”.
Domenico Arcuri, AD di Invitalia, ha parlato dell’assoluta necessità per il nostro Paese di investire in infrastrutture. “Bisogna necessariamente puntare allo sviluppo di corridoi plurimodali che vedano nella funzione portuale e nelle piattaforme logistiche i propri perni di sviluppo. Punti nodali attraverso cui integrare i sistemi nazionali nell’organizzazione internazionale della produzione. Adeguate aree retroportuali e centri intermodali permetterebbero di individuare itinerari alternativi al tutto strada garantendo alle merci in arrivo dall’Asia di essere lavorate e di creare valore aggiunto”.
Massimo Deandreis, Direttore di SRM Centro Studi e Ricerche per il Mezzogiorno di Intesa Sanpaolo, ha illustrato una analisi dove si evidenzia come nel nostro Paese sia aumentato il peso dell’economia marittima rispetto agli altri settori economici. “Il mare – ha sostenuto Deandreis – pesa per il 37% negli scambi commerciali dell’Italia, per un valore di 253,7 miliardi. Il settore Ro-ro ha registrato le migliori performance portando l’Italia primeggiare in Europa con importanti quote di mercato. I nostri studi delineano uno scenario economico dove emerge l’esigenza di continuare a puntare sull’intermodalità e sullo sviluppo sostenibile come fattori trainanti, con innegabili benefici per l’ambiente che si traducono anche in indiscutibili risparmi di costi sulle esternalità”.